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Appello alla Consob per l'opa residuale su Fastweb
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Lettera 
4 gennaio 2011 7:19
 
Vi scrivo quale piccolo risparmiatore, a proposito dell'OPA lanciata da SwissCom su FastWeb, che si è appena conclusa senza raggiungere il 95% di adesioni.
Circa 10 anni fa l'azienda, che allora era di fatto poco più che un progetto su carta, entrò in Borsa con una quotazione di ben 160 Euro ad azione, con l'avallo, ritengo, anche della Consob, che ritenne al tempo appropriata tale valutazione. Da allora sono seguiti anni di sofferenza per i piccoli risparmiatori, solo in parte ripagate dall'affermazione sul mercato di un'azienda ormai solida che produce utili e ha ottime prospettive future. Tuttavia, negli ultimi 7-8 mesi il titolo ha vissuto un andamento singolare, con una discesa continua senza apparenti validi motivi (visto che dal punto di vista industriale l'azienda è sana, ottima e produce utili), e che ha portato in pochissimo tempo il titolo ben sotto gli 11 Euro, peraltro in controtendenza rispetto ai mercati stessi.
Tralasciamo in questa sede i legittimi dubbi che possono sorgere sulla regolarità di tale andamento (pilotato?), e se siano state effettuate le dovute indagini di verifica e controllo.
La recente volontà di delisting di SwissCom, che si proponeva di acquistare con un OPA le residue azioni in mano ai risparmiatori offrendo un prezzo di 18 Euro ad azione (mentre fino a poco più di 6 mesi fa il titolo valeva ben più), rappresenta di fatto un grosso danno per quei piccoli risparmiatori che, avendo in carico le azioni fin dal principio (finanziando in pratica lo start-up dell'azienda), non hanno mai avuto la possibilità di uscire dall'investimento in maniera adeguata, ed hanno quindi tenuto le stesse azioni, supportati anche dall'ottimo andamento industriale dell'azienda, confidando che nel corso dei futuri anni avrebbero potuto finalmente godere degli utili, e di conseguenza dei dividendi, che questa ottima realtà ormai sta generando.
L'ultima OPA (a prezzi che possono apparire irrispettosi per i suddetti piccoli risparmiatori), di fatto ha rappresentato la beffa finale per il piccolo azionista, poiché sembrava quasi che si volesse costringerlo a "regalare" le proprie azioni e a rinunciare a futuri dividendi.
In sintesi, viene difficile comprendere come mai la stessa azienda, quando era solo un progetto su carta fu valutata 160 Euro, ed ora che è una realtà solida ed affermata, e che dovrebbe avere un valore molto superiore di quello iniziale, venga valutata solo 18 Euro.
Tutto ciò sarà formalmente lecito e legale, ma restano i dubbi sul fatto che sia anche sostanzialmente corretto, nonché moralmente accettabile; peraltro, in carenza di adeguate tutele e garanzie, ci si chiede con quale spirito i piccoli risparmiatori saranno, in futuro, incentivati ad investire.
Da piccolo azionista Fastweb vorrei rimarcare che adesso la Consob ha una grossa responsabilità nei nostri confronti in quanto è chiamata a decidere il prezzo dell'Opa residuale.
Chi le ha acquistate a 160 euro, non le ha date a 47 euro in Opa precedente, non le ha date a 18 in questa ultima Opa, e NON LE VORREBBE vedere espropriate senza almeno la soddisfazione di un seppur piccolo rilancio.
Pertanto, si chiede che la Consob faccia valere il suo ruolo e fissi come valore per la prossima OPA residuale un prezzo per azione più alto dei 18 Euro offerti durante l'OPA, in particolare tenendo anche conto, come base per formulare il prezzo, non solo delle quotazioni degli ultimi mesi, ma di quelle antecedenti allo scandalo giudiziario, che di sicuro è stato anche causa del pessimo andamento in Borsa. Così operando si potrà formulare un prezzo che meglio rappresenti sia il reale ed attuale valore dell'azienda, sia anche le favorevoli aspettative future.
Si ricorda a tal fine come la precedente OPA di SwissCom fu fatta ad un prezzo di 47 Euro per azione, e a distanza di alcuni anni, visto anche l'ottimo andamento dell'azienda, tale prezzo non appare lontano, dal punto di vista industriale e delle prospettive future, dalla reale valutazione dell'azienda, per cui si ritiene che un prezzo che si avvicini a tale valore sia dovuto ai piccoli risparmiatori.
Confidiamo, pertanto, che il nuovo Presidente appena eletto dia un segno in questa direzione, al fianco dei piccoli azionisti e non delle grandi aziende.
Distinti saluti
Laura

Risposta:
Ringraziamo per la segnalazione, che pubblichiamo.
 
 
 
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