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MUTUI IMMOBILIARI: E' NATO IL MOSTRO GIURIDICO
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Comunicato 
27 febbraio 2001 0:00
 


IL MERCATO DEL CREDITO NE RISENTIRA' IN MODO NEGATIVO E LE SPESE LE FARANNO I CONSUMATORI

Firenze, 27 febbraio 2001. Via libera del Senato al disegno di legge per la sanatoria dei mutui a tasso fisso usuraio.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Una legge che ha stabilito un privilegio, trasformando una sentenza aperturista della Cassazione in diritto di pochi a svantaggio dei tanti, e a svantaggio dell'unica politica del credito che incentiva mercato e mobilita' dei capitali: quella degli investimenti in un libero mercato.
Ha prevalso la cultura e la prassi protezionista e conservativa. Per un pugno di denari, e qualche briciolo di gloria per qualcuno, si e' creato un mostro giuridico.
La questione era semplice e sarebbe bastata la volonta' di affrontarla da parte della Banca d'Italia che, dall'alto della sua autorevolezza, avrebbe potuto consigliare gli istituti di credito a facilitare le rinegoziazioni ai tassi correnti medi.
Ma:
- l'avidita' delle banche,
- il menefreghismo e la sottovalutazione della situazione da parte della Banca d'Italia,
- le pressioni di associazioni di consumatori che hanno cavalcato la situazione sotto la spinta di una sorta di "ridacci il malloppo" (che fa tanto popolare, ma non crea buon diritto e certezza delle regole),
- il Governo ficcanaso e intruso su tutto quello che riguarda i suoi sudditi, autoinvestitosi della funzione di salvatore delle emergenze nella sua solita e impropria funzione di legislatore,
- l'incipit della campagna elettorale e la relativa ricerca di gloria da parte dei partecipanti,
hanno prodotto il risultato di oggi, con l'obbligo di una rinegoziazione non al tasso medio, ma quasi a quello massimo oltre il quale si finisce nell'usura. Bel guadagno!
Quindi da oggi:
- coloro che vorranno stipulare un mutuo immobiliare potranno dire addio a tassi fissi interessanti (quale banca si azzardera' a farlo se non in modo estremamente penalizzante per il risparmiatore?),
- coloro che hanno investito nell'immobiliare saranno penalizzati (chi lo fa per soli 150 milioni in case "piu' povere", dovrebbe vedersi applicato un tasso dell'8% rispetto al 9,96 degli altri: non perche' e' una famiglia indigente, ma solo perche' investe meno …. ),
- tutti ci teniamo il mostro giuridico: chi se la sente di escludere che il privilegio oggi sancito per legge ad un gruppo di mutuatari, non possa domani essere riconosciuto per le banche, e obbligare i mutuatari a rinegoziare il tasso del proprio credito verso l'alto?
Alla fine, paga il consumatore, confermato nella sua veste di vittima: delle istituzioni, delle banche e di quelle associazioni di consumatori che hanno voluto consegnare la questione ad un Governo e un Parlamento in fase di scioglimento.
 
 
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