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Spiriti Animali
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Articolo di Alessandro Pedone
11 settembre 2009 9:09
 
Capita, di rado ma capita, che la lettura di un saggio provochi un elevatissimo grado di godimento intellettuale. E' ciò che mi è successo con la lettura di "Spiriti Animali", l'ultimo libro di Rober Shiller scritto a quattro mani con il premio Nobel per l'economia George Akerlof.
La recente lettura di "Spiriti Animali", mi ha lasciato le stesse piacevoli sensazioni di "Fooled by Randomness" di Nicholas Taleb (1). Quando termini la lettura di un libro di questo genere, hai chiaramente la percezione che non si tratta di uno dei tanti libri che hai letto, bensì di un libro che lascerà un segno, speriamo il più profondo possibile.
In estrema sintesi, l'argomentazione degli autori, che pervade tutto il libro, è la segue: l'approccio della maggior parte degli economisti, quello che si insegna nelle università, per capirci, è fondamentalmente sbagliato perché esclude totalmente "gli spiriti animali" . Per dirla con il linguaggio del libro: "bisogna licenziare i meteorologi" (cioè coloro che fanno previsioni sull'economia e sui mercati finanziari) e assumerne di nuovi che includano nelle loro teorie anche gli "spiriti animali". Ma cosa sono questi "spiriti animali"?
Fondamentalmente sono le vere cause, prevalentemente di natura psicologica e relazionale, che inducono le persone a fare le scelte che fanno in materia economica e finanziaria.
Per l'economia tradizionale, gli attori economici fanno le scelte al solo fine di massimizzare i loro benefici economici. Questo è l'assunto fondamentale di tutte le teorie economiche.
La legge della domanda e dell'offerta – ad esempio - è basata sul presupposto che gli operatori economici siano razionali ed agiscano con il summenzionato scopo.
L'evidenza empirica ed i lavori di Kahneman, Tversky, Thaler e molti altri ci dicono inequivocabilmente che gli operatori economici sono tutt'altro che razionali e che non sempre hanno l'obiettivo di massimizzare i propri benefici.
Il ruolo del concetto di equità, ad esempio, è del tutto trascurato nell'economia tradizionale mentre gioca un ruolo centrale nell'economia reale.
In uno studio di Kahneman, Knetsch e Thaler si domandava ad un gruppo di persone di immaginarsi al caldo, assetati, in mezzo ad una spiaggia. Un amico – di cui ci si fida – si offre di andare a comprare per noi da bere una birra. L'amico ci chiede qual' è il prezzo della birra oltre il quale lui avrebbe dovuto rinunciare. Ad un gruppo di intervistati si diceva che l'unico esercizio commerciale nelle vicinanze era un albergo di lusso, mentre ad un secondo gruppo si diceva che l'unico esercizio era un modesto alimentari. Secondo la teoria economica tradizionale, quest'ultima informazione dovrebbe essere irrilevante. Il piacere della birra fresca dovrebbe avere un valore indipendentemente da chi soddisfa questo piacere. Nella realtà delle cose non è così. Il primo gruppo di persone era disposto a spendere – mediamente – il 75% in più del secondo.
Questo non è che un esempio di come il concetto di equità influisca nell'economia (insieme a molti altri "spiriti animali").
Nel libro, Akerlof e Shiller, con un linguaggio estremamente accessibile anche ai non addetti ai lavori, presentano in primo luogo 5 concetti fondamentali che le teorie economiche tradizionali escludono o non considerano sufficientemente (fiducia, equità, corruzione, illusione monetaria e narrazione). In realtà gli "spiriti animali" sono ben più numerosi e si presentano quasi sempre in forma, come dire, "intrecciata". E' sempre difficile stabilire se su un comportamento economico incida in maniera determinante questo o quello spirito animale.
Alla luce della spiegazione dei cinque "spiriti animali" maggiormente significativi, nei capitoli successivi vengono fornite risposte "non convenzionali" ad 8 domande:
  1. Perché le economie cadono in depressione?
  2. Perché le banche centrali hanno potere sull'economia?
  3. Perché ci sono persone che non trovano lavoro?
  4. Perché nel lungo periodo sussiste una relazione inversa tra inflazione e disoccupazione?
  5. Perché risparmiare per il futuro è così arbitrario?
  6. Perché i prezzi finanziari e gli investimenti societari sono così instabili?
  7. Perché i mercati immobiliari attraversano cicli?
  8. Perché le minoranze sono particolarmente povere?
In molti passaggi del libro gli autori presentano tesi che fino a qualche anno fa non sarebbero state prese neppure in considerazione e se mai lo fossero state sarebbero state oggetto di derisione o sufficienza.
Oggi queste tesi sono presentate da due autori la cui autorevolezza non è messa in discussione da nessuno. Questi studiosi ci dicono che nell'economia in generale (e nella finanza in particolare, ci permettiamo di aggiungere) c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato.
Speriamo che questa crisi economica contribuisca a far aprire gli occhi.
La nostra sensazione è che il libro sia stato pubblicato proprio nel periodo giusto.
 
 
 
(1) Tradotto in Italiano nel 2003 con il titolo "Giocati dal Caso", appena venne tradotto in Italiano lo recensimmo su questo sito fra l'indifferenza generale. Poi il libro ha avuto lo straordinario successo che meritava.

 
 
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