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Consulenti finanziari. L’organismo e’ illegittimo. Lettera aperta di Aduc al ministro dell’Economia
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Comunicato di Alessandro Pedone
22 novembre 2017 9:29
 
 L’Organismo dei Consulenti Finanziari (OCF), così come è attualmente configurato, è illegittimo.
Questo organismo è un’associazione di diritto privato – formato dalle associazioni di categoria del settore finanziario (attualmente ABI, ASSORETI e ANASF) - alla quale, per legge, saranno affidati i poteri pubblici di vigilare e sanzionare le stesse categorie di operatori economici rappresentate dai soci che compongono l’associazione privata!
Questa cosa, oltre al buon senso, viola in modo inequivocabile l’art. 67 della direttiva comunitaria 65/2014 (così detta MIFID II) la quale impone che le autorità previste dalla direttiva siano pubbliche.
Ricordiamo che nel maxi-emendamento al decreto fiscale approvato pochi giorni fa al Senato, si obbliga la Consob ad emanare i provvedimenti per trasferire i propri poteri sanzionatori e di vigilanza nei confronti dei Consulenti Finanziari entro il 30 Ottobre 2018.
La legge prevede che lo statuto di questa associazione privata sia approvato dal Ministero dell’economia e della finanza.
Per questo, oggi, abbiamo inviato una lettera aperta al Ministro Pier Carlo Padoan (1) con la quale chiediamo che lo statuto dell’OCF preveda, come minimo, che le funzioni pubbliche (ovvero quelle sanzionatorie e di vigilanza) siano affidate ad una struttura completamente autonoma ai cui vertici vi siano soggetti nominati dal settore pubblico.
E’ una facile profezia prevedere che, se non verranno prese misure molto stringenti nello statuto dell’OCF, questo organismo verrà dichiarato illegittimo dall’autorità giudiziaria non appena verranno erogate le prime sanzioni, che saranno ovviamente appellate dal sanzionato anche sul punto della legittimità del soggetto privato erogante una sanzione pubblica.
Auspichiamo che il Ministro prenda in considerazione questo problema e pretenda, per l’approvazione, uno statuto in base al quale si possa ragionevolmente affermare che le funzioni sanzionatorie e di vigilanza sono svolte da un soggetto sostanzialmente, se non formalmente, pubblico.

(1) Qui il testo completo della lettera
 
 
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