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Cosa ci insegna il caso delle Parmalat?
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Articolo di Alessandro Pedone
13 dicembre 2003 0:00
 
Prendiamo spunto dalle email che ci arrivano in questi giorni sul caso Parlamat per fare alcune considerazioni:

Salve,
sono un vostro assiduo visitatore e sostenitore della vostra iniziativa, non dimentico mai di leggere le vostre lettere con i relativi allegati e divulgare le vostre notizie; comunque non so' a quale santo votarmi, vivo nella provincia di Caserta, sono un medico che svolge attivita' trimestrale di continuita' assistenziale, non guadagno molto ma nonostante tutto ho investito tutti i miei risparmi nelle obbligazioni PARMALAT scadenza 13/12/2004 ed oggi mi trovo di fronte all'assurda situazione che ci sono moltissime possibilita' che perdero' tutto se tale azienda sara' insolvente o giu' di li'. Visto le vostre iniziative tutte di notevole interesse perche' non considerate di trattare anche tale sconcertante vicenda, riguarda moltissimi risparmiatori, piccoli e grandi. La vostra capacita legale potrebbe essere di notevole AIUTO per tutti noi creditori della PARMALAT...

Saluti e anticipatamente Grazie.

Caro lettore,
Visto che ti definisci un "sostenitore della nostra iniziativa", mi permetto di darti del tu e di parlarti come ti parlerebbe un amico.
Mi fa molto piacere che leggi con assiduita' il nostro sito e che cerci di divulgare le nostre notizie. Piu' investitori consapevoli ci saranno in giro e meno le banche potranno permettersi di approfittarsi dell'ignoranza finanziaria dei loro clienti. Questo andra' a vantaggio di tutti.

E' importante pero', che tu faccia un po' di sano "mea culpa". Mi permetto di dirtelo anche perche' probabilmente Parmalat sara' uno "scampato pericolo" (almeno nell'immediato il default e' scampato) e quindi potrai apprendere da questa esperienza (e con te tutti i lettori nella tua situazione o in situazioni simili).
Abbiamo scritto piu' e piu' volte che non e' corretto investire tutto il capitale in un solo titolo. Diversificare e' una regola imprescindibile.
Il 9 Novembre 2002, circa un anno fa, quindi abbiamo pubblicato su questo sito un articolo dal titolo "Il caso Cirio: per non caderci piu'".
L'articolo iniziava in questo modo:

E' sempre la stessa storia. Dall'Argentina alla Swiss air passando per le obbligazioni della Versatel, Carrier fino ad arrivare all'ultimo caso, le Cirio.
E' vero, le banche si comportano in modo irresponsabile proponendo titoli del genere ai risparmiatori, ma e' anche l'ora che gli investitori inizino ad essere un po' più attenti. Quando capiremo che investire in singoli titoli è una cosa rischiosa?


L'articolo continua con un paragrafo dal titolo "Che fare adesso":

L'unica cosa da fare e' imparare da quanto e' successo ed eliminare i rischi specifici ed i rischi liquidita' dal portafoglio. Quanti hanno in portafoglio i titoli Arena, Aprilia, De Longhi, Fantuzzi, Ferre, Impregilo, Lucchini, Giochi Preziosi, Parmalat, Stefanel, Prada, Ventaglio e via dicendo? Molti, moltissimi.

Circa un anno fa, quindi, consigliavamo di eliminare le Parmalat dal proprio portafoglio finanziario. Questo non perche' siamo maghi, ma per semplici regole di buon senso. Non ci stancheremo mai di ripeterlo, applicando semplici regole di buon senso si possono evitare il 99% di tutti i problemi che affliggono quotidianamente i portafogli dei risparmiatori.

Sulle Parmalat, nello specifico, abbiamo risposto ad un lettore che ci chiedeva lumi sulla sua "sicurezza" dopo il caso Cirio. (clicca qui.
Come sai, di solito non parliamo di singoli titoli. Nel caso Parmalat facemmo un'eccezione perche' sapevamo che il titolo e' presente nelle tasche di tantissimi Italiani ed anche perche' avevamo notato uno strana differenza fra il prezzo dell'obbligazione ed il prezzo medio delle obbligazioni con pari rating. Ad ogni modo, dicevamo a questo lettore (lo ricordo il 26 Novembre 2002).

Ricapitolando, l'obbligazione di cui ci ha chiesto informazioni e' un titolo rischioso. Il rischio principale e' specifico e si tratta di un tipo di rischio che non deve essere presente nei portafogli di comuni risparmiatori perche' se ne puo' tranquillamente fare a meno senza penalizzare il rendimento medio atteso del portafoglio.
Per decidere se e' il caso di vendere o meno, e' necessario analizzare il complesso del suo portafoglio finanziario e della sua situazione patrimoniale. Analizzare il complesso della sua situazione patrimoniale permette di capire qual'e' la sua capacita' di tolleranza ai rischi finanziari mentre analizzare il suo portafoglio finanziario permette di capire qual'e' il grado di rischio finanziario che sta sopportando. Ad esempio: un conto e' che questo titolo sia la quasi totalita' delle obbligazioni che ha in portafoglio, un altro conto e' che questo titolo rappresenti una fetta trascurabile del complesso delle sue disponibilita'. Nel primo caso, forse, non e' tollerabile esporsi ad un rischio tanto alto e puo' essere preso in considerazione il fatto di subire una perdita, ma evitare rischi peggiori. Nel secondo caso e' piu' saggio attendere che il clima cambi sulle obbligazioni corporate e disfarsi del rischio specifico in momenti migliori.


Come vedi, caro Lettore, avevi tutti gli strumenti informativi per non ritrovarti con un portafoglio composto al 100% da obbligazioni che, leggendo il nostro sito, sapevi essere rischiose.
Nella tua gradita lettera ci scrivi: "La vostra capacita legale potrebbe essere di notevole AIUTO per tutti noi creditori della PARMALAT"
Su questo punto voglio essere molto chiaro: non si puo' pensare di recuperare attraverso i tribunali le perdite finanziarie derivanti dai propri errori.

L'Aduc sta facendo una dura battaglia legale sul caso "MyWay-4You" perche' e' emblematico di un comportamento che giudichiamo vergognoso e tipico di molte banche. Si tratta di un prodotto progettato a danno dei clienti.
Le Parmalat, viceversa, sono "normali" obbligazioni di un'azienda di grande dimensioni. Non si possono imputare alle banche anche le colpe che non hanno (come stanno facendo alcune associazioni di consumatori).
Lo scopo di questo sito non e' quello di far fare piu' cause possibili o di alimentare false speranze (per questo c'e' in giro solo l'imbarazzo della scelta), noi desideriamo prima di tutto informare i lettori affinche' possano prevenire questi problemi; curarli quando sono scoppiati e' molto difficile, lungo, costoso e non privo di ulteriori rischi.

Comprendo perfettamente l'angoscia di vedere tutti i propri soldi messi a rischio e mi scuso se la mia risposta ti e' sembrata dura. Mi sono permesso di scriverti chiaro e tondo quello che penso, un po' perche' lo "scampato pericolo" ti avra' messo in una situazione psicologica piu' accettabile, un po' perche' spero che questo sia di aiuto ad altri risparmiatori.
Ti ringrazio quindi della possibilita' che mi hai dato di scrivere questo articolo.
Spero che tu vorrai continuare a leggerci ed a sostenerci.
Cordialmente.
 
 
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