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FONDI AZIONARI: I RISPARMIATORI NON SI FIDANO. GIUSTAMENTE
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Comunicato 
18 maggio 2005 0:00
 

Roma, 18 Maggio 2005. Il risparmiatore non si fida dei fondi azionari. Dopo aver raggiunto un picco di circa 39mila milioni di euro nel 2000, da 4 anni la raccolta e' in negativo. Secondo Assogestioni, che ha dedicato un convegno specifico alla analisi dei comportamenti dei consumatori, il motivo risiederebbe nella scarsa conoscenza che gli italiani hanno del mercato, sicche' sollecita l'inserimento di apposite sezioni informative nei programmi della nostra scuola. Noi riteniamo che i risparmiatori non si fidano, e giustamente. Vogliamo ricordare i casi Cirio, Parmalat e Argentina? Vogliamo ricordare "l'irrazionale esuberanza" (come diceva il governatore della banca federale americana, Alan Greespan) del mercato borsistico? Gli italiani erano un popolo di "bottisti" (da Bot) e quando hanno messo la testa fuori da quel guscio protettivo hanno avuto solo il tempo di vedere la lama della ghigliottina che si abbatteva sul proprio collo (pardon, portafoglio). Tra l'altro proprio l'amministratore delegato di Nextra, Giovanni Landi, dichiara "..nel 90% dei casi il risparmio gestito italiano ha reso meno dei Bot, e questo solleva un problema di qualita' dei prodotti e del collocamento.." Assogestioni dovrebbe, quindi, interrogarsi sulle responsabilita' che hanno avuto i "promotori" finanziari nel tracollo delle finanze personali degli italiani. Nuovi pericoli per i risparmiatori si presentano se passiamo ad analizzare quel che succede in Parlamento, in merito al Ddl sul risparmio e di quel mostriciattolo legislativo che dovrebbero essere le norme sulla class action (azione collettiva): la proclamata difesa del risparmiatore ha il sapore della beffa.
Chi si fida piu', insomma?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
 
 
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