Buongiorno. Consulto con interesse il Vostro sito e mi complimento per il Vostro valido servizio. Qualche anno fa, ho iniziato una assicurazione sulla vita, presso la banca Antonveneta dove tengo il cc, che scadra' tra 10 anni e rimane conveniente per merito della detrazione fiscale che mi deriva dalla quota annua che pago. Ora, dopo essermi sposata e aver traslocato, avrei voluto chiudere il cc, sia perche' la filiale e' ormai scomoda sia perche' le condizioni sono poco convenienti e potrei usare il cc di famiglia; tuttavia mi e' stata negata la possibilita' perche' l'impiegato mi ha spiegato che la polizza necessita di un appoggio presso quella banca per il pagamento annuale. E' lecita questa imposizione? Io potrei comunque effettuare il pagamento annuale in qualsiasi altra modalita' desiderata. Grazie.
Martina, da Stra'

Risposta:
le polizze vita vengono distribuite, oltre che dalle assicurazioni, anche dalle banche che con esse stipulano dagli accordi appunto di "distribuzione". Pertanto la rid collegata al c/c e' soltanto il mezzo piu' semplice per effettuare il pagamento dei premi ma non vincola a mantenere aperto il c/c fintanto che l'assicurazione fa il suo corso. Puo' benissimo agganciare il pagamento del premio ad un nuovo c/c di un'altra banca o pagando con altro mezzo. Relativamente alla convenienza del contratto assicurativo data dalla detrazione fiscale, non la darei per scontata perche' i costi che gravano sulle polizze vita sono spesso in grado di annullare tale beneficio rendendo consigliabile l'interruzione dei premi o addirittura il riscatto della somma sin ad allora versata. Il consiglio e' quantomeno quello di esigere dalla compagnia la quantificazione esatta di tutti i costi del contratto (con particolare riferimento ai cosiddetti "caricamenti")in modo da poter fare una valutazione precisa dei costi/benefici che si avrebbero nel continuare o meno a versare i premi. Nel frattempo puo' esserle utile consultare un articolo pubblicato sul sito clicca qui
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Ha risposto Gianluca Vitileo
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