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QUANTI TANZI NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DELLE BANCHE? UNA DOMANDA ALLA BANCA D'ITALIA
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Comunicato 
9 gennaio 2004 0:00
 

Roma, 9 Gennaio 2004. Quanti Tanzi ci sono nei consigli di amministrazione delle banche? E' noto che il patron della Parmalat sedeva nel Consiglio di amministrazione di Capitalia, cioe' della Banca creditrice della Parmalat stessa. Potremmo affermare che Tanzi prestava i soldi a se stesso. Un evidente conflitto di interessi che non e' mai stato sollevato in termini generali. In sostanza quante imprese si trovano nella stessa situazione nella quale si e' trovata la Parmalat? Cioe' quanti e quali uomini, esponenti di imprese, siedono nei consigli di amministrazione delle banche? E' una domanda che rivolgiamo alla Banca d'Italia. Un'indagine del genere non dovrebbe essere difficile per l'Istituto bancario nazionale e servirebbe a delineare una mappa della commistione esistente nei rapporti tra banche e aziende. Cosa fa il delegato di un'azienda nel consiglio di amministrazione di una banca? Tutela gli interessi dell'azienda stessa, che possono non essere quelli della banca! E' noto a tutti che chiedere un prestito ad una banca significa farsi contare il numero delle sopracciglia, tante sono le garanzie richieste. Tale rigore e' applicato anche alle aziende che hanno un rappresentante in seno ai consigli di amministrazione degli istituti di credito? Abbiamo qualche difficolta' a crederlo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
 
 
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