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Fondi comuni BNL e adesione all'opas argentina
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Articolo di Giuseppe D'Orta
5 aprile 2005 0:00
 
Lo scorso 3 marzo la Bnl italiana ci ha inviato questa precisazione:
scriviamo in merito alla notizia apparsa sul sito di Aduc lo scorso 20 gennaio dal titolo "Assogestioni: la faccia tosta infinita dei fondi comuni" (clicca qui, nella quale si legge che "la Banca Nazionale del Lavoro ha comunicato ai possessori dei fondi comuni sistema Investire di aver aderito all'offerta di scambio argentina".
A tale proposito ci corre l'obbligo di precisare che BNL non ha mai fatto alcun tipo di comunicazione in merito all'offerta di scambio proposta dal governo argentino.
La notizia fa probabilmente riferimento ad una comunicazione effettuata dalla Sgr di Banca Nazionale del Lavoro Argentina S.A. Buenos Aires, istituto di diritto argentino, ai propri clienti argentini, relativamente a fondi commercializzati in Argentina e non presenti in Italia. Tale comunicazione - su espressa richiesta della locale associazione di categoria "Camara Argentina de Fondos Comunes de Inversiones" - era finalizzata a sollecitare i clienti argentini titolari di quote di fondi comuni in sistema Investire a trasmettere istruzioni al fund manager in merito alle loro decisioni sull'OPS da parte del governo argentino.
Cogliamo l'occasione anche per precisare che -in merito all'Offerta argentina- BNL in Italia ha fornito a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta il supporto informativo necessario ed adeguato, al fine di assistere il cliente nel processo decisionale relativamente all'offerta, senza però mai dare suggerimenti che potessero condizionarne le scelte. Con questo stesso approccio, la Banca ha, inoltre, istituito un call center per rendere più comprensibili i termini dell'offerta e le sue caratteristiche. Tale servizio ha riscontrato il favore dei nostri clienti, ma anche di molti cittadini non clienti.
Siamo sicuri che Lei voglia accogliere questa rettifica e, con l'occasione, Le porgiamo i nostri migliori saluti.
Servizio Media Relations BNL


Questa la nostra precisazione
L'agenzia Ansa, qualche settimana fa, ha indicato (vedi nota) che la filiale argentina BNL aveva aderito al concambio, senza alcun riferimento alle richieste fatte dalla banca ai clienti.
Quanto ai fondi italiani, sappiamo che sui loro movimenti vige un segreto paragonabile a quello di Stato. Nemmeno chi ci investe ha il diritto di sapere cosa il gestore fa con i suoi soldi: quali titoli compra, quali vende ed a che prezzo. L'obbligo di prospetto completo e' stato abolito molti anni fa, purtroppo per i clienti e per fortuna delle societa' di gestione.
Assogestioni, quindi, puo' continuare ad affermare che i fondi non sono incappati in Parmalat, Argentina, ecc. Tanto nessuno puo' verificarlo. Almeno, pero', sappiamo che i fondi argentini di una banca italiana possedevano obbligazioni poi finite in default e che tali titoli sono stati apportati all'offerta di scambio.
Ci fa piacere, infine, che i clienti BNL abbiano apprezzato il servizio di informazioni sull'offerta di scambio argentina. Ancora meglio sarebbe stato se un'enorme quantita' di clienti non si fosse ritrovata in portafoglio titoli "non-investment grade" che, come sappiamo, non sono certo adatti alla massa. Segno che le informazioni molto apprezzate sono giunte solo quando la frittata era fatta.

Nota
ARGENTINA: BOND; FILIALE LOCALE BNL ADERISCE AL CONCAMBIO (ANSA) - BUENOS AIRES, 17 GEN - Come hanno già fatto varie banche, anche la filiale argentina della Banca nazionale del lavoro ha pubblicato oggi in diversi giornali un'inserzione a pagamento, in cui informa la clintela dei suoi fondi di investimento 'Investire' che aderisce al concambio dei bond in default.
Tra gli altri istituti di credito che hanno compiuto tale passo vi sono il Banco Frances ed il Banco Rio, controllati da banche spagnole, e gli statunitensi BankBoston e Citibank.
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