Costituzione della Repubblica, articolo 47 "la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme". Quindi si dovrebbe essere incoraggiati a farlo. Ma, sempre art.47, riporta “disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito". Giusto.
Ma funziona che se i tuoi risparmi li metti in titoli di Stato, la tassa è del 12,5%, mentre se li metti in qualunque strumento finanziario, la tassa è del 26%. Già questo la dice lunga sull’incentivazione che lo Stato fa di mercato e concorrenza…. vengono penalizzati proprio questi, condizioni di base per qualità ed economicità. Viene meno la funzione dello Stato come stimolo per la ricchezza delle persone, e viene valorizzato lo Stato come entità migliore.
Ma al peggio non c’è mai fine. La legge di bilancio 2025 prevede una tassa del 42 % sulle plusvalenze ottenute dagli investimenti in criptovaluta. Aliquota doppia rispetto a quella sugli strumenti finanziari (26) e più che tripla rispetto ai titoli di Stato (12,5).
Forse si prevede questa tassazione per mettere sull’allerta gli investitori (molti i giovani, più avvezzi alla Rete, in merito) dai pericoli di queste valute eteree? Non crediamo proprio. Mentre crediamo che si tratti solo di tassazione prevista più alta perché le criptovalute crescono, un po’ come i biglietti di trasporto ferroviario e aereo che costano di più nei periodi di punta e tutti i prodotti e servizi che in alta stagione si pagano anche il doppio. Con la differenza - molto sostanziale - che qui a fare la cresta è lo Stato e non un imprenditore privato.
Questo ovviamente accade quando lo Stato si fa imprenditore e detta leggi per sé e per gli altri… cioè conflitto di interessi e abuso di posizione dominante.
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