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Investimento tranquillo a 15-20 anni
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Lettera 
30 ottobre 2004 0:00
 
Buongiorno. L'ultima volta le avevo scrivo in merito ai fondi San Paolo che ho immediatamente provveduto a vendere. Il mio obiettivo e' quello di incrementare il capitale attuale in un'ottica di medio/lungo periodo ma al contempo, ridurre al minimo i rischi. Sarei intenzionato ad acquistare buoni fruttiferi postali ordinari, in alternativa avrei pensato anche a prodotti del Tesoro, dove trovo una maggiore convenienza in un'ottica di 15-20 anni? Lasciando la possibilita' di smobilizzarlo in caso di particolari circostanze. La mia banca (ormai quasi ex...) pur di non lasciarmi andare mi ha proposto dei certificati di deposito al 2, 2% netto semestrale, e' possibile? Un'ultimissima domanda: potrebbe consigliarmi qualche libro che mi istruisse verso un investimento fai da te? La ringrazio per le risposte.
Gianluigi, da Roma

Risposta:
Fa molto piacere verificare come i suggerimenti che forniamo finiscano per essere attuati dagli investitori che si rivolgono a noi. Riscattare le quote dei fondi comuni non efficienti e' la cosa che tutti gli investitori dovrebbero fare, costringendo le societa' di gestione ad offrire prodotti migliori. Quanto alla Sua richiesta, mi offre l'occasione di sfatare un falso mito. I titoli di Stato e tutti quelli che, come i Buoni Postali, sono garantiti dallo Stato, sono molto sicuri ma non vuol dire che non ci si possa perdere, ed anche tanto. Se si tratta di strumenti a tasso fisso, infatti, scadenze molto lunghe sono soggette al rischio riguardante i tassi di interesse. I BTP a scadenza lunga, quindi, sono rischiosi perche' se i tassi di interesse salgono il loro prezzo di mercato scende (la cedola e' fissa). I titoli di Stato piu' "tranquilli", quindi, sono i CCT (che hanno la cedola variabile in base al rendimento dei BOT) ed i BTPi, legati al tasso di inflazione. I Buoni Postali, invece, non fanno correre il rischio-tassi perche' il capitale nominale e' sempre garantito anche in caso di estinzione anticipata. Il tasso offerto dalla banca e' davvero stratosferico: qualcosa non quadra nella proposta. Non esiste, infine, un solo libro che fornisca indicazioni in tema di investimenti. la materia e' vastissima, e quindi non e' possbile riassumerla in un testo. Dei libri alla portata di tutti, che spiegano i concetti fondamentali ed anche il perche' di come i prodotti di risparmio gestito siano quasi sempre inutili, sono quelli del Prof. Beppe Scienza. "Il risparmio tradito" e "Fondi, polizze e Parmalat: chi e' peggio?" Cortina Editore.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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