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Conciliazioni MyWay-4You: Federconsumatori ci scrive
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Articolo 
9 luglio 2004 0:00
 
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, la lettera del responsabile Area Finanza di Federconsumatori-Pisa a proposito dei tavoli di conciliazione con MPS
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Egregio Dott. Pedone,
per prima cosa lasci che la ringrazi per il prezioso lavoro che svolge l'associazione che Lei degnamente rappresenta.
Anche se da circa tre anni ho assunto l'incarico di responsabile dell'Area Finanza della FEDERCONSUMATORI per la Provincia di Pisa, non ho alcuna difficolta' ad ammettere le vostre indubbie competenze che, mi consenta la battuta.......sono quasi paragonabili alle nostre.....
In particolare dev'essere apprezzato il grande sforzo di trasparenza, disponibilita' e specializzazione che avete voluto dare a vari settori, con grande attenzione per gli aspetti legati alla tutela del risparmio.
Voglio quindi subito sgombrare il campo da facili strumentalizzazioni: la mia non e' una comunicazione con intenti polemici, ma voglio comunque rivendicare il diritto/dovere di confrontarmi serenamente con Voi sulla tematica in oggetto.
Come facilmente puo' immaginare, infatti, non condivido affatto il vostro atteggiamento esageratamente critico nei confronti di una iniziativa (quella della Conciliazione) che in Italia e' ancora a livelli "sperimentali", ma che, anche grazie allo sforzo di alcune CCIAA particolarmente illuminate, sta crescendo di anno in anno.
Vi siete forse dimenticati il caso BIPOP? In quell'occasione molte Associazioni di Consumatori sono partite "lancia in resta" ed hanno intentato cause civili e penali che, purtroppo, sono ancora in corso. D'altra parte....non e' che ci fossero molte alternative.
Certo non spetta a me ricordare i tempi della giustizia in Italia e quanto questi tempi possano incidere sulle tasche dei risparmiatori....o devo pensare che questo aspetto non vi sembra importante? Non e' un po' troppo facile parlare di cause e azioni legali.....con i soldi degli altri?
Non sono un legale, ma l'atteggiamento che, come Federconsumatori, stiamo portando avanti e' quello di fare il possibile per evitare che dei risparmiatori gia' colpiti nel portafoglio in modo drammatico, debbano aggiungere a questo danno anche spese legali e quant'altro....senza avere al certezza, peraltro, che queste azioni portino necessariamente a risultati migliori di quelli ottenuti con i tavoli di trattativa.
Oppure voi siete assolutamente certi che questo accada? Le pronunce di molti Giudici sembrano, quantomeno, dover smorzare una parte del vostro ottimismo....almeno per quanto riguarda il "carattere d'urgenza" della questione.
Quello che piu' mi colpisce e mi amareggia, pero', e' l'aspetto di forte polemica che cercate di fomentare con il vostro atteggiamento.
Perche', ad esempio, parlare di "Fallimento"?
I dati della nostra Provincia sono li' a dimostrare quanto questo sia esagerato e, consentitemi, anche un po' strumentale:
come FDERCONSUMATORI PISA abbiamo accolto 181 reclami, dei quali 134 sono gia' stati discussi (gli altri 47 lo saranno a breve).
Di questi 134 contratti, il 32,82% (44 casi) sono stati estinti totalmente con percentuali di recupero delle rate versate mai inferiori all'85%.
In "soldoni" questo significa un recupero che, ad oggi, ammonta a 227.458,51 ¤uro.
Il tutto nell'arco di sei mesi e con una spesa che, a detta degli stessi utenti, e' irrisoria.
Ora, a mio modestissimo parere, gia' questo dato (da solo) giustifica ampiamente il ricorso ai Tavoli di Trattativa, senza aggiungere altro.
I casi "non conciliati" sono stati 15 (pari all'11,19%) e non escludo che alcune di queste persone, adesso, possano anche decidere di intraprendere la via legale.
Solo se lo riterranno opportuno e con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per evitarlo.
Ma voglio spendere una parola anche per quella che voi considerate una "offesa": la c.d. soluzione "Finestra".
Piu' di uno Studio Legale della nostra zona, mi ha confermato che persino nelle aule dei Tribunali e' difficilissimo eliminare da contratti firmati delle clausole.... ebbene con i Tavoli di Trattativa questo e' stato possibile.
E' stato eliminato il "tristemente famoso" articolo 8 del contratto che, piu' di altri, rendeva questo prodotto assolutamente "inguardabile"..... cosa ci trovate di "offensivo" in tutto questo?
Nel frattempo, la sensazione che si prova consultando il vostro sito e' quella di un gran "polverone" che, almeno per il momento, non ha portato ad alcun risultato concreto.
Il mio augurio (e vi prego di credere alla mia assoluta sincerita') e' che le pronunce dei Giudici da voi interpellati, siano assolutamente favorevoli ai vostri assistiti, perche' questo darebbe indubbia forza ad un movimento di opinione che, in senso assoluto, non possiamo che condividere.
Noi, intanto, non possiamo che essere assolutamente soddisfatti dei risultati che abbiamo ottenuto e la nostra soddisfazione passa soprattutto attraverso le parole ed i giudizi dei nostri utenti che non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto.
Vi auguriamo ogni fortuna e vi ringraziamo per il tempo che ci avete dedicato.

