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Polizze Ina-Assitalia che vanno e vengono....
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Lettera 
26 ottobre 2004 0:00
 
Vi scrivo per richiedervi un parere sull'opportunita' o meno di adire le vie legali contro INA ASSITALIA. Essendo una assicurazione non sono sicuro che valgano le stesse regole esistenti per le banche. I fatti accaduti sono i seguenti: nel dicembre 1989 ho sottoscritto una polizza assicurativa Sette S Moneta Forte, stipulata per la durata di 20 anni. La polizza, del tipo casovita, doveva servire ad assicurarmi una pensione integrativa. I termini della polizza prevedevano un adeguamento del premio da me pagato annualmente in ragione del tasso d'inflazione; inoltre era legata ad un fondo monetario obbligazionario. Dal 1989 al 1999 ho versato circa 31.000,00 euro (partendo da Lire 3.500.000 e pagando premi crescenti sino a Lire 7.000.000 circa). Nella primavera 2000 venni contattato dall'INA Assitalia che mi prospetto' la possibilita' di smobilizzare parte dell'investimento in relazione al fatto che la polizza mi sottoponeva ad un onere eccessivo, che era impegnativa, che esistevano probabilmente strumenti nuovi piu' agili piu' adatti al mio caso. Effettivamente io stavo pensando di acquistare una casa, per cui, la disponibilita' di liquidita' mi faceva comodo e aderii. Di fatto venivano smobilitati circa 45.000.000 di lire e posti su un fondo di investimento mobiliare Unit Linked. Solo dopo aver firmato, e su mia precisa richiesta, mi fu detto che i soldi sarebbero stati disponibili solo dopo una anno e mezzo. Un anno e mezzo dopo quei soldi valevano solo 30.000.000 e naturalmente sono ancora li' ad aspettare di riprendere il loro valore. Pochi giorni fa sono stato nuovamente contattato dall'INA x smobilitare la parte restante dell'investimento e, proprio quel giorno (15.10.2004) c'e' stato il servizio di Report su rai 3 intitolato "O la borsa o la vita". Ora mi domando: "quanti come me sono stati presi in giro dalla Ina Assitalia e si sono ritrovati a passare da una situazione previdenziale a rischio nullo ad una situazione a rischio terrificante? C'e' la concreta possibilita' di mettere in piedi o aderire ad una class action o anche solamente una azione individuale con un minimo di successo? Sareste cosi' gentili da darmi i riferimenti di un consulente finanziario e un legale in grado di assistermi? Grazie per l'attenzione.
Gaetano, da Roma

Risposta:
Il Suo e' l'ennesimo caso di finta consulenza che nasconde gli interessi del venditore e della compagnia. Il primo cambio di polizza e' stato molto probabilmente effettuato perche' la polizza in corso aveva un minimo garantito (tasso tecnico) elevato ed allora la compagnia ha pensato bene di "suggerire" il passaggio ad un prodotto che non la costringesse a dover sostenere un costo nel tempo divenuto elevato rispetto ai bassi tassi di interesse presenti sul mercato. La polizza unit-linked sottoscritta, poi, presentava una bella serie di costi occulti (altro che maggiore agilita'...) come puo' leggere alla pagina clicca qui La nuova proposta prevede, molto probabilmente, il passaggio ad un prodotto piu' conveniente... ma sempre e solo per l'assicurazione. Provvidenziale la messa in onda di Report, quindi. I prodotti assicurativi, anche se a prevalente contenuto finanziario, non devono sottostare alla disciplina riguardante gli strumenti finanziari definiti dal Testo Unico, e cio' pone l'investitore in una posizione enormemente piu' debole rispetto, ad esempio, ai fondi comuni. In quest'ultimo caso, infatti, la societa' ed il promotore potrebbero essere facilmente accusati di aver effettuato degli switches di portafoglio al solo scopo di incamerare commissioni, e non mancano casi di rimborso al cliente e di sanzioni, anche pesanti, comminate ai promotori. Con le polizze finanziarie (polizze quasi solo di nome), pero', non e' possibile farsi valere in maniera altrettanto efficace. Cio' non vuol dire che non vi sia alcuna speranza, ma la strada e' enormemente piu' in salita perche' (altra differenza rispetto agli strumenti finanziari, che prevedono l'inversione dell'onere della prova) deve essere il cliente a dimostrare che tutto quanto a lui proposto, e da lui accettato (altro punto a sfavore), faceva parte di un piano volto solo ad incassare commissioni. Se lo desidera deve, quindi, intentare una causa civile nei confronti dell'assicurazione. Occorre, inoltre, rivolgersi a legali molto esperti, perche' la disciplina giuridica del settore e' un vero campo minato.
Siamo a Sua disposizione per qualsiasi approfondimento al riguardo.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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