testata ADUC
Prestiti personali e rendimenti bassi sui Buoni Postali Fruttiferi
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
9 novembre 2004 0:00
 
Gentili di ADUC, sono molto incuriosito dal fatto che finanziarie e gruppi bancari stanno pubblicizzando a spron battuto PRESTITI da concedere al pubblico. C'e' una ragione per questo proliferare di offerte? Il costo del denaro cosi' basso? La previsione di un rialzo dei tassi? Il semplice rilievo, da parte di chi propone finanziamenti, della presenza di un gran mercato per questo genere di offerta? Le condizioni spesso suonano allettanti: potreste dar consigli a chi fosse attirato da questo genere di proposte? A questa curiosita' ne lego un'altra: si e' mai data in precedenza una situazione in cui, a fronte di un'inflazione stabile, i rendimenti dei "normali" strumenti di investimento (titoli di stato, BPF) non coprissero l'inflazione stessa? Noto che attualmente i BPF offrono l'1, 5% LORDO. Capisco che le Poste intendano dissuadere il pubblico dal sottoscriverli. Ma, a lungo andare, il calo di sottoscrizioni non incidera' sulla capacita' di rimborso dei buoni in essere? Grazie.
Augusto, da Bologna

Risposta:
Quanto alla forte crescita dei prestiti erogati dalle banche (domanda un po' fuori tema), si tratta molto semplicemente di una strategia volta a soddisfare i bisogni della clientela. Il settore dei prestiti personali, assieme a quello dei mutui immobiliari (piu' avanti nel ciclo) e' in forte ascesa, ed e' ovvio che gli attori del mercato cerchino di pubblicizzare i loro prodotti. Il suggerimento e' quello di verificare le condizioni del contratto (penali per estinzione anticipata, ad esempio) e non lasciarsi abbagliare dalle offerte, verificando sempre il TAEG (tasso effettivo) che esprime il vero costo percentuale annuo del prestito. Il TAEG deve essere obbligatoriamente indicato nel contratto. I tassi pretesi dalle banche, inoltre, sono in genere piu' contenuti rispetto a quelli delle finanziarie e quindi conviene rivolgersi alle prime. Non e' la prima volta in cui i rendimenti del mercato monetario sono inferiori al tasso di inflazione, facendo risultare l'investimento in perdita reale. Finanziarsi a tassi bassissimi, oltre che reali negativi, e' per gli emittenti una vera pacchia, e quindi non ci sono certo rischi di mancato rimborso legati a questo fattore. Non e' che le Poste tengano il tasso basso per scoraggiare le sottoscrizioni (anche se preferiscono vendere obbligazioni e polizze, come purtroppo sappiamo), ma sono i tassi attuali di mercato ad essere bassi. I Buoni Postali Fruttiferi, inoltre, sono garantiti dallo Stato, e cio' scioglie ogni dubbio anche nel caso in cui si nutrano perplessita' sulla Cassa Depositi e Prestiti, che e' l'emittente dei Buoni.
-----------------------------------------
Ha risposto Giuseppe D'Orta.
clicca qui
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS