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BOND ARGENTINA. ALLE ASSURDE PROPOSTE DEL GOVERNO ARGENTINO PER IL RIMBORSO, FANNO ECO ALTRETTANTI ASSURDI E BUONISTI SPONSOR. SI TRATTAVA DI UN INVESTIMENTO ETICO E SOLIDALE? NOI PROSEGUIAMO CON LE AZIONI LEGALI IN USA E IN ITALIA
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Comunicato 
30 luglio 2004 0:00
 

Firenze, 30 Luglio 2004. Il quotidiano "New York Times" lo scorso 28 luglio ha pubblicato un'inserzione pubblicitaria del Governo dell'Argentina in cui, eminenti personaggi del mondo della politica e della cultura, invitano i risparmiatori che avevano acquistato i bond di quel Paese ad aderire alla proposta di un rimborso del 25%. Si tratta di personaggi come il politico italiano Massimo D'Alema, il politico russo Michail Gorbaciov, la scienziata e senatrice italiana Rita Levi Montalcini, il filosofo e scrittore spagnolo Fernando Savater, lo scrittore Gabriel Garcia Marquez, il cantante del U2 Bono, il campione di scacchi Anatoly Karpov, e altri. Tutti firmatari di un appello che, col titolo "Un Paese responsabile. Una proposta responsabile", ci ricorda che la meta' degli argentini e' sotto la soglia di poverta', il 15% e' disoccupato, e via di questo tono per convincere i risparmiatori ad accontentarsi di lasciare il 75% dei loro investimenti nelle mani di chi deve risollevare le sorti di un Paese malandato.
Lasciamo giudicare ad ogni singolo investitore in bond argentini sulla simpatia o meno verso i personaggi che hanno deciso di prestare (immaginiamo che non siano stati pagati .) la loro notorieta' per questa presunta nobile causa. Ricordiamo che e' sempre del 28 luglio un rapporto del Fmi (Fondo Monetario Internazionale) sulla crisi argentina durante gli anni Novanta, che ha sottolineato come il problema non sia stato la mancanza di aiuti, ma i troppi crediti concessi senza sapere dove finissero quei soldi, e con Governi che hanno accumulato un debito estero di circa 100 miliardi di Usd.
Per quanto riguarda i risparmiatori, che hanno investito spesso i risparmi della liquidazione dietro consigli di banche e promotori che hanno speculato non rimettendoci un centesimo al contrario dei loro clienti, ci preme sottolineare che ad alcuno di essi era stato prospettato una sorta di investimento etico e solidale, che e' quanto viene ora paventato dall'europarlamentare italiano Massimo D'Alema, ex-capo del Governo italiano, e dalla senatrice della Repubblica Italiana Rita Levi Montalcini. Non solo, ma non ci torna che sia proprio la massima istituzione -lo Stato, argentino in questo caso- a non rispettare le regole, i contratti, gli accordi scritti e sottoscritti, e a decidere unilateralmente come modificare le stesse in corso d'opera: ci hanno insegnato che il senso civico e la giustizia hanno proprio questi presupposti di rispetto, oltre c'e' la barbarie. Se per invitarci a questa barbarie si devono anche scomodare dei nostri rappresentanti nelle istituzioni europee e italiane, proprio non ci torna. Noi crediamo che i debiti debbano essere pagati, figuriamoci se poi il debitore e' lo Stato: se un solo risparmiatore ha un debito con lo Stato e non lo paga, come minimo si vede arrivare l'ufficiale giudiziario a casa (a meno che lo Stato -creditore- non decide quegli obbrobri che sono i condoni: ma, per l'appunto e' il creditore che decide sul suo credito, non il debitore sul credito di chi gli ha fatto fiducia prestandogli i soldi sotto la forma di bond).
Quindi crediamo che possano essere valutate tutte le proposte possibili e immaginabili, ma mai quelle di non avere indietro (in qualunque modo) gli importi versati.
Dal canto nostro continuiamo con le azioni giudiziarie, contro il Governo argentino e contro i vari intermediari, negli Usa e in Italia. Nel primo caso si possono avere tutte le informazioni a questo indirizzo: clicca qui,
nel secondo a quest'altro: clicca qui
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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