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INVESTIMENTI: COME RIFILARE LE OBBLIGAZIONI SPAZZATURA ALL'IGNARO RISPARMIATORE
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Comunicato 
17 dicembre 2002 0:00
 
Roma, 17 dicembre 2002. L'Italia e' il primo Paese europeo nell'emissione di obbligazioni prive di valutazione di rischio, cioe' senza rating. Il 54% dei titoli in circolazione nel mercato europeo e', infatti, italiano, mentre solo il 9% e' tedesco, il 16% francese e il 21% britannico. Un'anomalia -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- che ha come responsabile principale le banche (guarda caso!), che collocano le obbligazioni senza rating, attraverso le proprie filiali e quindi con un basso costo di raccolta. Non servono quindi costose campagne pubblicitarie o un'organizzazione di venditori (ci rifiutiamo di chiamarli promotori finanziari) che devono cercare la clientela. Il pollo, pardon il risparmiatore, nel momento che entra in banca e' suscettibile di essere infilzato e messo sulla graticola, vale a dire che e' facile per il bancario agganciare l'ignaro cliente e rifilargli il titolo spazzatura. E' vero che la banca e' obbligata a verificare l'adeguatezza dell'investimento al profilo di rischio del cliente, cioe' agli obiettivi dell'investimento, alla situazione finanziaria e all'esperienza acquisita, ma tale vincolo puo' essere facilmente eluso facendo firmare al cliente stesso un foglio nel quale dichiara di non voler fornire informazioni relative al proprio profilo di rischio. In questo modo la banca e' libera dall'obbligo di verificare l'adeguatezza dell'operazione finanziaria proposta. Esemplari in questo senso i casi Argentina e Cirio.
Cosa devono fare i risparmiatori? Precipitarsi in banca e verificare se hanno acquistato obbligazioni prive di rating, controllare se hanno "inavvertitamente" sottoscritto la liberatoria per la banca e, in caso affermativo, chiedere di modificarla. Se i titoli acquistati non sono in perdita e' opportuno venderli.
 
 
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