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I MUTUI CASA A TASSI
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Comunicato 
25 febbraio 1999 0:00
 
USURAI SONO TUTTI ILLECITI!
UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE APRE UNA PORTA CHE SEMBRAVA BLINDATA: ORA OCCORRERA' CHE TUTTI I RISPARMIATORI SI FACCIANO FORTI DI QUESTA SENTENZA E DENUNCINO GLI ISTITUTI CHE NON SI VOLESSERO ADEGUARE. MA ATTENZIONE AI COSTI DI ADEGUAMENTO!

Firenze, 25 Febbraio 1999. La Corte di Cassazione si e' pronunciata sui tassi usurai che vengono applicati da molti istituti bancari ai mutui casa, ed ha sentenziato che devono essere adeguati alle indicazioni trimestrali del Tesoro. Tutte le banche, siccome si tratta di mutui a tasso fisso stipulati prima dell'entrata in vigore della legge sull'usura (che ha stabilito l'indicazione trimestrale della soglia usuraia), o si rifiutano di modificare il tasso, oppure lo fanno con spese altissime.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Grazie a questa sentenza tutti i risparmiatori che sono in queste condizioni, devono farsi forti ed esigere l'adeguamento alla media stabilita dal ministero del Tesoro che, in questo periodo, fino al 31 marzo, e' di 5,80% con un tetto massimo di 8,70%. Se le banche si rifiuteranno, ci sara' solo una cosa da fare: denuncia alla magistratura per violazione della legge sull'usura. Fino ad oggi la situazione era un po' incerta, nonostante alcune sentenze favorevoli ai risparmiatori di alcuni tenaci pretori, ma con la sentenza della Cassazione e' tutto piu' chiaro.
Solo un problema, a cui prestare molta attenzione. Le notizie sulla sentenza non indicano un tetto massimo (o una logica di tetto massimo) per i costi di questo adeguamento e, siccome sappiamo che le banche in genere sono istituti di usura legalizzata, non facciamo torto alla logica nel credere che sara' proprio su questo aspetto che le banche faranno muro, per cercare di vanificare gli effetti di questa sentenza. Anche in questi casi occorrera' che i risparmiatori non indugino, e vadano fino in fondo, con il conforto della magistratura.
Noi siamo pronti a dare battaglia e ad affermare il diritto dei risparmiatori ad essere considerati in egual modo davanti alla cessione del credito, seguendo le logiche dello stesso e non quelle dell'usura, per cui ci si deve adeguare al mercato e non a contratti siglati in tempi in cui questo mercato era praticamente calcificato su costi stratosferici
 
 
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