Un lettore ci scrive:
Sono un deluso del prodotto 4you.
Vi ho inviato copia della lettera che ho scritto alla banca. Mi avete gia' inviato la documentazione per eventuali passi successivi.
Ho ricevuto in questi giorni la risposta della banca che dice che il prodotto e' valido e non hanno riscontrato nessuna anomalia nella vendita etc etc. La solita risposta!
A questo punto devo decidere se aspettare gli eventi o fare il passo successivo dell'azione legale.
Proprio ieri ho letto nel vs. sito un articolo con data 6.11.2003 di un avvocato che scrive:
"4YOU la strada e' quella giudiziale"
Leggendo l'articolo sembra che la cosa possa essere molto semplice e rapida, mentre invece leggendovi in precedenza e facendo alcune considerazioni, non l'ho mai considerata una cosa ne' semplice ne' tantomeno veloce.
In tutto questo tempo che vi seguo non ho mai saputo di altri casi risolti tanto piu' cosi' rapidamente, perche' da quanto dice l'avvocato alla sola notifica sembra che la banca si sia subito attivata per chiudere la posizione?
Quindi la domanda sorge spontanea: E' stato bravo o fortunato l'avvocato che ha scritto quell'articolo oppure i casi che voi avete assistito non sono stati ancora notificati?
E appena lo saranno la banca fara' subito delle proposte o che altro???
Mi potete fare avere una risposta.
Grazie e cordiali saluti
Gentile lettore,
La sua lettera ci fornisce l'occasione per tornare su un argomento che vale la pena sottolineare.
Noi abbiamo ritenuto fin da subito che nel caso "4You" la strada legale fosse l'unica realmente praticabile considerato l'atteggiamento della banca che, nella sostanza, non e' mai stata disponibile a nessuna trattativa seria. E per seria intendiamo una trattativa sul prodotto che abbracciasse la totalita' dei sottoscrittori e non solo qualche caso "umano"
Noi siamo convinti che il prodotto violi una serie di norme del testo unico della finanza e che il prodotto, nella sua struttura sia progettato a danno dei sottoscrittori sfruttando l'assimetria informativa fra cliente e istituto bancario.
In questa condizione, il cliente che desidera uscire dal prodotto avendo il rimborso dei danni subiti non ha altra strada che quella giudiziale.
La via giudiziale, normalmente, non e' ne' breve ne' semplice. Noi non desideriamo spingere nessuno verso questa soluzione. Semplicemente riteniamo che sia la sola via giusta da perseguire, anche per una questione di principio (e' giusto che chi ha deciso scientificamente di danneggiare i propri clienti, paghi) ma la scelta deve essere individuale. Noi possiamo fornire gli elementi informativi per prendere una decisione ed abbiamo cercato di agevolare al massimo chi vuole seguire la strada giudiziale.
Molte persone ritengono che fare causa alla banca sia comunque una rimessa, noi riteniamo che continuando a ragionare in questo modo le banche continueranno a tenere i comportamenti che hanno tenuto nel caso del "4You-MyWay", le Cirio, l'Argentina e che stanno continuando a tenere nel caso di molti prodotti che sono formalmente legali ma nella sostanza arrecano danno ai clienti come le obbligazioni a capitale garantito, tanto per fare un esempio diffuso.
Nel caso specifico riteniamo che ci siano molti elementi giuridici che i clienti del gruppo Monte dei Paschi puo' far valere per ottenere giustizia in tribunale (si veda:
clicca qui) e che quindi sia anche opportuno, da un punto di vista strettamente giuridico oltreche' di principio, agire legalmente
I rischi dell'azione legale. per la banca
E' evidente che i rischi legali piu' grandi li corre la banca.
Una eventuale sentenza negativa creerebbe un notevole precedente al quale potrebbero far ricorso centinaia di migliaia di clienti, ma v'e' di piu'.
La banca ha cartolarizzato i crediti dei mutui inclusi nei "MyWay/4You", cioe' li ha rivenduti ad altre banche, ed in questa operazione ha garantito la legalita' del contratto.
Una sentenza negativa potrebbe comportare grossi problemi su questa operazione di migliaia di miliardi.
C'e' da dire, inoltre, che l'onere della prova spetta alla banca e non al cliente e per la banca e' molto difficile provare che questo contratto era adeguato al caso specifico.
Questa e' la ragione per la quale, in molte occasioni, la banca ha preferito trattare e non arrivare ad una sentenza.
Ovviamente non c'e' solo il caso di quell'avvocato che ci ha scritto e che noi abbiamo pubblicato. Sono centinaia i casi in tutta Italia, gestiti dagli avvocati che collaborano con noi, che si sono risolti in questo modo.
Fra questi ci sono alcuni personaggi famosi come l'allenatore Renzo Ulivieri o calciatori come Benarrivo e Olivera che hanno chiuso con trattative assistiti da uno degli avvocati che collaborano con l'Aduc.
Non vogliamo pero' dare la falsa impressione che sia sempre cosi.
Sarebbe come alimentare speranza che sono fuori dal nostro controllo. Non possiamo dire quale sara' in futuro la strategia legale della banca.
I rischi dell'azione legale. per il cliente
Tutto questo non significa che non esistano rischi di sorta. Sarebbe troppo bello.
Dall'esperienza che abbiamo accumulato in questi 10 mesi nei quali ci stiamo occupando attivamente della vicenda, abbiamo visto che l'atteggiamento della banca varia molto da momenti a momenti e da casi a casi.
Banca Toscana, Banca 121, Banca Agricola Mantovana e Banca Monte dei Paschi di Siena hanno atteggiamenti stragiudiziali abbastanza diversi, talvolta contrastanti.
Nelle comparse di citazioni della controparte la banca utilizza tutte le armi a sua disposizione. Abbiamo visto, ad esempio, casi nei quali comuni investitori sono stati dipinti dall'avvocato della banca come provetti speculatori per il fatto che aveva seguito i consigli del promotore finanziario non comprendendo niente di quello che avevano fatto.
La posizione ufficiale della banca, lo ricordiamo, e' che il prodotto e' validissimo sotto tutti i profili e che i clienti brontolano solo perche' i mercati sono andati male.
Chi decide di intraprendere un'azione legale deve sapere che la banca, qualora non si raggiunga un accordo, non si fermera' dopo la prima sconfitta ma probabilmente ricorrera' a tutti e tre i gradi di giudizio.
La prima sentenza e' esecutiva, ma il cliente deve sapere che vi e' il rischio di dover affrontare i successivi gradi di giudizio, con i relativi costi.
Ma allora, conviene?
Lo ripetiamo: fare un'azione legale e' una scelta che deve essere maturata individualmente. Noi crediamo che sia in primo luogo giusto fare un'azione legale per un'evidente questione di principio. La questione della stretta convenienza economica e' legata all'evoluzione futura della causa e su questo possiamo fare ipotesi, ma restano ipotesi (fare previsioni, come dice una famosa battuata, e' sempre difficile, specialmente quando si tratta del futuro).
Nel campo legale, non e' serio ne' professionale spacciare ipotesi per certezze perche' le sentenze le fanno i giudici.