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Investimento in titoli obbligazionari. L'importanza della conoscenza del regolamento nella scelta dei titoli obbligazionari
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Articolo di Luca Tonel
27 ottobre 2004 0:00
 
Ogni emissione obbligazionaria ha peculiarita' diverse in merito alla sua durata, all'ammontare della cedola (se ce l'hanno, come non accade per i titoli zero coupon) ed alla sua natura (cedole a tasso fisso, a tasso variabile, a tasso indicizzato ecc.), al tipo di rimborso (in unica soluzione, ad ammortamento frazionato in tranche), all'emittente, alla valuta di denominazione, al taglio minimo e alle opzioni previste in capo al creditore o in capo al debitore, solo per citare alcune delle caratteristiche principali. Tutte queste informazioni sono reperibili, in modo completo, solo sul regolamento dei singoli titoli.
Conoscere il regolamento di un titolo obbligazionario per valutarne la sua convenienza rispetto ad altri titoli presenti sul mercato e' molto importante.
Ne vedremo un chiaro esempio in seguito, prendendo in esame un titolo gia' quotato al MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) che ai prezzi attuali sembra buono ma che riservera' sgradite sorprese a chi lo acquistera' senza conoscerne le caratteristiche.

In linea generale, per valutare la convenienza di un titolo obbligazionario rispetto ad un altro e' necessario effettuare un confronto in base ad un criterio che permetta di determinare un ordine di preferenza tra i titoli: verra' scelto quel titolo che nella scala sta al gradino superiore (che equivale a dire: verra' scelto quello che massimizzera' il rendimento, a parita' di altre condizioni e secondo i vincoli che ci siamo posti). Quale criterio adottare? La scelta non e' univoca per tutti gli operatori.
Innanzitutto e' buona regola di carattere generale evitare di sottoscrivere titoli obbligazionari di emittenti bancari in emissione (c.d. mercato primario), di qualsiasi natura ma in particolar modo quelli indicizzati a qualche parametro, siano essi titoli puri o confezionati in un contratto assicurativo. Sono di questa natura tutti i prodotti smerciati a manbassa da banche e assicurazioni da qualche anno a questa parte. "Guardi, abbiamo un'interessante obbligazione molto conveniente perche' le permettera' di avere un rendimento minimo garantito, oltre al capitale garantito, ma le permettera' sicuramente di ottenere di piu' perche' c'e' una cedola superiore nel caso gli indici dei mercati azionari aumenteranno da qui alla scadenza di un tot % o non perderanno piu' del tot % bla.bla.bla.... Mi raccomando, e' un occasione, ne abbiamo poche di queste, deve decidere entro pochi giorni perche' poi finiscono..". Chissa' quante volte un risparmiatore si e' sentito dire queste cose dallo sportellista o dal promotore.. Ma se e' cosi' conveniente, perche' non la sottoscrive la banca, che pur effettua anch'essa investimenti finanziari?? Rimando ad altra sede l'analisi delle obbligazioni index linked perche' l'argomento merita un articolo a parte.

Al di la' del criterio di selezione, che puo' differire da investitore a investitore, e' necessario per tutti coloro che intendono effettuare investimenti in obbligazioni conoscere tutte le caratteristiche dei titoli presi in considerazione per la scelta. Ne capiremo il motivo procedendo secondo questi step:
1 - sceglieremo un titolo obbligazionario gia' presente sul mercato (c.d. mercato secondario);
2 - sceglieremo un benchmark (parametro di riferimento) compatibile con le caratteristiche del titolo selezionato;
3 - confronteremo il titolo con il benchmark in modo da poter rispondere alla domanda: "a parità di altre condizioni, quale mi conviene scegliere oggi?".

Case history: CAPITALIA 400a 5.80% 99/09 (cod. ISIN IT0001394565) quotato sul MOT
Ipotizziamo che ci sia un risparmiatore che abbia la necessita' di investire del denaro per 5 anni. Il risparmiatore puo' permettersi di effettuare l'investimento e tenerlo fino alla scadenza. Osservando le quotazioni dei titoli del MOT e rileva, tra i titoli che scadono nel 2009, le seguenti alternative (ipotizziamo che esistano solo questi 2 titoli):
1 - CAPITALIA 400a 5.80% 99/09 (cod. ISIN IT0001394565) quotato al prezzo di 100,30 (prezzo ufficiale rilevato il 22/10/2004);
2 - BTP 01/05/99-11/09 4.25% (ST) (cod. ISIN IT0001338612) quotato al prezzo di 104,71(prezzo ufficiale rilevato il 22/10/2004) - il ns. benchmark.

Facciamo due conti: il Tasso di Rendimento Effettivo a Scadenza (c.d. TRES) dei due titoli, ai prezzi indicati, risulta essere rispettivamente di 5,72% e 3,25% (TRES lordi). La differenza e' quasi il 2,5%! Al di la' del rating, che conduce spesso a scelte errate (che probabilita' di default ci sono per Capitalia da qui al 2009??), un inesperto investitore potrebbe essere indotto a scegliere il titolo con il rendimento a scadenza piu' elevato.
Se cosi' fosse, il risparmiatore avrebbe effettuato la scelta piu' conveniente? Il titolo Capitalia rendera' piu' del BTP?
La risposta e': quasi certamente no. Anzi, quasi certamente subira' un danno. Il motivo lo si desume dal regolamento dell'emissione, dove sta scritto che "l'emittente si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato, parziale o totale, del prestito il 2 dicembre di ciascun anno a partire dal 2004 fino al 2008".
La c.d. opzione call da' il diritto all'emittente di rimborsare l'obbligazione prima della scadenza. Quando un'emittente ha convenienza nel rimborsare anticipatamente un debito? Quando ha la possibilita' di ottenerne un altro a condizioni piu' favorevoli (la stessa logica che dovrebbe indurre un mutuatario a valutare la rinegoziazione del prestito se le condizioni di mercato gli permettono di averne un vantaggio in termini di minori interessi corriposti). Che probabilita' c'e' che Capitalia rimborsi le obbligazioni anticipatamente sin dal 04/12/2004 (prima data utile per esercitare l'opzione)? Molto alta, viste le quotazioni attuali del titolo e considerati gli attuali tassi di mercato, molto diversi da quelle vigenti al momento dell'emissione. Non a caso in questi giorni sono in collocamento presso Bancoposta le convenienti obbligazioni Reload BancoPosta IV trimestre 2004 emesse, guardacaso, proprio da Capitalia, ad un tasso minimo (ma piu' probabile) inferiore al tasso dell'obbligazione in parola. Strane coincidenze..

Tornando al ns. risparmiatore, molto probabilmente egli subira' un danno poiche' successivamente al rimborso anticipato dei titoli in suo possesso si ritrovera' nel dover scegliere un altro investimento, non avendo praticamente guadagnato nulla, se non perso, considerate le commissioni di negoziazione corrisposte all'intermediario.
L'esempio riportato riguarda un titolo quotato in un mercato regolamentato ed e' quindi semplice reperire le informazioni necessarie per la sua valutazione. Borsa Italiana, tra l'altro, da qualche tempo ha messo a disposizione gli estratti dei regolamenti delle emissioni negoziate sul MOT. I giornali specializzati, in genere, segnalano quando i titoli hanno caratteristiche particolari (attenzione: generalmente in modo non esaustivo). Per i titoli quotati nei mercati non regolamentati (c.d. OTC o Over the Counter) e' molto piu' difficile ottenerne i regolamenti e, di conseguenza, valutarli nei termini visti sopra.

Il tutto conduce alle seguenti conclusioni:
1 - scartare le nuove emissioni bancarie (lasciatele pure ai fondi comuni..): nel mercato c'e' gia' una scelta abbondante di titoli;
2 - conoscere i titoli in cui si decide di investire, non solo in ordine al loro emittente;
3 - nel dubbio, scegliere i titoli di stato, che di norma hanno regolamenti lineari e senza controindicazioni.

Allegato: IT0001394565.pdf

 
 
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