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Chiarimenti sul trasferimento del TFR nei fondi pensione
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Lettera 
14 ottobre 2004 0:00
 
Salve, sono un abbonato alla vostra NEWSLETTER INVESTIRE INFORMATI nonche' Vostro sostenitore. Vorrei porre delle domande in merito alla prossima attuazione (entro novembre 2004?) del decreto legge sul TFR con il silenzio-assenso per l'assorbimento nei fondi pensionistici: cosa conviene fare secondo voi? E' meglio per precauzione evitare al momento l'assorbimento (e se si' come e quando farlo?) e rimandare al futuro la decisione? Che vantaggi-svantaggi ci sono? Posso scegliere io eventualmente il fondo pensione sul quale versare il tfr o sono obbligato alla scelta della mia azienda? Se posso scegliere io l'azienda e' comunque obbligata anche al versamento della sua quota partecipativa (in genere 1%) sul fondo da me prescelto? Insomma... cosa conviene fare e come muoversi (e con che tempi, visto che avverra' a breve e non si sa neanche con che tipo di comunicazione data dall'azienda ai suoi dipendenti... una bella spada di Damocle per noi!). Grazie in anticipo per la cortese risposta. Cordiali saluti.
Camillo, da Roma

Risposta:
la scadenza da Lei indicata non e' esatta. Per capire bene di cosa stiamo parlando Le suggerisco di leggere quanto riportato al seguente indirizzo: clicca qui La data esatta entro la quale dovremo decidere dove destinare il Tfr maturando e' ancora da definire, ma il termine ultimo lo possiamo stabilire in base a quanto disposto con l'ultima disposizione legislativa in materia di previdenza complementare, vale a dire la Legge n. 243 del 23.08.2004, entrata in vigore il 06 Ottobre di quest'anno, che concede al Governo 12 mesi da quest'ultima data per emanare i decreti attuativi finali di riferimento. Da quando verranno emanati i suddetti, scattera' il termine di 6 mesi per effettuare la scelta in questione, con la regola del silenzio/assenso, vale a dire che chi decidera' di non trasferire il Tfr nelle forme previdenziali integrative, dovra' farlo dandone comunicazione per iscritto. In caso contrario (silenzio/assenso) il Tfr maturando andra' destinato alla previdenza complementare, con l'ordine preferenziale fondo chiuso di categoria, fondo promosso dalla Regione o fondo costituito dagli enti di previdenza obbligatoria (Inps). La scadenza ultima per tale importante appuntamento e' quindi il 05 Aprile 2006: e' prevedibile che ciò debba avvenire molto prima, in quanto e' notizia di questi giorni che la bozza definitiva dei decreti in questione e' stata gia' trasmessa dal Governo alla Covip (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), che dovra' esprimere al riguardo le proprie considerazioni e valutazioni. Questo passo ci fa pensare che probabilmente entro fine anno o max. entro i primi mesi del prossimo vedranno la luce i decreti di cui abbiamo detto. Quindi non si allontana piu' di tanto dal vero pensare che la scelta sul Tfr andra' presa entro l'estate del 2005. Ma Le ricordo che trattasi di previsione. Per quanto concerne la scelta se destinare o meno il Tfr alle forme di previdenza integrativa Le dico subito che non possiamo di certo noi darLe la soluzione, in quanto tale decisione e' assolutamente determinata dalle situazioni soggettive che possono essere determinanti in tal senso. Ed inoltre sara' risolutiva ai fini della scelta la individuazione delle principali soluzioni che dovranno essere stabilite con i soliti decreti di attuazione, sia per quanto riguarda la tassazione e sia per ciò che concerne le modalita' di tutela. E' evidente, ad esempio, che una eventuale detassazione globale del settore di previdenza complementare sposterebbe non di poco la problematica.
E' altrettanto chiaro che dal punto di vista oggettivo e' possibile stabilire un ordine preferenziale tra i diversi prodotti che potranno essere volontariamente scelti dall'interessato (fondi pensione di categoria, fondi pensione aperti o FIP/PIP). L'ordine in cui li abbiamo riportati e' lo stesso che preferiamo. Per svariati motivi, di cui i principali Le andiamo ad elencare:
1)I fondi pensione in generale sono sottoposti alla vigilanza della Covip e necessitano di maggiori documenti di informazione che passano al vaglio della Consob.
2)Il fondo pensione chiuso di categoria, quando presente, garantisce maggiori tutele e minori costi, in quanto creato con l'accordo tra imprese ed associazioni sindacali, intervenendo queste ultime oltretutto con la meta' delle presenze da nominare negli organi direttivi del fondo stesso.
3)Il solo fondo chiuso prevede l'obbligo del versamento del contributo aggiuntivo da parte dell'azienda che va a duplicare quanto versato come contributo dal lavoratore.
4)I FIP/PIP sono equiparati per legge a tutti gli altri prodotti, ma, almeno sino ad oggi, hanno una caratteristica che li pone a nostro avviso in fondo alle preferenze: sono gravati quasi sempre da un eccesso di caricamenti di varia natura. Oltretutto, in quanto prodotti "assicurativi", sono sottoposti al solo controllo dell'Isvap. Al riguardo trovera' interessante il seguente articolo clicca qui
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Ha risposto Paolo Venturini
 
 
 
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