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Truffe dei broker forex etc: prosegue il mercato dei dati personali, e i clienti ci rimettono ancora
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Trading forex di Anna D'Antuono
29 gennaio 2018 15:00
 
 Come ci è già capitato di evidenziare, ci sono avvocati che per procurarsi clienti sono disposti anche a comprare i loro dati in maniera chissà fino a che punto regolare dal punto di vista della normativa sulla privacy e di sicuro illecita riguardo il Codice Deontologico laddove prevede (articolo 37, comma 1) che l’avvocato non deve acquisire rapporti di clientela a mezzo di agenzie o procacciatori o con modi non conformi a correttezza e decoro.

Ci è pervenuta la testimonianza di un'altra mail inviata a clienti di broker forex, Cfd, ecc. da parte di una società che ha comprato i loro dati per presentarsi come "avvocati specializzati nel contenzioso internazionale riguardo il forex".

"La società … ha acquistato un database di nominativi di investitori in campo forex. 
Stiamo informando che vi è la reale possibilità di recuperare quanto perso senza anticipare nulla.

Il dipartimento Forex si occupa di frodi on-line e della risoluzione di casi di estrema complessità che vedono coinvolti molteplici soggetti rimasti vittime di truffe riguardanti tanto il forex trading quanto Opzioni Binarie, CFD e MLM, e che hanno permesso alle suddette vittime di recuperare somme investite per decine di milioni di Euro.  
Nel corso del tempo l'esponente Studio Legale Internazionale è riuscito ad definire diverse trattative per il recupero del credito in campo Forex e Opzioni Binarie, riuscendo a far recuperare ai propri clienti il credito investito e perso nelle varie piattaforme. 

Il tentativo di recupero del credito, di tipo stragiudiziale, sarà effettuato senza acconto o entry fees, s'intende ovvero che il pagamento delle competenze sarà espletato una volta, e solo se recuperato il credito". 


Ebbene, questa attività pubblicitaria -oltre a violare il Codice Deontologico Forense e forse anche la normativa sui dati personali- sta danneggiando i clienti anziché aiutarli.

Le società che gestiscono i broker di forex, cfd, ecc. si sono infatti viste raggiungere da un'enorme serie di reclami-fotocopia dove cambia solo il nome del cliente e, come abbiamo potuto raccogliere da una testimonianza diretta, redatti con un tono anche minaccioso quando non propriamente estorsivo del tenore: "Pagami altrimenti ti pubblicizzo negativamente in ogni luogo possibile e immaginabile".

A seguito di tutto ciò, le già poche società con cui era possibile raggiungere accordi transattivi hanno deciso di modificare la loro politica in merito ai reclami, ed ora li stanno respingendo praticamente tutti. Se prima alcune di esse erano infatti interessate a mantenere una certa reputazione e di conseguenza a soddisfare le richieste di risarcimento, non poche volte anche col rimborso integrale delle perdite, adesso il loro attggiamento è radicalmente mutato in peggio.

Questi "Studi Legali Internazionali" stanno insomma aggravando lo sfascio di un settore che già di per sé sfascia i portafogli e a volte le vite delle persone, ed alla fine chi ci rimette sono i clienti i quali se prima avevano delle possibilità di vedere il risarcimento in tempi assai rapidi, ora le hanno pressoché del tutto perse. Ciò comporta l'obbligo di avvalersi del foro previsto dal contratto stipulato in base alle leggi del paese di origine dei broker e quindi presentare ricorso all'Ombudsman di Cipro oppure della Gran Bretagna, ecc.
Se il ricorso venisse poi respinto, anche la causa vera e propria andrebbe condotta nel paese di origine dell'intermediario.

Insomma, un enorme aggravio di procedure e di costi con le probabilità di risoluzione favorevole che si fanno nettamente inferiori.
Senza dimenticare il pericolo già indicato nell'occasione precedente: i dati dei clienti,  personali e finanziari, sono alla mercé del primo malintenzionato che passa.
 
 
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