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Antitrust lavora per Intesa San Paolo o per il mercato?
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12 giugno 2024 9:08
 
 
Antitrust ha tirato le orecchie a Intesa San Paolo per la vicenda Isybank. Cuccata che di sua iniziativa e senza consenso dei risparmiatori aveva deciso di trasferire più di 2 milioni di clienti alla sua versione digitale (Isybank), Intesa ha preso un po’ di impegni a non farlo più e a guadagnare meno di quanto già ha guadagnato.

Sembra che Antitrust lavori per Intesa San Paolo, ché invece di sanzionarla per aver trattato risparmiatori e mercato come fossero un anfratto del proprio forziere, si è limitata a prendere atto di averla beccata con le mani nella marmellata e - mannaggia - riverenza.

Ma siccome non bastava, Antitrust per ribadire questa sua funzione ha concesso a Intesa di tenersi i risparmiatori nella versione Isybank, a meno che questi ultimi non decidano di tornare alla “banca madre” e, di conseguenza, ricevere qualche regalino per questo.

Capito? Mi alzo la mattina, mi accorgo di esser diventato cliente di un’altra banca, interviene Antitrust… e sistema le cose, cioè annulla il trasferimento e magari, multa l'avventuriero dei contratti? No! All’avventuriero gli dice di non farlo più e, nel frattempo, se le tue vittime te lo chiedono, dando loro qualche caramella, smettila di considerarti padrone e mercato dei risparmiatori.

Capiamo che Intesa San Paolo è Intesa, e ciò che dice e fa è oro colato, ma abbiamo anche la pretesa di considerare Antitrust un’Autorità di controllo e indirizzo del mercato, non un cavalier servente dei potenti.

Non sappiamo se siamo strani e fortemente polemici noi oppure non abbiamo capito nulla di democrazia economica, concorrenza e mercato.


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