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UBS: obbligazione energia italiana
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Articolo di Marianna D'Alessandro
19 luglio 2011 17:30
 
L'8 luglio è stata emessa l'obbligazione UBS Energia Italiana la cui cedola è legata all'andamento di tre azioni italiane del settore energetico: Enel, Snam Rete Gas e Terna. L' ISIN del titolo è DE000UB8DSR5 ed è quotato sul TLX e sul segmento Domestic Mot di Borsa Italiana.
In rete è possibile trovare pubblicità ed articoli su questo prodotto che enfatizzano gli aspetti positivi del titolo che punta ad un settore -quello energetico- sotto i riflettori all'indomani del referendum italiano.

Questo strumento viene definito equity linked: offre la garanzia della restituzione del capitale nominale a scadenza, come un'obbligazione, ma rendimenti sono legati all'andamento del mercato azionario.
Si tratta di una vera e propria scommessa, più adatta a giocatori d'azzardo che a normali investitori.

Alla fine del primo anno l’obbligazione paga una cedola certa del 7%, mentre negli anni successivi paga una cedola solo se il livello di rilevazione delle tre azioni sottostanti si trova al di sopra del livello di rilevazione iniziale, in questo caso l’obbligazione rimborsa anche anticipatamente il 100% del capitale nominale. La cedola sarà del 7% se l'evento si verifica il secondo anno, del 14% nel terzo, del 21% nel quarto, del 28% nel quinto e del 35% nel sesto. Se, viceversa, il livello di rilevazione delle tre azioni rimane al disotto del livello iniziale l’obbligazione non paga alcuna cedola, continua ad esistere, e si passa alla data di rilevazione successiva, fino alla sesta, in cui l'obbligazione giunge alla sua naturale scadenza e rimborsa il capitale.

Il livello di rilevazione iniziale è di € 4,35 per Enel, € 4,082 per Snam Rete Gas e di € 3,15 per Terna. Si tratta di livelli molto vicini alle attuali quotazioni e quindi raggiungibili in un contesto di mercati crescenti. La vera difficoltà è che per verificarsi la condizione che porta al pagamento della cedola (e la rimborso anticipato del capitale) tutte e tre le azioni devono trovarsi nel giorno di rilevazione stabilito al disopra del livello prefissato.

Il profilo di rendimento, considerando l'attuale quotazione del titolo, è descritto dalla tabella sottostante:


TIR Valore emissione 1°anno 2°anno 3°anno 4°anno 5°anno 6°anno
IPOTESI 1 7,00% 100 7 107        
IPOTESI 2 6,85% 100 7 0 114      
IPOTESI 3 6,68% 100 7 0 0 121    
IPOTESI 4 6,50% 100 7 0 0 0 128  
IPOTESI 5 6,33% 100 7 0 0 0 0 135
CASO PEGGIORE 1,20% 100 7 0 0 0 0 100

 
 
Nel caso migliore (ipotesi 1), in cui il pagamento della cedola e il rimborso del capitale avvengono il primo anno, il rendimento sarà del 7%, nel peggiore, in cui il titolo paga solo una cedola il primo anno e rimborsa il capitale al sesto, il rendimento sarà del 1,2%.
Quindi, investendo in questo strumento si rischia di lasciare immobilizzato il capitale per sei anni ricevendo una remunerazione che non copre neanche lontanamente l'inflazione. Certo è vero che nel caso migliore, ma anche nelle ipotesi intermedie, la remunerazione sarà sopra la media del mercato, ma è un'evenienza, non una certezza.
E se poi si decide di liquidare la posizione quale sarà il prezzo di mercato del titolo? I prodotti strutturarti sono in generale strumenti poco liquidi e, incorporando una componente derivativa, il loro prezzo tende ad essere più volatile.

Infine un commento sulla pubblicità: perché mettere in evidenza solo il tasso cedolare certo senza specificare che le altre cedole sono aleatorie? E' una prassi molto in uso nella pubblicizzazione dei prodotti finanziari strutturati che tende a confondere l'investitore ed è quindi scorretta.
 
 
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