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Successione conto e dichiarazione sostitutiva - atto notorio
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Lettera 
13 agosto 2011 0:00
 
Io e mia cugina avevamo un c/c cointestato a firme disgiunte presso Intesa San Paolo. Mia cugina è deceduta il 31 marzo u.s. lasciando un testamento olografo nel quale mi nomina erede universale. Detto testamento è stato pubblicato e registrato da un notaio. Dagli inizi di aprile ho effettuato tutte le pratiche di comunicazione del decesso (INPS, INPDAP, ecc) fornendo sia il certificato di morte che la copia originale della pubblicazione del verbale del testamento olografo. La filiale di Intesa San Paolo, alla quale in aggiunta ai detti documento ho fornito la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà nella quale affermo di essere unico erede, per farmi chiudere il c/c e rilasciarmi la lettera con il saldo al 31 marzo u.s., necessaria per la dichiarazione di successione, mi ha chiesto un atto notorio (per accertare che sono unico erede) dicendo che detto documento è previsto dalla loro normativa interna. Mi sono riletto le norme che regolano il c/c che ho sottoscritto e non ho trovato nulla in proposito. E' mai possibile che mi possano imporre una procedura della quale non ero a conoscenza? Cosa posso fare?
Marco, da Roma

Risposta:
Ci sono pronunciamenti dell'Arbitro Bancario Finanziario a favore della tesi della banca. Non solo: la banca ha solo facoltà, ma non l'obbligo, di accettare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Volendo, potrebbe pretendere un atto notorio. Ciò in quanto non si è in presenza di un ente pubblico ma di un rapporto contrattuale privato tra banca e cliente.
 
 
 
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