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MPS: i voli pindarici di Fabrizi e la dura realta' di Battaglia...
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18 aprile 2004 0:00
 
"Da parte delle banche appare indispensabile una migliore traduzione pratica del principio unanimemente affermato e riconosciuto della centralita' del cliente sia attraverso sistemi di budget e meccanismi incentivanti meno orientati ai volumi di vendita e comunque aperti anche nei confronti della valutazione di aspetti qualitativi quali quelli della customer satisfaction e della retention, sia tramite la proposizione di servizi di intermediazione mobiliare capaci di rispondere al meglio alle esigenze della clientela". Queste pompose parole sono del presidente del gruppo bancario MPS, Pierluigi Fabrizi, il quale nel suo "doppio ruolo" (come egli stesso scrive) di professore universitario e presidente di uno dei piu' importanti gruppi bancari, ha recentemente pontificato su come le banche dovrebbero muoversi per riconquistare la fiducia dei loro clienti ormai persa dai casi di risparmio tradito.
Il "pulpito" dal quale il presidente Fabrizi ha elargito la predica e' stato di quelli autorevoli: il Sole 24 Ore di Giovedi' 15 Aprile (in allegato il testo completo). Nel dotto articolo, il professore sostiene che si dovrebbero separare con chiarezza i tre aspetti di: 1) consulenza finanziaria 2) gestione di patrimoni e 3) negoziazione.
Ma guarda un po', com'e' strana la vita! Ci troviamo pure ad essere d'accordo con il presidente del gruppo MPS. "Ma che belle parooole", direbbe il famoso conduttore televisivo. Un lettore distratto potrebbe pensare che il professor Fabrizi non sia il presidente del gruppo bancario che ha progettato e venduto con ogni mezzo dei prodotti finanziari oggetto d'indagine per truffa contrattuale (ci riferiamo, anche se i lettori di Investire Informati non hanno bisogno di questo chiarimento, ai piani finanziari "MyWay e 4You" ed alle obbligazioni strutturate BTP Tel, BTP Index, CTZ Action, ecc.).
Una intervista a Enrico Battaglia che e' stato dipendente del gruppo bancario presieduto dal prof. Fabrizi, pubblicata il giorno successivo su Panorama Economy (si veda l'articolo allegato), fa capire come il gruppo MPS razzoli in maniera molto diversa dalla "prediche" del suo presidente.
"Quando la mattina mi recavo sul posto di lavoro - spiega Battaglia - per me era un incubo, perche' subivo dei veri interrogatori su quanti MyWay, ForYou, BtpTel avevo venduto.

Quanto al tema della consulenza, che sembrerebbe tanto caro a Fabrizi, l'ex dipendente del gruppo MPS dice chiaramente "A noi non davano notizie sui prodotti, ma ci fornivano soltanto "trucchi" per vendere. Ai clienti che chiedevano informazioni piu' precise e dettagliate, il direttore mi invitava a dire che era tutto tranquillo e sicuro. Quando sono diventato responsabile titoli, ho partecipato alle riunioni e li' il responsabile della rete di vendita ci parlava soltanto degli obiettivi da raggiungere e del dovere di vendere, vendere, vendere. E sul fronte della rischiosita' dei prodotti? - chiede il giornalista - Ci dicevano che la banca controllava ogni situazione e che i clienti potevano stare tranquilli. E poi, dopo averci caricati, si passavano in rassegna quelli che non raggiungevano gli obiettivi. Dovevamo vendere e ci improvvisavamo consulenti, altrimenti ci "spaccavano in due". Ma l'ignoranza in materia era davvero "magna" e cosi' vendevamo spesso senza sapere bene che cosa stessimo vendendo al cliente perche' l'importante era solo che vendessimo."
Questa sarebbe il tipo di consulenza di cui parla Fabrizi?

L'articolo del professore, per chi lo legge conoscendo la realta' dei fatti, e' un concentrato di sfrontatezza, ma l'apogeo, come e' giusto che sia, si trova alla fine quando il "pontefice" elargisce questa perla di saggezza: "Un contributo potra' venire anche dal prosieguo della collaborazione con quelle Associazioni dei Consumatori che in maniera costruttiva hanno saputo porsi come interlocutori delle banche per il superamento delle recenti criticita'. Questa collaborazione, comunque, sarebbe auspicabile che evolvesse dal piano occasionale della gestione dei reclami a quello strategico dell'accentuazione della sensibilita' degli intermediari finanziari nei confronti delle esigenze della clientela da un lato e dell'innalzamento della cultura finanziaria del pubblico dall'altro".
E' chiaro il concetto? Fino ad oggi alcune associazioni di consumatori si sono limitate a far passare sotto silenzio i casi dei prodotti finanziari che, a giudizio dei nostri legali, violano la legge, ma in futuro dovranno avere un ruolo piu' attivo. Dovranno prevenire le lamentale dei clienti che dovranno sorbirsi prodotti inefficienti e costosi senza fare tanto rumore. Come fare? Semplice, si danno un po' di soldi a qualche associazione affinche' facciano dei programmi di "innalzamento della cultura finanziaria" e semmai qualche cliente avesse da brontolare non troverebbe piu' sponda in queste associazioni le quali non avrebbero nessun interesse a far confusione.
Puo' darsi che rimanga qualche "grillo" fastidioso come l'Aduc, ma il grosso e' sistemato.

Nel logo della Banca presieduta da Fabrizi c'e' scritto, Banca Monte dei Paschi di Siena, banca dal 1472. Certo che in oltre mezzo secolo di storia se ne imparano di cose.

Allegato: battaglia economy.pdf

Allegato: Fabrizi.pdf

 
 
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