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La leggenda dei vecchi libretti che diventano tanti soldi
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Lettera 
16 luglio 2011 0:00
 
Vi chiedo cortesemente delucidazioni in merito ad un LIBRETTO DI PICCOLO RISPARMIO SPECIALE NOMINATIVO.
Il primo versamento effettuato è del 1953, l'ultimo del 1959.
Il libretto successivamente non è stato più movimentato (dormiente, in quanto ritrovato 5 anni fa, in seguito alla vendita della casa dei miei genitori (i quali avevano effettuato i vari versamenti sul libretto), ormai deceduti da 15 anni.
1)Posso ancora riavere dalla banca i soldi versati sul libretto (la prescrizione è di 10 anni, ma il libretto è stato ritrovato 5 anni fa)?
2)Depositata sul libretto deve essere presente una somma minima per riavere i soldi?
3)Come devo fare per riavere i soldi, se ne ho diritto?
4)Se ne ho diritto, come si calcola la somma che mi spetta?
Distinti saluti
Mar, da Castiglione Delle Stiviere (MN)

Risposta:
In queste ultime settimane siamo sommersi da richieste del genere. Tutto nasce da una leggenda metropolitana che di tanto appare su vari organi di informazione, secondo cui un vecchio libretto bancario con un saldo magari di 100 lire del 1956 darebbe diritto a riscuotere oggi svariate centinaia di migliaia di euro! Come ovvio, la notizia è del tutto infondata, e pare proprio che l'unico effetto concreto sia quello di dare pubblicità a chi cerca di spacciarla per valida.
Venendo al tema, abbiamo già risposto ed approfittiamo dell'occasione per ribadire il tutto.
Il saldo è non superiore a 100 euro, quindi il libretto non è stato considerato dormiente. In tal caso avrebbe avuto la possibilità di recuperarlo presso il Ministero dell'Economia.
Secondo non pochi pronunciamenti di giurisprudenza, inclusa la Corte di Cassazione, le somme giacenti sui libretti e conti correnti sono prescritte se non richieste entro dieci anni dalla data dell'ultima annotazione. Da segnalare come l'Arbitro Bancario Finanziario sia di diverso avviso e consideri la somma prescritta dopo dieci anni dalla richiesta di prelevamento da parte del cliente. Data la somma in gioco, però, nemmeno ci pare opportuno adoperarsi presso l'Arbitro Bancario Finanziario.
 
 
 
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