Capita di sovente, dopo che gli Arbitri “Finanziari” (ABF e ACF - 1) hanno dato ragione ai ricorrenti, l’intermediario non rispetta la decisione, in qualche caso senza neppure comunicarlo. Ormai non c’è più da stupirsi e quella che all’inizio era un’eccezione - di cui avevamo percepito la pericolosità - ora non lo è più: gli inadempimenti stanno dilagando.
Dal sito web dell’ABF risulta un totale di 12.539 inadempimenti.
E’ anche possibile fare una classifica in cima alla quale compaiono Poste Italiane S.p.A. (2.815 inadempimenti), IBL Istituto Bancario del Lavoro S.p.A. (2.026 inadempimenti), Santander Consumer Bank S.p.A (1.945 inadempimenti); e molti altri che presentano inadempimenti a centinaia.
L’ACF, dal canto suo, non riporta il totale delle decisioni non eseguite, ma, già dalla prima occhiata, è facile rendersi conto che i numeri sono più piccoli; ciò non toglie che, per il presumibile maggior valore delle singole vertenze, il valore economico totale possa, invece, anche essere maggiore. Tra gli inadempimenti alle decisioni ACF spicca, per la sua consistenza numerica, quello della Banca Popolare di Bari (1.013 inadempimenti).
Questa situazione è estremamente dannosa per la credibilità degli arbitri perché distrugge l’effettività della tutela e rende inutile la vittoria ottenuta.
La sanzione reputazionale per chi non si adegua, di per sé poco efficace, diventa totalmente inefficace quando questioni seriali e massive, tutte decise in modo conforme, finiscono per imporre agli intermediari un rilevante sacrificio economico.
Proseguire in giudizio?
In questi casi sarebbe bene che i risparmiatori coinvolti valutassero il prosieguo giudiziario. Anche perché i giudici non avrebbero un compito difficile, atteso che le decisioni di questi Arbitri sono indiscutibilmente di qualità elevata.
Ci vengono in mente le recenti ordinanze della Cassazione sulla nota vicenda dei Buoni Fruttiferi Postali serie QP in cui la Corte non si è accorta di quello che l'ABF sta, da sempre, sostenendo (e ha continuato a sostenere anche dopo e contro la Cassazione) e cioè di un erroneo/negligente operato dell'intermediario (Poste).
Inoltre, se è vero che l’inosservanza della decisione dell'arbitro integra, per l’appunto, un inadempimento – il che ovviamente presuppone non una libera scelta, ma un obbligo non rispettato dall’intermediario - ci sembrerebbe normale che, in giudizio, ne fosse chiesto conto traendone le necessarie conseguenze se non altro in tema di spese.
1. ABF – Arbitro Bancario Finanziario; ACF – Arbitro Controversie Finanziarie
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA