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Portugal Telecom – Oi Brasil: insinuazione al passivo per gli obbligazionisti
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Articolo di Anna D'Antuono
2 febbraio 2018 9:28
 

***Aggiornamento del 13 febbraio 2018: leggi qui.

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Aggiornamento del 7 febbraio 2018: la Ratifica del Piano di Riorganizzazione Giudiziale è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il giorno 5 febbraio, pertanto le istanze di ammissione al passivo vanno presentate entro lunedi 26 febbraio.

Nell'assemblea del 19-20 dicembre scorso è stato approvato dai creditori del Gruppo Oi Brasil un Piano di Riorganizzazione Giudiziale (Judicial Reorganization Plan) nell'ambito della procedura di “Recuperacao Judicial” (una specie di concordato in continuità) in corso presso la Settima Corte del distretto di Rio de Janeiro (7° Corporate Court of the Capital District of Rio de Janeiro), che ha ratificato l'accordo il giorno 8 gennaio.

La procedura riguarda Oi Brasil Holding, che possiede la quarta compagnia telefonica brasiliana ed anche Portugal Telecom, società ceduta al Gruppo Altice ma il cui debito, per via degli accordi presi con l'acquirente, è rimasto a carico di Oi Brasil.

I creditori, inclusi gli obbligazionisti Oi Brasil e Portugal Telecom, debbono presentare istanza di ammissione al passivo. La domanda è individuale nel caso in cui il credito sia pari o superiore alla cifra di RS 50.000, ossia 12.808,36 Euro. Poiché i tagli minimi di tutti i bond interessati sono di almeno 50.000 Euro, la domanda di ammissione di ogni singolo obbligazionista deve necessariamente essere individuale.
 

L'istanza deve essere presentata entro il ventesimo giorno di calendario successivo alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Brasiliana della Ratifica del Piano di Riorganizzazione Giudiziale da parte della Corte Brasiliana. La pubblicazione non è ancora avvenuta, ma occorre attrezzarsi al più presto perché i tempi sono assai ristretti. Inoltre, potrebbe essere necessario avvalersi di un legale in Brasile.
 

Informazioni aggiornate si possono reperire nel sito internet attivato dalla Procedura ed anche nel sito internet della società.

 

Aduc sta già seguendo alcune decine di obbligazionisti, ed è a disposizione di tutti gli altri per assisterli nell'espletamento delle istanze che sono necessarie per far riconoscere il proprio credito.

Poiché le stime di recovery, vale a dire di recupero complessivo, non superano il 50%, occorre anche seriamente prendere in considerazione la rivalsa nei confronti delle banche negoziatrici dei bond, laddove queste non abbiano ottemperato a tutti gli obblighi informativi, ad esempio riguardo il rischio.
 

 
 
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