In banca mi consigliano l'acquisto di polizze assicurative, adducendo inoltre che sono insequestrabili e impignorabili.
Anche questo non mi risulta proprio vero: infatti in presenza di fallimento, dolo o altro il giudice può sempre sequestrare il capitale. In tal caso questa ipotetica garanzia svanirebbe.
Vi sarei grato se poteste fornirmi un vostro parere al riguardo.
Antonio, da Bresso (MI)

Risposta:
Ed infatti le polizze non sono per niente impignorabili. Questa falsa informazione viene ancora oggi propagandata da chi le colloca ma soprattutto dagli organi di informazione specializzata (e ciò è molto poco scusabile).
La più recente, ed importante, sentenza sulla questione è delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione la quale, con provvedimento 2871 del 31 marzo 2008, ha stabilito che il curatore (si trattava di un caso di fallimento) non è legittimato a chiedere lo scioglimento del contratto ma invece può, nel caso in cui questo appaia stipulato non per reali finalità previdenziali ma in pregiudizio dei creditori, agire in revocatoria relativamente ai premi pagati.
In parole povere, le somme dovute dall'assicuratore sono impignorabili ma non lo sono i premi versati nella polizza, se il contratto appare stipulato non per reali finalità previdenziali.
L'azione revocatoria nell'ambito di un fallimento si può attuare per le operazioni poste in essere nei due anni antecedenti il fallimento. L'azione revocatoria, però, sussiste anche al di fuori delle procedure concorsuali come quella oggetto della sentenza. In tal caso si è in presenza della cosiddetta azione revocatoria ordinaria, ed il relativo arco temporale per esercitarla è previsto in cinque anni dalla data dell'atto.
Ed ecco che la presunta impignorabilità delle polizze viene a cadere. A nostro modo di vedere, l'Isvap dovrebbe imporre alle compagnie assicurative di far presente la cosa nei contratti e nei fascicoli informativi, dato che sono trascorsi oramai dieci anni dalla prima sentenza della Cassazione sul tema della pignorabilità delle polizze vita mentre ancora oggi in molti credono di essere al sicuro mentre non lo sono, con tutti i rischi che tale posizione comporta.