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BANCOPOSTA: SE LO CONOSCI LO EVITI
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Comunicato 
17 maggio 2001 0:00
 


NON SCAMBIAMO UN SORTA DI SALVADANAIO PER UN CONTO BANCARIO ABITUALE, SOPRATTUTTO PERCHE' IN CASO DI PROBLEMI NON VALE NEANCHE IL PARERE DELLA BANCA D'ITALIA

Firenze, 17 Maggio 2001. Il servizio Bancoposta delle Poste spa, il gestore monopolista del servizio postale dello Stato, sta cercando di affermarsi come un'alternativa a quello delle banche per la gestione dei risparmi, vantando economicita', qualita' e duttilita'.
A parte il fatto che e' ancora in corso l'indagine dell'Antitrust che sta valutando l'ingannevolezza dei messaggi pubblicitari in materia, cosi' come sollecitato dalla nostra associazione -dice il presidente Vincenzo Donvito- e ne sapremo qualcosa il prossimo mese di giugno, sta di fatto che le proteste dei risparmiatori che hanno scelto questo servizio stanno diventando sempre piu' numerose. Le segnalazioni che arrivano al servizio SOS-online sul portale dell'associazione, hanno ormai un ritmo costante, e le lettere che ci giungono, con la nostra risposta, vengono pubblicate nel settore "Cara Aduc".
Il nodo principale e' il fatto che la scelta dei risparmiatori e' stata tale perche' hanno creduto di trovare in questo servizio qualcosa di simile e duttile come un abituale conto corrente bancario, col risultato di una rigidezza di gestione che lo fa essere una sorta di salvadanaio dove si mettono e si ritirano i soldi, facendo sfumare buona parte di quei servizi che oggi fanno parte di una media movimentazione finanziaria (per esempio il versamento di un assegno bancario sul proprio conto: operazione che in genere e' una delle basi della scelta di avere un conto bancario).
Fin qui non ci sarebbe niente di strano, perche' tutto e' scritto (a parte la vicenda della pubblicita' ingannevole) nei regolamenti e negli accordi contrattuali.
Il problema, tutt'altro che secondario, nasce nel momento in cui si intenda, per qualunque motivo, far valere le proprie ragioni contro quelle del Bancoposta, perche' non esiste un'autorita' intermedia a cui fare riferimento per farsi dare, per esempio, un parere autorevole che dia peso alle proprie ragioni. Se un risparmiatore ha una contesa con una banca, prima di adire le vie legali, puo' chiedere l'intervento dell'Ombudsman bancario e della Banca d'Italia, e grazie a questi, talvolta, far si' che la banca decida di soprassedere ad un suo comportamento lesivo degli interessi del risparmiatore. Con il Bancoposta questo non e' possibile, perche' non sottosta' ad alcuna di quelle autorita' intermedie che sono la caratteristica diffusa per risolvere in via semplice e non giudiziale le contese con i consumatori: il Bancoposta risponde solo a se stesso e, ovviamente, alle sentenze di un giudice, rendendo quindi decisamente piu' complicato e meno elastico il rapporto con il risparmiatore/correntista.
In diversi (Abi inclusa) stano cercando di fargli capire che non potrebbe che trarne un vantaggio dall'ingresso nel sistema bancario tradizionale, ma per il momento la situazione e' quella che abbiamo sopra descritto. Per cui, sostenere che il Bancoposta, se lo conosci lo eviti, da parte di un'associazione come la nostra, e' quantomeno doveroso.
 
 
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