testata ADUC
OPA BPI SU ANTONVENETA: LE NOSTRE "AUTORITA'" DI VIGILANZA SI FANNO CONOSCERE ANCHE ALL'ESTERO.
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
29 giugno 2005 0:00
 

Firenze 29 giugno 2005 - E' di pochi minuti fa la notizia che ABN Ambro sta preparando un ricorso al TAR per impugnare la delibera approvata dalla Consob ieri con la quale ha approvato l'OPAS da 27,5 euro (presunti) contro quella da 26,5 (veri) della ABN Ambro.
La vicenda dell'OPA su Antonveneta sta evidenziando a tutto il mondo finanziario europeo come le nostre autorita' di controllo siano ormai abituate ad applicare le norme (che dovrebbero garantire gli investitori e tutto il mercato) secondo metodologie assai discutibili che, in ultima analisi, favoriscono sempre i soliti noti a discapito degli interessi dei risparmiatori.
E' palese che l'offerta della Banca Popolare Italiana, nella sostanza, non e' migliore di quella della ABN Ambro. Un conto e' offrire 26,5 euro in contanti ed un conto e' offrire 4,9 euro in contanti ed il resto in carta, cioe' in azioni il cui valore, dopo lo scambio, puo' essere sensibilmente inferiore. E' vero che e' stato previsto un meccanismo cosi' detto di "paracadute", ma a ben vedere questo paracadute e' molto illusorio perche' il meccanismo e' valido solo in riferimento ai prezzi alla data di Determinazione (il quinto giorno di borsa precedente la data di chiusura del Periodo di Adesione). Si tratta quindi di un meccanismo che non garantisce un prezzo migliore, ma confonde gli azionisti.
In sostanza la Consob si e' fatta complice di un meccanismo forviante e poco trasparente a danno dei risparmiatori.
D'altra parte, nel prospetto stesso, c'e' scritto chiaramente (ma quanti leggono il prospetto?). Si legge al paragrafo 1.1. delle avvertenze: "Peraltro, a causa dei rischi tipici di mercato, non vi e' certezza assoluta per tutti gli aderenti all'OPAS che eventualmente intendano liquidare i titoli offerti in scambio nei giorni immediatamente successivi alla data di pagamento del corrispettivo dell'Offerta di ottenere un corrispettivo quanto meno pari a quello previsto dall'offerta promossa da ABN AMRO Bank N.V. e cioè Euro 26,50 per ciascuna azione BAPV".
La Consob, ai sensi dell'art. 44 del regolamento emittenti non puo' ammettere offerte concorrenti che non siano migliorative (Il testo della norma dice: "Le offerte concorrenti e i rilanci sono ammessi se il corrispettivo globale per ciascuna categoria di strumenti finanziari interessata è superiore a quello dell'ultima offerta o rilancio o se comportano l'eliminazione di una condizione di efficacia.").
Ovviamente si tratta di capire cosa si intende per "superiore a quello dell'ultima offerta": la valutazione che viene dal comune buon senso o la valutazione che viene dalle pressioni degli amici di Fazio?
In Italia, forse, siamo abituati a diffidare dalla indipendenza dell'arbitro, ma adesso l'hanno capito molto bene anche all'estero. Gia' Fazio, nella fase preliminare all'OPA si era schierato sostanzialmente apertamente a favore dell'allora Popolare di Lodi, adesso anche la Consob, che dovrebbe essere l'arbitro, e' entrata a gamba tesa contro uno degli attaccanti in gioco.
C'era bisogno di dare questa "dimostrazione" di non garanzia della legalita' anche all'estero?
C'e' da stupirci quando vediamo che sempre meno capitali esteri decidono di investire nel nostro paese? E se i garanti dimostrano sempre di piu' di essere parti, che speranze hanno i risparmiatori di essere tutelati?
Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la tutela del risparmio
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS