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Sequenze casuali: le sapete riconoscere o creare?
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Articolo di Nicola Zanella
30 aprile 2008 0:00
 
Si riporta un colloquio tra Marco, che e' il consulente di investimento protagonista dei dialoghi pubblicati per Aduc e Cristina, sua amica e cliente, che ha trentacinque anni, lavora come libera professionista ed e' sposata.

-Cristina. Ciao Marco. Come stai?
-Marco. Molto bene Cristina. Grazie. E tu?
-Cristina. Anche io, grazie. Sono qui perche' ho letto il tuo ultimo articolo che parla della razionalita' limitata dei risparmiatori. E' stato davvero interessante vedere come sei riuscito a sfruttare le distorsioni psicologiche della tua cliente per convincerla a fare cio' che tu ritieni sia giusto per lei e la sua famiglia.
-Marco. Hai ragione Cristina. Ho utilizzato le mie conoscenze di psicologia comportamentale applicata alla finanza per indirizzarla nella strada che io ritengo sia piu' adatta alla sua situazione finanziaria. La finanza comportamentale si occupa di analizzare come gli uomini interpretano le informazioni e agiscono basandosi su di esse quando devono prendere delle decisioni finanziarie. Si puo' definirla una sorta di critica della ragione economica, in cui la psicologia cognitiva si unisce all'economia. Molti adepti di questa nuova disciplina ritengono che gli uomini siano in grado di compiere errori di scelta in modo sistematico, tanto da poterli prevedere. Quest'ultima affermazione non e' condivisa da tutti gli economisti, ma in generale e' stato rilevato che gli uomini in condizioni di incertezza utilizzano dei frames, ossia delle strutture mentali che permettono di semplificare le realta' molto difficili da interpretare. Queste procedure euristiche sono utili all'uomo normale che e' avverso al calcolo delle probabilita', ma possono portare anche a spiacevoli errori a causa del processo di scelta poco efficiente.
-Cristina. Mi puoi parlare dell'errore che secondo te e' piu' eclatante tra quelli che conosci?
-Marco. Certamente uno dei piu' importanti per il funzionamento stesso dei mercati finanziari e' l'euristica della rappresentativita' in merito alle sequenze casuali o random.
- Cristina. Di che cosa si tratta?
-Marco. Gli uomini sbagliano nell'assegnare le probabilita' di accadimento di un evento dopo aver osservato una sequenza di eventi, ad esempio il famoso lancio della moneta e l'uscita di testa e croce, e averne stabilito il suo grado di peculiarita'.
-Cristina. Ti puoi spiegare meglio?
-Marco. Certo! Gli psicologi ritengono che non vi sia nulla di piu' strano e alieno alla mente delle persone come il concetto di casualita'. Sembra che gli uomini non siano bravi a stimare le probabilita' di eventi che vengono prodotti da un particolare processo generatore. Alcuni ritengono che questo fatto sia dovuto a questioni evoluzionistiche, per cui si preferisce usare le frequenze alle probabilita', proprio come i nostri antenati erano soliti fare. Spesso la casualita' e' legata al concetto di imprevedibilita' degli eventi. Molti eventi in effetti sono in teoria prevedibili, ma dato che non si conoscono con precisione i parametri iniziali e' utile considerarli in pratica casuali. Quando cioe' non siamo in grado di prevedere il risultato di un evento o di trovare la causa di tale evento, siamo portati a considerarlo casuale. La casualità spesso e' dovuta al nostro fallimento di dare un senso al mondo che ci circonda.
-Cristina. Ho capito Marco. In particolare, di che distorsioni soffriamo quando dobbiamo affrontare la casualita'?
-Marco. Gli psicologi hanno notato che le persone credono nella legge dei piccoli numeri, invece che in quella dei grandi numeri. Per questo gli uomini ritengono un campione limitato di eventi scelto a caso da una popolazione come altamente rappresentativo delle caratteristiche della popolazione stessa. La statistica invece insegna che solo i grandi campioni di dati sono rappresentativi della popolazione dalla quale sono presi. Le persone invece credono che la legge dei grandi numeri sia applicata anche ai piccoli campioni di dati.
-Cristina. E questo cosa comporta?
-Marco. Nelle sequenza casuali di eventi le persone credono che ogni parte del campione debba riflettere la vera proporzione del campione di dati. Le sequenze casuali nella mente delle persone devono mantenere una rappresentativita' locale.
-Cristina. Non ho capito tanto bene. Mi puoi fare un esempio?
-Marco. Cristina mi puoi scrivere su questo foglio la sequenza di lanci di una moneta che ti aspetteresti se la moneta non fosse truccata?
-Cristina. Allora, vediamo un po'...TCTCTCCCTTCTCTCCTTTCT. Che ne pensi?
