testata ADUC
BANCO DI SICILIA E ONESTA' PROCESSUALE E PROFESSIONALE
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
29 settembre 2000 0:00
 


L'ADUC IN GIUDIZIO CONTRO L'ARROGANZA E L'INCIVILTA' DELL'ISTITUTO

Firenze, 29 Settembre 2000. L'Aduc si e' costituita in giudizio, presso il tribunale di Agrigento, per supportare la difesa di una signora anziana da un decreto ingiuntivo del Banco di Sicilia. L'avvocato Anna Maria Fasulo, dello studio legale dell'associazione, sta seguendo la vicenda. Secondo la signora, la firma apposta per regolarizzare (ex art.10 L.154/1992) una fideiussone che questa banca le aveva concesso, sarebbe falsa, e l'avrebbe fatta suo nipote, con la conseguenza di immobilizzare il patrimonio grazie a ipoteche iscritte dopo la provvisoria esecutivita' di un decreto ingiuntivo.
Fin qui sembrerebbe una storia di ordinaria faida famigliare, dove sarebbe difficile e di scarso interesse -specialmente per un'associazione come la nostra- scoprire chi ha ragione e chi ha torto.
Ma si e' introdotto un fatto grave che ha provocato il nostro ingresso nel processo: Il Banco di Sicilia, nonostante ci sia un processo penale pendente per truffa e falsita' materiale contro il nipote della signora per la firma, si e' avvalso lo stesso di questo documento, considerandolo valido fino a quando, nella fase istruttoria, e' stato deciso di non avvalersi piu' di questa scrittura. A questo punto il Banco di Sicilia fa sapere che la garanzia originaria prestata dalla signora -quindi senza la firma presunta falsa- e' per lui valida a tutti gli effetti. A niente vale che l'Abi, interpellata in materia, fa sapere che la scrittura originaria e' inutilizzabile senza la firma.
Intanto sono trascorsi anni ed e' stata compiuta una mole di attivita' processuale, oltre ad essere maturati interessi su interessi che hanno aumentato in maniera vertiginosa l'esposizione debitoria.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito: il Banco di Sicilia e' convinto di poterci marciare su questa situazione, prendendo le sue vittime per sfinimento, giocando sui tempi giurassici della giustizia civile, ma non ha tenuto conto che la signora avrebbe incrociato la nostra associazione, che grazie a Internet e' ovunque e che, nonostante l'aggravio della distanza del luogo dove si tiene il processo, non fa calcoli di convenienza economica, ma solo ed esclusivamente di quella convenienza giuridica e civica che, per ottenere risultati, non si fa problemi di prezzi.
Il comportamento del Banco di Sicilia e' arrogante e incivile, oltreche' giuridicamente scorretto e delittuoso, e il nostro impegno e' perche' una condanna giudiziaria divenga monito verso tutti quegli istituti di credito che, giocando anche sull'ignoranza, credono di gestire il patrimonio di una persona come se fosse cosa loro.
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS