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Financial Age Protection 3 - il trabocchetto e' servito
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Articolo di Simone Franci
4 ottobre 2006 0:00
 
"Financial Age e' un prodotto pensato da Banca Fideuram in collaborazione con Eurizon vita", la nuova compagnia di assicurazione vita di Banca Fideuram. Nuova - in verita' - solo nel nome, non nella sostanza. Identici, infatti, sono i prodotti-trabocchetto distribuiti rispetto alla ex Fideuram vita, il cambio di nome serve solo a confondere un po' le idee.
"Il prodotto e' stato pensato per costruire negli anni un patrimonio adeguato per mantenere inalterato il tenore di vita. Il contratto vorrebbe coniugare i "vantaggi" della polizza assicurativa (sarebbe da capire quali siano questi vantaggi) con le "opportunita'" dei prodotti finanziari. I premi versati sono investiti in fondi di natura azionaria e obbligazionaria cercando di cogliere le "prospettive di crescita piu' interessanti". Financial Age Protection garantisce a scadenza il capitale versato, "il livello delle prestazioni e' assicurato indipendentemente dall'andamento dei mercati finanziari.." ed e' "adatto a chi ha una bassa propensione al rischio..".

Fin qui, abbiamo riportato come viene presentato il prodotto attraverso la comunicazione commerciale della compagnia assicuratrice. Vediamo, adesso, come funzionano, veramente, le cose.
Il tipo di contratto offerto e' una polizza di tipo unit linked, quindi l'ammontare del capitale esigibile al termine del contratto e' collegato al valore delle quote dei fondi interni, nei quali confluiscono i premi versati (una delle categorie di prodotti finanziari che sconsigliamo, si veda la seguente risposta nelle domande frequenti: clicca qui.
E' prevista una 'copertura assicurativa caso morte' pari ad il maggior valore tra il 102,5% dei premi netti versati ed il controvalore della polizza.
Il profilo di rischio varia da basso a medio a secondo della durata residua contrattuale, piu' e lunga la durata contrattuale piu' elevata e' la quota investita in azioni e viceversa. Di conseguenza la volatilita' puo' variare da meno del 2% per il profilo di rischio basso, a meno del 13% per il profilo medio.
Ovviamente "i costi gravanti sui premi e quelli prelevati dai fondi interni riducono l'ammontare delle prestazione" e vedremo di quanto, poiche' l'indicatore sintetico del costo percentuale medio annuo, indicato nella scheda sintetica, secondo criteri ISVAP, non e' - a nostro giudizio - sufficientemente esplicativo.

Commissioni dirette:
1) caricamenti sul premio ricorrente versato: dallo 0 al 6%, a secondo del cumulo versamenti raggiunto e/o previsto a fronte di costi di acquisizione;
2) commissione di gestione dei fondi interni: il 2,5% del patrimonio del fondo, contabilizzata settimanalmente, per il servizio di asset allocation dei fondi interni e per l'amministrazione dei contratti;
3) costo delle garanzia caso morte: pari allo 0,05% su base annua, del patrimonio netto del fondo interno;
Commissioni indirette:
4) commissioni di gestione prelevate sui comparti del fondo comune multicompartimentale lussemburghese Fideuram Fund pari a: 0,41% per i comparti monetari 0,66% (quella massima) per i comparti obbligazionari e 1,18% per quelli azionari);
5) costi per la verifica contabile da parte della societa' di revisione;
6) costi di pubblicazione del valore unitario della quota
7) costo di riscatto. Il riscatto puo' essere richiesto a partire dal primo anno, ma con penali dallo 0% al 46,3%% "in funzione del numero di annualita' di premio versato sul contratto e della durata di anni interi del periodo di differimento originario".

Altro dato interessante e' che "i fondi interni.sono di nuova costituzione, pertanto non e' possibile rappresentarne il rendimento storico..". Questo e' il solito trucchetto: quando i risultati dei vecchi fondi sono sotto gli occhi di tutti, non c'e' niente di meglio di un bel restyling per seppellire il tutto.
I fondi interni sono costituiti e gestiti dalla compagnia con lo scopo di "conseguire nel tempo il piu' elevato incremento del valore della quota." e ritengono che ".il benchmark non costituisca un parametro significativo di riferimento per i fondi interni.".
I fondi interni appartengono alla categoria dei flessibili, ed investono "in particolare, e non in via esclusiva...in quote del fondo comune multicompartimentale lussemburghese Fideuram Fund", gestito da Fideuram Gestioni S.A..
Tutto fatto e gestito in casa, dunque.

Ma vediamo alla bonta' degli attuali fondi lussemburghesi Fideuram Fund: oltre il 75% dei fondi ha una valutazione inferiore alla media di categoria! Forse non ci sono state opportunita' finanziarie da cogliere per Fideuram.... Sembra difficile mantenere delle prestazioni accettabili con questi fondi, gestiti dalle stesse persone, ma chissa' in futuro quello che riusciranno a fare.

Per comprendere meglio il prodotto facciamo un esempio: un risparmiatore decide di sottoscrivere una polizza di questa specie per 10 anni, versando 3.600 ¤ all'anno.
Ipotizziamo che venga agevolato sulle commissioni di ingresso e che gli venga richiesto il 2%.
Egli nei 10 anni pagherebbe, inoltre, almeno il 3% all'anno, mediamente, tra le varie commissioni di gestione. Ipotizzando un rendimento del 4,00% (come da norme ISVAP), il risparmiatore recupererebbe appena il capitale investito, che nel frattempo si sarebbe svalutato per effetto dell'inflazione.
Il risparmiatore, per avere un guadagno, dovrebbe sperare in mercati molto favorevoli (e magari in un miglioramento delle capacità di gestione), mentre, assolutamente certe, sin da subito, sono le migliaia di euro di commissioni che verranno percepite dalla compagnia.
Si tratta, quindi di un contratto che prevede uno scambio: una perdita certa (elevate commissione sicure, pagate e da pagare) contro incerti ed improbabili rendimenti futuri. L'obiettivo del mantenimento del tenore di vita e' una chimera.

Forse con il termine "Protection" si intende la protezione che la compagnia attua dei propri interessi, attingendo alle risorse che i malcapitati risparmiatori impiegano, senza avere poi la forza di uscire da questo trabocchetto.
 
 
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