-Marco. Penso che anche tu come la maggior parte delle persone non sia capace di produrre delle sequenze casuali. Infatti anche tu nella tua sequenza hai prodotto delle serie consecutive di testa o croce troppo brevi rispetto a quanto ci si puo' aspettare dal caso. Anche tu hai sovrastimato gli eventi che si alternano, per cui nella tua sequenza la probabilita' che le uscite di testa e croce si alternino e' maggiore di 0,5. In una sequenza casuale invece gli eventi si alternano con una probabilita' di 0,5. Difficilmente qualcuno scriverebbe una sequenza TTTTTTTTTTTTTTTTTTTTT, nonostante la probabilita' che avvenga e' pari a quella che hai scritto tu, ossia 1/221, dati tutti i possibili risultati pari a 221. Solo che alla maggior parte delle persone la tua sequenza appare piu' casuale di quella che ho scritto io, ma non e' cosi'.
-Cristina. Hai ragione! Io non avrei mai scritto una sequenza con 21 teste. Mi sembra impossibile che sia governata da un processo casuale. Piu' che altro mi pare semplice descrivere il generatore degli eventi.
-Marco. Il fatto e' proprio questo Cristina: piu' ci sembra difficile specificare una regola con la quale si generano gli eventi e piu' riteniamo che la sequenza sia casuale. Gli psicologi sostengono che una sequenza ci appare tanto piu' casuale quanto piu' e' lunga la sua descrizione verbale. La sequenza che ho scritto io a molti piu' che generata dal caso sembra dovuto a fortuna! Questo accade perche' non ci appare rappresentativa di una sequenza casuale, a causa della legge dei piccoli numeri. Le coincidenze, cosi' come la sequenza di 21 teste, ci appare una deviazione dal nostro concetto di casualita'. Subito dobbiamo cercare una causa per questa strana coincidenza e la piu' semplice e' che sia dovuta a qualcosa diversa che dal caso, come alla forza oscura chiamata Fortuna. Dal punto di vista soggettivo, le coincidenze sono eventi molto improbabili e quando accadano ci sorprendono. Molti non si capacitano che in una stanza con sole 23 persone esiste il 54% di probabilita' che 2 persone abbiano la stessa data di nascita. La maggior parte di noi assegna a questa coincidenza una probabilita' assai piu' bassa. La casualita' e le probabilita' non fanno per noi!
-Cristina. Esiste il 54% di probabilita' che tra 23 persone 2 abbiano la stessa data di nascita? Come e' possibile?
-Marco. Per calcolare tale probabilità e' necessario considerare che la probabilità che due persone non abbiano la stessa data di nascita e' 364/365, in quanto esiste una sola possibilità su 365 che due persone abbiano la stessa data di nascita. La probabilità che una terza persona abbia la data di nascita diversa da quelle delle altre due e' di 363/365. Per la quarta persona e' di 362/365 e cosi' fino alla ventiduesima con 342/365. Moltiplicando le 22 frazioni tra di loro si ottiene la probabilità che tutte e 23 le persone abbiano date di nascita differenti. Il prodotto e' pari a 23/50. Quindi vi sono 27 probabilità su 50 che tra 23 persone ve ne siano 2 con la stessa data di nascita, ossia il 54%. Sembra incredibile, vero?
- Cristina. Davvero Marco. Non ci posso credere!
-Marco. Eh lo so Cristina. A causa della legge dei piccoli numeri gli uomini soffrono di gambler's fallacy e di hot hands fallacy. La prima distorsione fa credere alle persone che una lunga sequenza di, ad esempio, croci debba essere seguita da una testa, ossia che i lunghi runs debbano finire prima o poi. L'illusione del giocatore porta a pensare a delle sequenze casuali con troppi eventi che si alternano, cioe' con una probabilita' superiore a 0,5%. Quante volte al casino' dopo diverse uscite consecutive del rosso, non hai pensato di puntare sul nero? Cio' e' dovuto al fatto che le persone ritengono che i piccoli campioni di eventi debbano essere rappresentativi dell'intera popolazione, per cui qualunque deviazione da quello che loro ritengono essere casuale deve essere cancellato da una deviazione opposta. La seconda distorsione, studiata sulle previsioni dei fans e dei giocatori di basket statunitensi, porta a credere che dopo che un giocatore ha fatto una serie di canestri consecutivi, le probabilita' di segnare anche il successivo canestro aumentano. Si crede cioe' in una correlazione positiva dei canestri effettuati da un giocatore. Nel basket si usa spesso dire che quel giocatore is hot e spesso si assiste alla fallacia che porta l'allenatore e i compagni di squadra a volere dare la palla del canestro piu' importante al giocatore in striscia positiva, anche se come e' stato dimostrato la sequenza di canestri tentati e riusciti dai giocatori della NBA non e' diversa da quanto ci si aspetterebbe da una sequenza casuale. Questo non cambia il fatto pero' che passare il pallone per il canestro della vittoria negli ultimi 10 secondi di partita a Michael Jordan e' sempre stata un'ottima idea!
- Cristina. Ho capito Marco. Non siamo bravi a interpretare le sequenze di eventi casuali!
