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RENDITE, TASSE E STRABISMO
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Comunicato 
15 settembre 2005 0:00
 

Roma, 15 Settembre 2005. Sono passati solo cinque giorni da quando il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si e' detto contrario ad interventi fiscali sulle "rendite". Ieri si e' svolto un convegno organizzato dal ministro Gianni Alemanno che vuole innalzare al 23% la tassazione per le "rendite" finanziarie, compresi i titoli di Stato. Attualmente esistono due aliquote, una al 12,5% per le rendite da capitale e una al 27% per i depositi bancari. Presidente e ministro sono evidentemente affetti da strabismo governativo visto che propongono due scelte opposte. Sarebbe opportuno si mettessero d'accordo prima di (stra)parlare. La differente tassazione ripropone lo strabismo dei vari Governi sulla tassazione: le "rendite" da depositi bancari sarebbero diverse da quelle provenienti da investimenti azionari. Dove sarebbe la differenza? I depositi vengono utilizzati dalle banche per i loro affari, cosi' come le azioni in borsa supportano le imprese nelle loro attivita', entrambe generano iniziative di vario tipo, industriali, artigianali, ecc. Non si capisce, inoltre, perche' i media continuino a parlare di "rendite" con una riflesso negativo, quasi si trattasse di parassitismo. Ognuno del proprio denaro fa cio' che vuole e se ne ricava dei redditi perche' dovrebbe essere considerato uno sterile parassita? Solo la pala e il piccone sono ben accetti? Anche in questo caso lo strabismo impera.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
 
 
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