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Il Monte dei Paschi di Siena ammette un errore nel piano finanziario "Visione Europa", ma non rimborsa tutti.
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5 novembre 2004 0:00
 
Pochi sanno che il Monte dei Paschi di Siena, prima dell'acquisizione di Banca 121 aveva progettato e venduto un piano finanziario denominato "Visione Europa", molto simile ai piani MyWay e 4You. Vi era lo stesso meccanismo del finanziamento finalizzato all'acquisto di una obbligazione ed un fondo comune d'investimento azionario gestito dallo stesso gruppo bancario.
La particolarita' di questo piano finanziario, rispetto al MyWay-4You, consiste nel fatto che il finanziamento e' rimborsabile in 61 rate trimestrali che coprono esclusivamente gli interessi. A scadenza, quindi deve essere rimborsato l'intero capitale. Nel MyWay-4You, invece, le rate coprono una parte di capitale ed una parte di interessi, quindi a scadenza del piano il capitale e' gia' stato rimborsato.
Nel Visione Europa, quindi, si pagano molti piu' interessi di quanti non si paghino nel MyWay-4You.
Dal punto di vista strettamente finanziario, il Visione Europa e' un piano ancora peggiore del MyWay-4You.
Fortunatamente il Monte dei Paschi di Siena ha avuto una certa prudenza nel vendere questi prodotti capestro. Si stimano circa 7.000 contratti del genere in Italia. Nell'Aprile del 2001 ne sono stati cartolarizzati 5136 per un valore complessivo pari a 347.849.264 euro. Bazzecole rispetto al MyWy-4You (in questo caso, infatti sono stati cartolarizzati crediti per 1.737.690.000 di euro! Che sono circa la meta' dei piani finanziari venduti).
Ci risulta che i piani Visione Europa siano stati venduti solo attraverso Banca Monte dei Paschi di Siena ma non attraverso le varie controllate del gruppo (Banca Toscana, Banca Agricola Mantovana, ecc.). Chi desidera maggiori informazioni sul prodotto puo' leggere gli articoli gia' pubblicati sul sito (utilizzando il motore di ricerca inserendo le parole "Visione Europa") ed in particolare questo articolo: clicca qui

La banca ammette un errore nella vendita dell'obbligazione, ma.
Siamo venuti in possesso di una circolare interna di Banca Monte dei Paschi di Siena nella quale si segnala a tutti i Direttori di Filiali delle Filiali Capogruppo come comportarsi in relazione al sovrapprezzo che la Banca ha applicato nella vendita dell'obbligazione Zero Coupon venduta attraverso il piano finanziario Visione Europa.
Si legge nella circolare:
"Nel corso delle verifiche effettuate sui Piani Finanziari in oggetto, e' emerso che il prezzo di emissione degli Zero Coupon collocati alla clientela non era rispondente ai parametri riportati nella proposta di adesione. Nella stessa e' indicato, infatti, che "La presente emissione e' effettuata sotto la pari al prezzo che sara' determinato sulla base del tasso lettera swap dell'Euro a 15 anni, rilevato due giorni lavorativi antecedenti la data di godimento, diminuito di 90 basis point".
In effetti, il prezzo di emissione e' stato erroneamente determinato applicando spread superiori a quanto riportato contrattualmente, a causa dell'utilizzo di modalita' diverse rispetto a quelle comunemente adottata."


Ammesso l'errore, cosa hanno pensato di fare i dirigenti della banca? Hanno pensato bene di rimborsare la differenza, ma non a tutti i clienti, solo a quelli che hanno maggiori probabilita' di fare una eventuale causa.
I casi descritti nella circolare sono infatti i seguenti:
- Piani in essere con pagamenti regolari. A questi clienti hanno previsto il rimborso
- Piani in essere con rate morose. Se c'e' piu' di una rata morosa, il rimborso va a compensare parte della morosita' e quindi il cliente non vede un euro.
- Piani estinti con rate morose. Come il caso precedente, il cliente non vede un euro.
- Piani estinti con reclamo. La circolare riporta testualmente "non si invieranno comunicazioni alla clientela e verranno gestiti caso per caso direttamente dalla Direzione Audit, che provvedera' ad informare le Filiali al riguardo". Tradotto: cerchiamo di non pagare, se possibile.
Naturalmente non si parla dei casi di piani estinti senza reclamo che, naturalmente perderanno i soldi che gli spettano di diritto a meno che non protesteranno.
E' questo un modo "etico" di gestire i rapporti con la clientela?

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