- Marco. Esatto. Le persone vedono una correlazione seriale positiva nelle sequenze di eventi indipendenti e per descrivere sequenze casuali pensano a sequenze di eventi correlati negativamente.
-Cristina. Quindi non solo noi crediamo che le serie casuali siano non casuali o positivamente correlate, ma ritengono che le serie non casuali o correlate negativamente siano casuali!
-Marco. Esatto Cristina! Nuove ricerche hanno verificato come il modo in cui le persone ritengono sia creata la sequenza di eventi, ossia se il processo generatore e' casuale o non random, influenza la sua interpretazione. Quando il meccanismo di generazione e' percepito essere casuale, allora le serie consecutive di eventi, come le 21 teste, sono ignorate, mentre quando le persone pensano che il processo generatore sia dovuto a qualcosa di diverso dal caso, come le competizione tra gli agenti, allora ritengono che vi sia una correlazione positiva tra gli eventi. Ecco spiegato perche' nel caso di uno sport come il basket dove il talento dei giocatori e' percepito chiaramente dagli osservatori esterni, si tenda a credere alla continuazione di eventi in realtà indipendenti, come la realizzazione dei differenti tiri a canestro. Inoltre questo fatto potrebbe spiegare il fenomeno, se esiste, del momentum dei prezzi azionari, ossia la tendenza dei prezzi ad esibire una autocorrelazione seriale positiva di breve termine, cioe' a basse frequenze. Infine, l'incapacita' delle persone di interpretare correttamente le sequenze casuali, puo' spiegare benissimo l'uso dell'analisi tecnica. Infatti i traders possono vedere patterns nella sequenza dei prezzi azionari, anche quando essi seguono un cammino casuale. La maggior parte delle ricerche infatti nota come i prezzi azionari, anche se non hanno una autocorrelazione seriale nulla, come ci si potrebbe ben aspettare, seguono approssimativamente un random walk.
-Cristina. Quindi come ho sbagliato prima io nello scrivere la sequenza di teste e croce, anche la maggior parte degli investitori potrebbe riconoscere delle regole o strutture dove in realta' non ce ne sono.
-Marco. In effetti e' cosi' Cristina. Non voglio dire che e' cio' che succede, perche' so che alcune ricerche hanno verificato una autocorrelazione positiva di breve termine dei prezzi azionari e una autocorrelazione negativa di lungo termine, ma e' un dato di fatto che noi possiamo scambiare per non casuali delle sequenze che invece lo sono, come hanno ben dimostrato gli psicologi con i tests di laboratori. Fino a che gli economisti non troveranno un accordo sul grado di casualita' nel movimento dei prezzi azionari, il dubbio che l'analisi tecnica sia inutile rimane. La nostra mente odia la casualita' ed e' sempre alla ricerca di regole, anche dove e' impossibile trovarle, come in una sequenza casuale. Il fatto e' che le le sequenze casuali di eventi non ci appaiono quasi mai davvero casuali, ma pensiamo subito che vi sia un "qualcosa" dietro che ci sfugge. Allo stesso modo e' possibile che molti investitori nell'interpretare i movimenti dei prezzi azionari, che forse sono davvero vicini ad essere casuali, si illudano di riconoscere delle regolarita' che semplicemente non esistono.
- Cristina. Ma nemmeno gli esperti sanno distinguere una sequenza casuale da un grafico azionario?
-Marco. No Cristina, nemmeno gli analisti tecnici! E' un bel problema per coloro che dovrebbero riuscire a prevedere i movimenti dei prezzi azionari. Non credi?
-Cristina. Credo che sia proprio cosi'. Ma e' importante riuscire a scoprire se il movimento dei prezzi azionari e' casuale? Meglio, questa conoscenza potrebbe risolvere una volta per tutte la diatriba tra coloro che ritengono che i mercati azionari siano imprevedibili e coloro che pensano che sia possibile prevedere almeno il movimento, se non proprio il ritorno delle azioni, guadagnando cosi' molti soldi?
-Marco. No Cristina. C'e' tanta confusione in finanza. Il punto e' che i mercati possono continuare ad essere efficienti come li intende la finanza moderna, con l'impossibilita' cioe' di ottenere ritorni aggiustati per il rischio e i costi di negoziazione superiori a quelli di mercato, anche se le azioni non seguono un random walk. Basta che vi siano premi per il rischio che variano nel tempo, seguendo magari i cicli economici, perche' la prevedibilita' delle azioni non si trasformi in una macchina fabbrica soldi.
- Cristina. Grazie Marco. Un discorso davvero interessante! Quando torno a casa, cerco su Internet qualche informazione in piu' sulle sequenze casuali e gli studi che la psicologia cognitiva ha effettuato negli ultimi decenni.
-Marco. Vedrai che interessanti che sono! Buona giornata Cristina. Alla prossima. Ciao.
-Cristina. Va bene Marco, Ciao.
 
 
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