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PERCHE' I FONDI COMUNI ITALIANI RENDONO COSI' POCO?
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Comunicato 
13 luglio 2002 0:00
 


IL RAPPORTO ANNUALE DI MEDIOBANCA SUI 980 FONDI COMUNI ITALIANI

Firenze, 13 Luglio 2002 - La pubblicazione del rapporto annuale sui Fondi Comuni e Sicav di diritto italiano ha scatenato la solita polemica con Assogestioni (associazioni dei gestori di fondi comuni di
investimento italiani) che contesta i numeri del rapporto. I toni, quest'anno, sono particolarmente accesi. Ci guardiamo bene da fare gli avvocati difensori di Mediobanca (che in quanto a tutela dei risparmiatori non ha mai brillato) ma ci preme sottolineare che i dati pubblicati sul rapporto di Mediobanca, per
quanto possano essere scomodi per Assogestioni, rivelano dati di fatto inoppugnabili che tutti gli investitori dovrebbero tenere ben presente. Il rapporto consiste in un lungo e freddo elenco di cifre senza neppure un commento ma, chi ha la pazienza e la capacita' di leggerlo trae una conclusione chiara: i 980 fondi italiani analizzati nel rapporto (che rappresentano il 90% del patrimonio netto dei fondi italiani) hanno un rendimento molto deludente e questo e' causato essenzialmente da due fattori:
1) costi di gestione troppo elevati rispetto ai Paesi finanziariamente piu' evoluti (come quelli anglosassoni)
2) eccessiva movimentazione dei titoli in portafoglio (circa 4 volte rispetto agli Usa).
Sui costi di gestione, finalmente, si iniziano a leggere molti articoli nella stampa specializzata. Sul secondo punto, invece, gli investitori non sono ancora sufficientemente informati. La movimentazione dei titoli in portafoglio comporta elevati costi impliciti che non sono evidenziati nel rapporto di Mediobanca. Spesso, questi costi, si traducono in ricavi per le stesse banche proprietarie delle societa' che gestiscono i fondi.
Il rapporto Mediobanca e' come un dito negli occhi per i gestori di fondi anche perché evidenzia che la performance di un fondo, calcolata come semplice variazione del prezzo della quota del fondo, e' un indicatore che non racconta tutta la verita' circa il reale incremento dei soldi investiti nei fondi. Per il sistema nel suo complesso, come per il singolo investitore, non conta l'incremento virtuale della quota di un fondo ma quanti soldi erano investiti in quel fondo ed in che periodo. Facendo i conti in questo modo, il reale rendimento dell'industria dei fondi gestiti si rivela in tutta la sua pochezza: gli investitori italiani avrebbero fatto meglio a lasciare i propri soldi nei BOT.
E' importante che gli investitori riflettano su questi dati.
Prima di sottoscrivere un prodotto di investimento e' importante comprendere tutti i costi connessi all'investimento. A questo riguardo invitiamo tutti i sottoscrittori di fondi a leggere il prospetto
informativo specialmente nella parte che indica il rapporto fra il totale dei costi a carico del fondo ed il patrimonio netto. Questa percentuale indica il costo complessivo del fondo (che non tiene conto di alcuni costi impliciti, ma che e' pur sempre un buon indicatore).
Alessandro Pedone, consulente Aduc per il settore investimenti e gestione del risparmio
 
 
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