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BORSA: TRA ANALISI INTERESSATE, GESTIONI INCAPACI E PROMOZIONI FURBESCHE.
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Comunicato 
12 febbraio 2001 0:00
 



Roma, 12 febbraio 2001. Un anno fa la Abn Ambro fissava il target price di Tiscali a 150 euro, oggi Tiscali vale 18.6 euro; per Merryl Lynch, l'Enel, aveva un target price di 5.7euro, oggi la societa' elettrica vale 3.8 euro. Di esempi se ne potrebbero fare molti -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- ma due sono piu' che sufficienti per dare la misura del valore degli analisti di mercati che giocano con i numeri piu' che analizzarli; per non parlare degli interessi degli analisti con le societa' che esaminano, partecipando a gruppi che svolgono, direttamente o indirettamente, attivita' di intermediazione e collocamento. D'altronde la valutazione di una societa', pagata dalla stessa, non puo' ovviamente essere negativa: chiedere all'oste se nel vino c'e' acqua e' inutile. Di gestioni incapaci abbiamo gia' scritto e le notizie apparse su Panorama del 15.2.2001, confermano le nostre preoccupazioni. Analizzando per esempio la tabella dei fondi azionari del settore "altre specializzazioni", rileviamo che nello scorso anno il fondo Prime Special ha realizzato un -36.4% e San Paolo Finance un +26.7. Miracoli? No, merito! I gestori Prime, per giustificarsi, potrebbero sostenere che il fondo e' "tecnologico" e ha risentito della crisi del settore. A tal proposito ricordiamo che nel 2000 alcuni titoli tecnologici sono cresciuti moltissimo, come la Ciena +250%, Ballard power +207% e la Juniper network +125%; bastava inserire o aumentare la loro composizione nel fondo, quantomeno per limitare i danni. E' qui la bravura del gestore, che, ribadiamo, viene pagato anche quando il fondo e' in perdita. Il bello, o meglio il brutto, poi e' che i fondi italiani sono mediamente piu' cari rispetto a quelli europei e americani, l'1.76% contro l'1.46% degli europei e lo 0.98% degli americani, eppure lo scorso hanno solo un terzo dei fondi italiani ha mantenuto le promesse. Come dire, cari e somari. Quanto ai promotori finanziari, le lamentele dei risparmiatori sul nostro sito, sezione Cara Aduc, ripetono la stessa musica: venduti titoli o i fondi, i promotori scompaiono. Eppure intascano anche loro consistenti provvigioni. Insomma la mandria, cioe' il popolo dei risparmiatori, continua ad essere munta.



ACQUE MINERALI: COME SCEGLIERLE?
I COMPONENTI DELL'ACQUA: SALI E METALLI

Roma, 12 Febbraio 2001. 242 acque minerali, 10,2 miliardi di litri all'anno bevuti da 38 milioni di italiani, pari al 65% della popolazione, 5.500 miliardi di lire di fatturato. Un vero affare per un prodotto che viene dal cielo, passa sulla terra e deve essere semplicemente imbottigliato e.... pubblicizzato. Ma come scegliere fra le tante marche che troviamo nel supermercato o dal droghiere?
In effetti -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- il consumatore chiede genericamente "acqua minerale", al massimo sceglie quella gassata o liscia. E' come chiedere una bottiglia di vino, differenziando solo il rosso dal bianco. Evidentemente non basta. Certo e' che le etichette non aiutano nella scelta, perche' la composizione viene indicata con una sigla chimica, di difficile comprensione. Il primo dato da leggere e' il residuo fisso, cioe' la quantita' di sali minerali disciolti in un litro d'acqua, che da' l'idea della "pesantezza" dell'acqua: si passa da quelle minimamente mineralizzate a quelle ricche di sali minerali: noi consigliamo di scegliere quelle che presentano un residuo fisso tra 400 e 600 milligrammi al litro (mg/l). Le acque minerali gassate, naturalmente o artificialmente, sono sconsigliate per chi soffre di acidita', gastrite o ulcera. Le acque solfate (limite 200 mg/l), soprattutto se abbinate al magnesio (limite 50 mg/l) hanno un effetto lassativo e possono interferire con l'assorbimento del calcio. Le acque clorurate (limite 200 mg/l), contengono maggior quantita' di sodio e sono sconsigliate per gli ipertesi. Quelle calciche (limite 200mg/l), risultano "pesanti" e danno all'acqua un sapore particolare ma non provocano i calcoli. Le florurate (limite 1 mg/l), possono dar luogo alla screziatura nello smalto dei denti e influiscono sulla mineralizzazione delle ossa: attenzione a farla bere ai bambini. I nitrati (NO3, limite 25 mg/l), sono un indicatore dell'inquinamento del terreno; purtroppo non esiste una acqua priva di nitrati. C'e' infine il problema di alcuni metalli tossici, quali l'arsenico, il cadmio, il (tri)cromo, che non devono superare i valori limite ma che generalmente non troviamo elencati in etichetta.
Una ultima avvertenza: tutte le acque fanno fare la pipi'. L'effetto "pulizia interna" e' dovuto alla quantita' non alla qualita' dell'acqua bevuta.
 
 
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