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GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO. LA MIFID DA' ALLE BANCHE NUOVI STRUMENTI GIURIDICI CONTRO I CLIENTI, PER DIFENDERCI USIAMO LE LORO STESSE ARMI
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Comunicato 
31 ottobre 2007 0:00
 

Firenze, 31 Ottobre 2007 - Oggi e' la giornata mondiale del risparmio ed il Governatore della Banca d'Italia ha partecipato ad un convegno organizzato dall'Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa.- dal titolo "Cinquant'anni di Europa Unita: regole e vantaggi per i risparmiatori".
Nel corso del suo intervento il Governatore ha ricordato gli ultimi provvedimenti presi dalla Banca d'Italia e dalla Consob - proprio nelle scorse ore - a seguito del recepimento in Italia della direttiva comunitaria sui servizi d'investimento (meglio nota come MIFID - Markets in Financial Instruments Directive).
Paradossalmente, proprio questi provvedimenti, consentiranno alle banche di diminuire il livello di protezione giuridica che fino ad oggi dovevano garantire ai risparmiatori.
Infatti, le banche erano obbligate a verificare che l'operazione finanziaria eseguita per i loro clienti (di qualunque servizio d'investimento si trattasse) fosse adeguata al profilo degli stessi.
Nel caso in cui la banca eseguisse un'operazione finanziaria inadeguata al profilo del cliente senza informarlo per iscritto e raccogliere uno specifico consenso, la banca stessa era chiamata a risarcire l'eventuale perdita (la maggioranza delle sentenza vinte dai clienti sui casi dei bond caduti in default si e' avvalsa di questa regola).
Con i nuovi regolamenti, questa verifica di adeguatezza vale solo per i servizi di consulenza finanziaria e gestione di portafogli, per tutti gli altri (come ad esempio la negoziazione di titoli, il collocamento di fondi comuni d'investimento, ecc.) e' sufficiente verificare che il cliente sia in grado di comprendere i rischi connessi con l'operazione. Se poi il cliente firma una clausoletta nella quale dichiara di voler utilizzare la modalita' di "mera esecuzione" all'ora l'intermediario e' totalmente svincolato dall'obbligo di fare qualsiasi verifica.
Siamo convinti che queste clausolette prolifereranno sebbene, come tutti sappiamo, nella maggioranza dei casi i clienti si affidano ai consigli ricevuti allo sportello bancario o dai promotori finanziari.
E' molto importante, quindi, che gli investitori sappiano che non devono firmare la clausola di "mera esecuzione" tutte le volte che fanno un'operazione su consiglio della banca.
Al contrario, e' utile e necessario informare la banca che si intende continuare ad avvalersi del servizio di consulenza finanziaria che fino ad oggi e' stato reso mentre venivano forniti gli altri servizi d'investimento.
A questo scopo abbiamo predisposto una modulistica (consultabile a questo indirizzo:
clicca qui) da compilare e far pervenire alla propria Banca.
Qualora in futuro, una banca, consigli di acquistare -ad esempio- un titolo non adeguato al proprio profilo d'investitore e successivamente, da questa operazione l'investitore subira' un danno, lo stesso potra' citare la banca in giudizio per non aver indicato che l'operazione era inadeguata.
Si tratta di formalismo, certo, ma quante volte le banche ci fanno firmare clausole solo per puro formalismo? Queste clausole, in un eventuale giudizio hanno il loro peso. Iniziamo, quindi, non solo a stare molto attenti alle cose che firmiamo (e questo vale sempre), ma anche a far valere i propri diritti anche con specifiche dichiarazioni conformi ai diritti che le norme ci garantiscono.
Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio
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