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FONDI ATTIVI E PASSIVI. I COSTI
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Comunicato 
28 maggio 2002 0:00
 


Roma, 28 maggio 2002. Pagare uno stesso prezzo per merci di qualita' diverse? Nel mondo dei fondi e' possibile ma il risparmiatore non se ne accorge. Abbiamo gia' avuto modo di analizzare la "competenza" dei gestori dei fondi -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc (vedi la sezione FonTi di investimento sul nostro portale)- e una confronto fra i fondi a gestione attiva e quelli a gestione passiva ci offre lo spunto per alcune considerazioni. I fondi passivi sono quelli che riproducono l'indice di riferimento, lavoro non gravoso e ripetitivo, che per essere tale dovrebbe costare di meno rispetto ai fondi attivi che rischiano. Le commissioni applicate, che paga il consumatore, dovrebbero essere ovviamente diverse ma cosi' non e' (lo e' negli USA). Per capire se un fondo e' a gestione attiva o passiva, a meno che non sia dichiarato, si usa un indicatore chiamato Tev, il cui valore tanto piu' si avvicina allo zero quanto piu' il fondo e' a gestione passiva. Un esempio? Il fondo internazionale azionario San Paolo Etico ha avuto in tre anni un Tev di 13.5 punti con un costo di gestione dell'1.6% mentre il suo omologo Arca 27 Azioni Estere ha avuto un Tev di 3.9 punti e un costo di gestione dell'1.8%. In questo caso il fondo passivo ha un costo di gestione superiore al fondo attivo! Al risparmiatore consigliamo di informarsi sulla tipologia di fondo che intendono acquistare e verificare i costi di gestione.
 
 
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