Carlo Banti
Responsabile Area Finanza
FEDERCONSUMATORI - PISA


Gentilissimo Sig. Banti

In primo luogo desidero ringraziarLa per questa lettera che ho molto apprezzato nei toni e nella sincerita' che traspare.
Ritento che la risposta migliore alle Sue osservazioni risieda nella prima parte della Sua lettera.
Lei ci riconosce una certa competenza tecnica nell'affrontare le questioni legate alla tutela del risparmio.
Purtroppo nel mondo delle associazioni di consumatori, e Lei sicuramente lo sapra' bene quanto me, di vera competenza in giro ce n'e' ben poca. Spesso, specialmente fra chi lavora veramente, c'e' tanta buona volonta' e sincerita' (come traspare dalla Sua lettera), ma difficilmente c'e' competenza tecnica.

Il caso che stiamo piacevolmente discutendo e' la dimostrazione piu' evidente di questo problema. In modo, voglio sperare, involontario la Sua associazione ha dato un forte aiuto al Monte dei Paschi di Siena con questi tavoli di conciliazione.
Mi ricordo molto bene il periodo post-"Mi manda rai tre" quando l'attenzione dei media era fortissima ed iniziarono i primo contatti con la Banca.
Se allora ci fosse stata la consapevolezza, prima di tutto tecnica, che questi contratti violano certamente le norme di settore e se le associazioni piu' grandi come quella che Lei rappresenta avessero con insistenza chiesto una soluzione per tutti, forse l'avremmo ottenuta.
Non discuto minimamente la strada della conciliazione come principio. Se praticata con competenza puo' certamente portare a buoni risultati. Cio' che si doveva fare allora era puntare ad una trattativa con il Monte dei Paschi di Siena per trovare una soluzione finanziaria da proporre a tutti i sottoscrittori. Questa, e solo questa era l'unica trattativa, perche' il problema riguarda il prodotto, non la vendita.
Invece il comportamento di alcune associazioni di consumatori ha di fatto legittimato il prodotto e gettato la croce addosso ai lavoratori del Gruppo Monte dei Paschi di Siena i quali sarebbero colpevoli di aver venduto male un prodotto che, pero', e' in se' legittimo (secondo l'impostazione del tavolo di conciliazione).

Quanto al problema dei tempi e dei costi della giustizia, Lei evidenzia giustamente un aspetto molto importante al quale io aggiungerei anche il problema legato alle competenze professionali di molti avvocati che, purtroppo, in questo settore specifico scarseggiano moltissimo (il caso Bipop e' un esempio eccellente di questa circostanza, stenderei un velo pietoso sulla vicenda). Per non parlare poi delle competenze degli stessi giudici che non sono assistiti da una minima giurisprudenza in materia.
Proprio nella sua citta' (cosi' come a Livorno, Firenze, e molte altre citta' fuori dalla Toscana), gli avvocati che collaborano con l'Aduc sono stati i primi ad introdurre una causa con il nuovo rito processuale.
I giudici non sapevano assolutamente niente della questione.
Il problema della giustizia italiana e' drammatico, specialmente quella civile.
Ma che fare allora? Accettiamo il ricatto della banca la quale sa perfettamente che il prodotto e' illegittimo, ma sa anche che tanto le persone hanno timore a far causa? Il ruolo di una associazione che dovrebbe tutelare i risparmiatori e' forse quello di agevolare questo ricatto?
Noi crediamo che l'unica strada sia quella di puntare alle sentenze dei giudici, anche se il percorso non e' agevole. L'Aduc, per quello che puo', ha cercato di attenuare le difficolta' che i risparmiatori incontrano, in particolare mettendo a disposizione di chi lo desidera i contenuti tecnico-legali corretti per impostare un'azione che abbia ottime probabilita' di vittoria. Molti legali hanno continuato a battere la strada dell'errata vendita anche in fase giudiziaria e cosi' hanno ottenuto solo pronunce negative delle quali il Monte dei Paschi si fa forte, cosi' come si fa forte dei risultati dei tavoli di conciliazione.
Fortunatamente dal 1 Gennaio 2004, come detto, e' in vigore un nuovo rito processuale che coinvolge anche le cause sull'intermediazione finanziaria come il MyWay-4You e questo diminuisce notevolmente i tempi per ottenere una prima sentenza. Contiamo di avere i primi risultati nella prima meta' del 2005.

