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Adesso la BCE spari la pallottola d'argento
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Editoriale di Alessandro Pedone
16 novembre 2011 13:27
 
Due settimane fa, il 2 novembre scorso, scrivevo su questo sito un editoriale dal titolo "Se porta un cambiamento vero, ben venga uno choc finanziario". Ecco. In queste due settimane si è materializzato lo choc che immaginavo (ovvero lo spread sopra 500 punti, quindi rendimenti dei titoli di stato sopra il 7%) ed il cambiamento del quadro politico si sta concretizzando proprio mentre scrivo queste nuove righe. "Oggi nasce il Governo Monti", titola il Corriere della Sera.

 

Il passo indietro del Governo Berlusconi era la premessa indispensabile per avviarci alla soluzione del problema. Naturalmente si tratta di una premessa alla soluzione, non della soluzione intera.

Se le forze politiche consentiranno al Governo Monti di fare le cose necessarie per ridurre il debito pubblico ed aumentare la crescita avremo superato un ulteriore ostacolo alla soluzione definitiva del problema, ma ciò non basterà comunque.

Affinché si giunga alla soluzione definitiva è indispensabile un cambiamento della politica europea, in particolare del ruolo della Banca Centrale.

Chi segue professionalmente i mercati finanziari ha ormai chiaro che non potrà esistere la soluzione al problema dei debiti sovrani dell'area euro se non ci sarà l'impegno diretto della Banca Centrale Europea in modo che si comporti come tutte le altre banche centrali del mondo.

Come ha scritto il Financial Times, Mario Draghi deve decidersi a sparare the silver bullet (la pallottola d'argento), ovvero l'unica arma in grado di sconfiggere definitivamente il "vampiro" della crisi dell'Euro. La BCE deve decidersi a dichiarare che supporterà senza limiti i debiti sovrani delle nazioni che hanno i fondamentali in regola e che siano concretamente impegnate a ridurre il debito pubblico. La FED, la Banca d'Inghilterra, la Banca del Giappone, ecc. tutte sostengono i titoli di stato delle rispettive monete senza condizione alcuna. La BCE è un'eccezione nel mondo ed in questo momento ne paghiamo pesantemente le conseguenze.

La ragione per la quale la BCE ha questo comportamento anomalo risiede essenzialmente nella cultura della Banca Centrale Tedesca che ha sempre visto come unico ruolo delle Banche Centrali quello di garantire la stabilità dei prezzi.

La scarsissima credibilità politica della Grecia (che è entrata nell'euro attraverso imbrogli sui conti) e dell'Italia -fino ad oggi- hanno reso impossibile un cambiamento della posizione tedesca. Il cambiamento che si sta verificando in Grecia ed in Italia potrà contribuire a modificare le cose anche a livello Europeo. Forse si dovrà passare attraverso determinati accordi politici a livello europeo (modifiche dei trattati o qualcosa di meno impegnativo), ma prima o poi arriveremo a superare l'anomalia di una BCE la quale, pur avendo fra i suoi compiti quello di garantire la stabilità del sistema finanziario (oltreché dei prezzi,) non può/vuole sostenere in maniera decisa e definitiva i titoli di stato denominati in Euro.

 
 
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