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A.S. Roma, la Consob abbandona l'impugnativa: i bilanci non erano regolari, ma oramai e' acqua passata.
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28 settembre 2004 0:00
 
Traiamo dal bollettino settimanale delle Consob l'ennesima dimostrazione dell' "efficienza" della commissione alla quale lo Stato si appresta conferire maggiori risorse e poteri senza pero' modificare il suo assetto organizzativo.
Il 14 Maggio 2004 la Consob notifica un atto di citazione contro la A.S. Roma S.p.A. per censure concernenti la valutazione, al valore nominale, pari a circa 36,9 milioni di euro, del credito vantato verso la controllante Roma 2000 srl posto nel bilancio consolidato al 30.06.2003.
In seguito a questa azione giudiziaria il "Gruppo Sensi" ha venduto una serie di cespiti immobiliari ed ha ceduto pro-soluto alla Banca di Roma una parte, pari ad euro 13.162.934,26, del credito verso Roma 2000 srl. Per effetto dei versamenti di liquidita' a favore di A.S.Roma spa conseguenti a tali operazioni, e' stata estinta l'intera posizione creditoria della medesima verso Roma 2000 srl.

Nella nota diffusa oggi attraverso la newsletter settimanale della Consob si legge che: "sotto il profilo tecnico, la Commissione ha ritenuto che il verificarsi dei riferiti eventi, di per se', non sia atto a modificare le considerazioni da essa svolte al momento della proposizione dell'impugnativa in ordine alla regolarita' dei richiamati bilanci. Tali considerazioni si fondavano infatti sugli elementi oggettivi di informazione presenti al momento dell'approvazione dei bilanci, elementi che evidenziavano un rilevante stato di tensione finanziaria di Roma 2000 srl e notevoli incertezze sulla recuperabilita' dei crediti che A.S.Roma spa vantava nei confronti della medesima controllante.
Pertanto, resta ferma l'opinione della Commissione secondo cui sulla base del quadro conoscitivo disponibile alla data di approvazione dei bilanci al 30.06.2003, l'applicazione del principio di prudenza, di cui all'art. 2423-bis, primo comma, n.1, c.c., avrebbe dovuto indurre ad una piu' attenta considerazione delle evidenze fattuali e documentali inerenti ai rischi ed alle incertezze relative alla capacita' del debitore di assolvere puntualmente alle proprie obbligazioni, effettuando ragionevoli svalutazioni del credito in questione.
Nonostante questo, la Commissione ha ritenuto che l'intervenuto incasso del credito verso Roma 2000 srl determini una soluzione di continuita' rispetto alla situazione in essere al momento dell'approvazione dei bilanci 2002-2003. Puo' infatti assumersi che gli eventi sopravvenuti siano tali da non richiedere modifiche al quadro informativo fornito dai bilanci relativi all'esercizio 2002-2003.

Non puo' quindi trascurarsi che, a fronte della mutata situazione conseguente all'incasso del credito, la prosecuzione dell'iniziativa giurisdizionale avviata dalla Commissione avrebbe, in caso di esito positivo, il solo effetto di imporre a carico dei bilanci svalutazioni dell'attivo patrimoniale destinate ad essere compensate nell'esercizio immediatamente successivo.
Come noto, la Commissione, sia pure in contesti differenti, si e' in passato pronunciata nel senso di attribuire rilievo a fatti sopravvenuti al fine di valutare l'interesse ad avviare iniziative volte all'annullamento del bilancio di emittenti quotati.
Pertanto, sulla scorta di tali argomentazioni, che ribadiscono la validita' delle considerazioni svolte all'epoca della proposizione dell'azione di impugnativa, la Consob ha ritenuto venuto meno l'interesse alla prosecuzione del giudizio avviato nei confronti della A.S. Roma spa."

In pratica, quindi, i bilanci chiusi a Giugno 2003 dalla A.S. Roma non erano regolari, ma la Consob ritiene di non proseguire nel giudizio perche' ormai non servirebbe piu' a niente.
Finisce quindi tutto a "tarallucci e vino" per l'ennesima volta.
Invece di continuare nell'azione giudiziaria cercando di dimostrare la tesi della non regolarita' dei bilanci e quindi magari fornendo un'ottima argomentazione ai molti risparmiatori che hanno perso moltissimi soldi con le azioni della Roma, la Consob preferisce rinunciare al suo compiti. Cui prodest?"
 
 
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