Lei mi chiede perche' parlo di "fallimento". Io, francamente, non vedo come possa essere definito diversamente. Qui dobbiamo intenderci. Se Lei ritiene che il contratto e' legittimo, allora tutto cambia. Ma se Lei ritiene che in Italia non e' possibile, come non e' possibile, vendere un fondo comune d'investimento abbinato ad un contratto che renda il fondo stesso indisponibile per il cliente a causa del pegno; che in Italia non e' possibile vendere una obbligazione con un sovrapprezzo del 10/30% rispetto al suo valore, ecc. ecc. allora non vedo come diversamente si possano definire i dati ufficiali dei tavoli di conciliazione che voi avete tenuto insieme al Monte dei Paschi di Siena (se vuole approfondire la questione, puo' leggere il parere pro veritate del dott. Fabrizio Tedeschi pubblicato sul sito)
Io credo che il compito dell'associazione non sia tanto di pensare alle poche persone che possono far reclamo, quanto alle centinaia di migliaia che non hanno potuto farlo, o perche' non informate o perche' impossibilitate per vari motivi.
Come puo' essere soddisfatto di 134 casi che hanno rivisto parzialmente i loro soldi a Pisa, quando sa benissimo che ci sono migliaia e migliaia di casi che continuano a pagare per un prodotto completamente illegittimo?

Quanto alla soluzione finestra, Lei mi dice che alcuni avvocati gli hanno detto che e' difficile togliere una clausola da un contratto e quindi e' soddisfatto di averlo fatto attraverso il tavolo di conciliazione. Questi avvocati che ha consultato conoscono il diritto dell'intermediazione finanziaria? Le consiglio di leggere l'art. 47 del regolamento Consob 11522 (lo trova sul sito della Consob). L'articolo, intitolato "Concessione di finanziamenti agli investitori", dice: "ogni altro prezzo e condizione deve essere espressamente indicata nel contratto con clausola specificamente approvata all'investitore .
Adesso le consiglio di prendere in mano un contratto ed andare in ultima pagina dove ci sono le firme. Veda se l'art. 8 Sez. II del contratto e' controfirmato (ovvero approvatu specificamente) oppure no. Vedra' che sono controfirmati altri articoli della sez. II ma non l'articolo 8. Si tratta di un errore di chi ha redatto il contratto.
Bella concessione che vi ha fatto il Monte dei Paschi.
Ma a parte questo, avete spiegato a chi ha scelto per la soluzione finestra che nessuno gli garantisce al 6 anno di riavere i soldi versati e che anzi, la probabilita' che questo accada e' decisamente bassa?

Quanto al fatto che, leggendo il nostro sito si avrebbe la sensazione che il nostro "polverone" non avrebbe portato a nulla, forse tale sensazione e' dovuta al fatto che non ci sembra corretto sbandierare le molte soluzioni che le cause hanno portato in sede stragiudiziale.
Il punto, a nostro giudizio, non e' la soluzione di uno, cento o mille casi. La soluzione si avra' quando e se 1) la Consob infliggera' delle sanzioni all'intermediario e 2) i tribunali emetteranno delle sentenze che dicano chiaramente che il contratto viola le norme del Testo Unico della Finanza.
Desidera, Federconsumatori, fare pressione insieme a noi affinche' la Consob si pronunci?
Se vogliamo fare questa battaglia insieme, noi siamo qui.

Si doveva (e nel marzo 2003 si poteva) trovare una soluzione da proporre a tutti i sottoscrittori di questi prodotti. Purtroppo la Sua associazione, insieme ad altre, ha deciso di scegliere un'altra strada e questo ha dato un colpo forse mortale a quella possibilita'. Se oggi, nella piena diversita' di vedute circa il passato, vogliamo fare un pezzo di strada insieme su un obiettivo comune per il futuro, forse potremmo recuperare il tempo perduto.

Alessandro Pedone
Responsabile Aduc per la tutela del risparmio.
 
 
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