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Capire la Borsa, terza edizione
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Articolo di Alessandro Pedone
28 ottobre 2009 15:45
 
Ho avuto la fortuna di leggere la terza edizione di “Capire la Borsa”  (Marco Liera, Il Sole 24 ore, 364 pp.) con un po’ di anticipo rispetto all’uscita nella librerie che dovrebbe essere imminente. 
Sovente mi chiedono consigli sui libri da comprare per avvicinarsi al mondo degli investimenti finanziari ed in particolare sugli investimenti azionari. 
Sono sempre molto restio a suggerire libri del genere per vari motivi. 
La maggior parte dei libri più “tecnici” (nel senso di “pratici”) che ho avuto modo di leggere (e sono decine e decine) contengono - a mio modesto avviso - insieme a spunti interessanti anche diversi errori non secondari che difficilmente possono essere riconosciuti da persone non esperte, e questo è un primo problema.
Ci sono molti approcci agli investimenti finanziari e non esiste uno che possa essere considerato certamente migliore di un altro. 
La maggior parte dei libri che introducono al mondo della finanza usano uno solo di questi approcci e danno quasi per scontato che sia l’unico possibile (certamente “il migliore”).
Un terzo problema riguarda l’ overconfidence. Un investitore poco esperto fa molto presto a “innamorarsi” delle informazioni con cui viene in contatto e - fatalmente - tende  a basare le scelte d’investimento su queste informazioni ritenendole molto più significative di quelle che realmente sono. Nel giro di poco tempo, dopo la lettura di uno o due libri, l’investitore tende a pensare di aver compreso almeno la parte più importante di quello che c’era da sapere e si avventura nel mondo dei mercati finanziari con troppa sicurezza nei propri mezzi. La maggior parte dei libri introduttivi alla finanza che ho letto, invece di mettere in guardia contro questo pericolo, tende a fare l’opposto. 
Capire la Borsa, almeno nella terza edizione, profondamente rivista ed aggiornata, è un libro esente -almeno a mio modesto giudizio - da tutti e tre i problemi che ho sopra riportato. 
Sebbene la parte centrale del libro risponda pienamente alle attese derivanti dal titolo (illustrando in dettaglio i meccanismi tecnico-giuridici che stanno alla base del funzionamento dei mercati finanziari), i primi due capitoli (circa 130 pagine) sono una sintesi incredibilmente documentata e ben fruibile della ricerca accademica, anche recente, in tema di investimenti finanziari, rischio, tecniche di asset allocation. Questi capitoli preliminari offrono al lettore un punto di vista molto originale rispetto al panorama editoriale italiano del settore. 
In tema di orizzonte temporale, ad esempio, il libro, ripercorrendo una serie di ricerche accademiche, evidenzia come non vi sono sufficienti evidenze a supporto della credenza che il rischio dell’investimento azionario diminuisca con il passare del tempo.
In tema di asset allocation si descrive al lettore la Modern Portolio Theory (MPT) per quello che è: una pietra miliare dell’asset allocation sul piano teorico ma di scarsissimo valore sul piano pratico. In proposito ho trovato di particolare pregio la citazione di un lavoro dello stesso Markowitz (considerato il padre della “frontiera efficiente”) pubblicato poche settimane dopo dopo il più famoso “Porfolio Selection” riguardante il tema della diversa utilità del denaro ed avversione al rischio degli investitori in contesti diversi. 
Questa citazione dimostra come lo stesso Markowitz aveva una visone assai più complessa dei mercati finanziari rispetto a quella che può apparire da una descrizione manichea della MPT.
Dopo una solida base teorica sui principi fondamentali degli investimenti finanziari, Capire la Borsa continua con la descrizione del funzionamento tecnico-giuridico dei mercati finanziari. La prima edizione del libro era del 2000, da allora, anche sul piano normativo, i mercati finanziari si sono modificati in maniera non trascurabile. 
La parte centrale del libro è pregevole soprattutto per la completezza delle informazioni con la quale si descrive il funzionamento tecnico dei mercati finanziari. 
Un appunto che mi sento di fare riguarda il sesto ed ultimo capitolo (“Come si investe in Borsa e con quali strumenti”): troppo breve. 
I contenuti di questo capitolo sono certamente qualitativamente molto buoni come il resto del libro, ma l’argomento è così vasto che avrebbe richiesto almeno almeno il doppio di spazio. Il titolo del libro “Capire la Borsa” potrebbe essere letto almeno sotto tre aspetti:
1. capire gli aspetti teorici degli investimenti finanziari
2. capire gli aspetti tecnici sul funzionamento dei mercati finanziari
3. capire gli aspetti pratici per investire nei mercati finanziari
 
I primi due capitoli del libro, a modesto avviso di chi scrive, fanno un eccellente lavoro riguardo il primo punto, i tre capitoli centrali fanno un eccellente lavoro sul secondo punto, ma il terzo aspetto è un po’ penalizzato dal poco spazio riservato all’ultimo capitolo.
 
In sintesi, da oggi, quando mi chiedono un libro per iniziare a capire il mondo degli investimenti finanziari dal punto di vista tecnico... so quale libro consigliare.
 
 
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