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Esposto-segnalazione alla Consob sul caso quotazione Azimut - Holding
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Articolo 
23 luglio 2004 0:00
 
L'Aduc ha inviato il seguente esposto alla Consob:

Firenze, Mercoledi' 21 Luglio 2004

Spettabile
Consob
Ufficio Esposti - Divisione Intermediari
Via B. Martini 3 - 00198 Roma.,

Oggetto: richiesta di indagine su possibile violazione della correttezza e diligenza dei gestori di fondi comuni d'investimento in occasione del collocamento del della societa' Azimut Holding

Spettabile,
desideriamo attirare la Vostra attenzione su alcuni aspetti della negoziazione in borsa delle azioni della societa' Azimut Holding che potrebbero suggerire l'opportunita' di una Vs. indagine.
Non e' la prima volta che un IPO esordisce negativamente il primo giorno di quotazione ma crediamo sia utile evitare che l'assuefazione verso questi eventi porti a giudicare automaticamente come fisiologici accadimenti che, ad una piu' attenta lettura, potrebbero rivelare comportamenti censurabili da parte degli intermediari finanziari.
Nel caso specifico del collocamento e successiva quotazione delle azioni in oggetto:
- il titolo Azimut Holding e' stato collocato per oltre il 75% su investitori istituzionali e professionali ai quali si attribuisce normalmente superiore capacita' d'analisi e giudizio ed orizzonti d'investimento medio-lunghi;
- l'offerta e' risultata oversubscribed (in modo particolare dagli investitori istituzionali che - secondo fonti di stampa - avrebbero richiesto 87 milioni di azioni su 75 milioni inizialmente offerti);
- la giornata d'esordio del 7 Luglio ha fatto registrare escursioni modeste dell'indice Mibtel
- dalla chiusura del collocamento al primo giorno di quotazione non sono sopraggiunte notizie negative sulla societa' che non fossero gia' note
- il primo giorno di quotazione della societa' sono stati scambiati 21,8 milioni di azioni (10 milioni circa solo nella prima ora di contrattazione), sempre sotto il prezzo di collocamento, con una perdita piuttosto consistente (chiusura di circa -7,5%)

Cosa puo' aver indotto gli investitori istituzionali, che con ragionevole probabilita' hanno contribuito massicciamente alle vendite, a mutare idea radicalmente su un titolo appena sottoscritto nel quadro sopra-descritto?

Per dare il senso del paradosso borsistico verificatosi il giorno 7 Luglio 2004, si immagini la posizione di un cliente che abbia sottoscritto una gestione patrimoniale mobiliare (GPM) la cui movimentazione segnalasse che il giorno 2 Luglio il gestore avesse comprato azioni Azimut Holding a 4 euro per il cliente gestito e che il primo giorno di quotazione (di fatto, "il giorno dopo" a fini della negoziabilita' del titolo) le avesse vendute a 3,7 euro. Un tale fatto giustificherebbe di rivolgere al gestore domande sulle ragioni di questo comportamento a prima vista incomprensibile. Ma, mentre il cliente di una GPM si accorge dalla rendicontazione d'operazioni condotte in perdita come questa, al contrario il cliente di un fondo comune non ha questa possibilita' perche' non ha accesso ad una rendicontazione analitica della movimentazione di portafoglio.
Ovviamente il gestore di un fondo comune ha il diritto di mutare opinione sulle sue precedenti decisioni d'investimento ma, quando il "ripensamento del giorno dopo", oltre ad apparire logicamente immotivato (perche' i fondamentali della societa' nel frattempo non sono cambiati ed il quadro tecnico del mercato e' rimasto immutato), diventa anche collettivo ed investe significativi controvalori scambiati, allora e' quanto meno opportuno interrogarsi sulla natura delle motivazioni di questo mutamento frenetico di portafoglio e se il problema risieda nel "ripensamento del giorno dopo" o, piuttosto, nel mancato pensamento del giorno prima.
Per completare il quadro, si consideri che il giorno 7 Luglio 2004 dei 21,8 milioni di azioni scambiate ben 21,1 milioni sarebbero stati acquistati dai fondi di Merrill Lynch (Global Coordinator del collocamento) e dalla societa' Apax Europe (facente parte dello stesso gruppo che ha messo a disposizione dell'OPVS la maggioranza di Azimut), cosicche' la domanda residua di azioni, al netto di quella determinata da questi due gruppi, e' stata quasi inesistente e, senza l'intervento dei citati soggetti, il titolo avrebbe subito perdite certamente maggiori.
Considerato quanto sopra riteniamo fortemente probabile (a meno che le vendite del primo giorno non siano tutte riconducibili a clienti retail e/o a vendite allo scoperto) che vi siano stati gestori di fondi comuni d'investimento che hanno sottoscritto il titolo Azimut Holding vendendolo il primo giorno di contrattazione. Tale comportamento, a nostro giudizio, potrebbe comportare una evidente violazione dell'art. 40 del D.Lgs 58/98 ("operare con diligenza, correttezza e trasparenza nell'interesse dei partecipanti ai fondi; organizzarsi in modo tale da ridurre al minimo il rischio di conflitti di interesse anche tra i patrimoni gestiti; adottare misure idonee a salvaguardare i diritti dei partecipanti ai fondi).
Richiediamo pertanto a Codesta Commissione di verificare l'esistenza di fondi comuni d'investimento e/o Sicav gestiti da intermediari soggetti alla vigilanza della Consob che hanno sottoscritto azioni Azimut Holding per poi rivenderle il primo giorno di quotazione in forte perdita e le eventuali violazioni che questo comportamento ha prodotto.
Questa situazione, ovviamente, si verifica ogni volta che un IPO si rivela di insuccesso ma giova ripetere che, in questa circostanza, l'eccezionalita' dell'evento e' stata determinata da alcuni fattori concomitanti: (1) dalla netta prevalenza di investitori istituzionali tra i sottoscrittori, (2) dalle vendite massicce del "giorno dopo" non solo in % sul capitale sociale ma in controvalore assoluto, (3) dall'ampiezza della perdita registrata dal titolo il primo giorno di quotazione, (4) il tutto in un quadro fondamentale e tecnico immutato rispetto alla data del collocamento.
Piu' in generale, questo evento evidenzia l'opportunita' per i sottoscrittori dei fondi di poter accedere alla movimentazione degli stessi onde poter valutare la diligenza delle societa' di gestione in situazioni come quella descritta e potrebbe indurre riflessioni sulla migliorabilita' dell'efficienza dei meccanismi di formazione dei prezzi in fase di collocamento delle azioni.
Ringraziando per l'attenzione prestataci, Vi inviamo cordiali saluti,

Alessandro Pedone, Responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio
Paolo Sassetti, Analista Finanziario Indipendente
 
 
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