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87ma giornata mondiale del risparmio: solo parole da banche e istituzioni
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Comunicato di Alessandro Pedone
26 ottobre 2011 13:17
 
 Si è ripetuto anche oggi, come ogni anno, il rito che vede i massimi rappresentanti delle banche con i massimi rappresentanti delle istituzioni uniti nel “santificare” il risparmio degli italiani. Oggi, questo rito appare particolarmente irritante poiché mai come quest'anno i risparmi degli italiani sono messi in pericolo non solo dai comportamenti delle banche ma anche –e soprattutto– dal comportamento delle istituzioni pubbliche.
Oggi è stato anche l'ultimo discorso ufficiale di Mario Draghi come Governatore della Banca d'Italia. In materia di tutela del risparmio, il suo operato è stato indubbiamente volenteroso ma decisamente insufficiente. I prodotti finanziari offerti dalle banche sono sostanzialmente gli stessi –pieni di inutili costi e presentati in maniera sostanzialmente ingannevole. Qualche risultato, seppure modesto, è stato raggiunto invece in tema di rapporti più strettamente bancari, ma oggi il tema era quello del risparmio.
Decisamente irritante è stato l'intervento del presidente dell'ABI che ha continuato a lodare l'operato delle banche italiane. Giuseppe Mussari è arrivato a sostenere che poiché il compito principale delle banche è di trasformare il risparmio in prestiti alle imprese, se le banche non fanno questo rappresentano un pericolo per il sistema invece che il fattore di sviluppo. Che ipocrisia! Da tempo le banche –anche quelle italiane– fanno la maggior parte degli utili attraverso le commissioni, in particolare quelle legate ai prodotti finanziari che servono a distruggere i risparmi degli italiani. Proprio l'esatto contrario! Ogni anno, vengono distrutti circa 20 miliardi di risparmi degli italiani attraverso costi inutili applicati sui risparmi degli italiani.
Ma l'intervento più imbarazzante è stato quello del Ministro Giulio Tremonti. Gli strumenti cardine del risparmio degli italiani sono i titoli di stato. Il comportamento di questo Governo, di cui il ministro Tremonti è uno dei cardini –anche se ultimamente “sopportato” dai colleghi– sta facendo pagare un prezzo –in termini di volatilità dei titoli stato– elevatissimo proprio ai risparmiatori italiani.
Tremonti si è limitato a parlare di massimi sistemi, facendo il “professore” come suo solito, ma non ha avuto il coraggio di dire niente sulle responsabilità sue in primo luogo e del Governo di cui fa parte.
 
 
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