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Capitale Subito del Credem: una storia esemplare
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Lettera 
9 novembre 2004 0:00
 
Gentilissimi, ho -ahime- sottoscritto la famigerata forma di investimento "Capitale subito" presso il Credem della mia citta': decorrenza agosto 2001 - capitale 50.000.000 di lire - rimborsabile in 10 anni con rate mensili di 600.000. Mi ricordo molto bene di quel giorno: ho specificato piu' volte di volere un prodotto sicuro, indipendentemente dai guadagni e che, avendo iniziato a lavorare tardi, causa i miei studi, pensavo a un fondo pensione o similari. Precisai altresi' che non stavo investendo un'eccedenza di liquidita' bensi' quanto riuscivo a risparmiare sul mio stipendio, per cui non volevo sentire parlare di azioni, rischi et similia. Il prodotto mi e' stato venduto come adattissimo ad un investitore come me (naturalmente), con un buon reddito ma poco capitale a disposizione a causa del tempo investito negli studi ecc. ecc. Mi vennero illustrate ulteriori qualita' relative all'investimento proposto piu' altre garanzie sul rendimento che, se fosse stato eccessivo -sic! - avrebbe causato l'implosione del prodotto (il rischio era quello di far guadagnare troppo il cliente, per cui si erano dovuti cautelare!!! Che allocca sono stata). Ho fatto una domanda precisa su cosa sarebbe successo se avessi deciso di recedere dal contratto: avrei semplicemente pagato una penale di circa 300.000 (non ricordo la cifra esatta, ma l'importo mi tranquillizzo'). Nel 2002 - esattamente un anno dopo - mi sono recata di nuovo alla banca: il vecchio promotore non c'era piu' e il sostituto mi disse di tenere d'occhio il Sole, in quanto questo tipo di investimento, per essere vincente, non avrebbe dovuto arrivare sino al termine dei dieci anni ma si sarebbero dovute creare le condizioni per una sua interruzione anticipata. L'anno successivo, non capendo nulla del destino dei miei denari, chiesi di recedere dal contratto: una nuova impiegata mi fece un conteggio prospettandomi una perdita che ammontava quasi alla meta' di quanto da me fino ad allora versato (non ricordo la cifra esatta, ma eravamo nell'ordine dei 3.000 euro a fronte dei 5.000 versati, o giu' di li') ammonendomi, tra l'altro, che il prodotto, per sua natura, doveva necessariamente essere portato fino alla fine dei dieci anni per ottenere un guadagno garantito. Quale dei due promotori aveva ragione? Eutanasia o morte naturale? In media stat virtus... In breve: mi sento umiliata e insultata. Non so cosa fare: ritiro tutto, accettando di perdere diverse migliaia di euro per evitare danni ancora maggiori, o persevero, col rischio poi che da un rapporto di 3.000 euro persi a fronte di 5.000 investiti, si passi a un rapporto da 15.000 a 25.000? Grazie e scusate lo sfogo e l'approssimazione dei dati numerici.
Alessandra, da Caprara di Campegine

Risposta:
La Sua e' una delle tante testimonianze che ci stanno pervenendo sul prodotto Capitale Subito, ma anche sulle vere e proprie prese in giro cui i clienti sono sottoposti in banca: tragicamente comica la storia per cui se il cliente guadagna troppo il prodotto diventa pericoloso! Falsa, come ha scoperto, la promessa di uscire anticipatamente pagando solo una piccola penale. Altre prese in giro, poi, sono le risposte successive: seguire per uscire in anticipo oppure portare a scadenza il prodotto perche' solo in quella maniera e' valido. Anche per questo sono effettuate le rotazioni dei dipendenti, in modo che chi ha venduto il prodotto sparisce e chi arriva dopo ha piu' spazio per continuare con i giochetti a scapito del cliente. A differenza del MPS per i MyWay/4You, al Credem sono stati piu' furbi ed hanno vestito il prodotto da polizza assicurativa, in modo da sfruttare le scandalose esenzioni riguardanti i prodotti e le norme di comportamento che la legge concede a tale genere di investimento, esenzioni che nessuno provvede ad eliminare, alla faccia della tutela del risparmio. Un suggerimento sul cosa fare puo' solo essere personalizzato: se lo desidera, quindi, puo' inviarci la fotocopia della documentazione.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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