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Uscire dai prodotti inefficienti
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Articolo di Marco Liera
16 giugno 2003 0:00
 
Cisalpino Azionario e Sanpaolo Euro sono due dei tre peggiori fondi azionari area Euro degli ultimi tre anni. Ci si aspetterebbe per loro uno scarso successo di pubblico, quindi. E invece, sorprendentemente (ma solo fino a un certo punto, come vedremo), Cisalpino Azionario e Sanpaolo Euro sono il secondo e il terzo fondo azionario area euro per patrimonio (615 milioni di euro il primo, 569 il secondo).
Di esempi come questi se ne potrebbero fare molti altri: in Italia la qualita' della gestione e il successo di un fondo non sono correlate.
Questo soprattutto a causa del sistema distributivo dominante, per il quale i clienti di una banca o di un promotore possono scegliere solo i fondi di casa, buoni o cattivi che siano, e non quelli della concorrenza: sicche', il cliente della Bipop che vuole investire nelle borse euro si vede proporre Cisalpino Azionario, e il cliente del San Paolo Imi, Sanpaolo Euro.

Ma cerchiamo di analizzare nel dettaglio le ragioni per le quali tanti sottoscrittori non escono dai fondi inefficienti:
1) mancata consapevolezza del negativo risultato di gestione (fenomeno piu' frequente nelle gestioni individuali, meno trasparenti dei fondi);
2) pigrizia;
3) peso trascurabile del fondo rispetto alla ricchezza complessiva;
4) fiducia (mal riposta) nel "consulente" della banca o nel promotore che invita a non liquidare l'investimento;
5) speranza (per definizione l'ultima a morire) che il fondo o il gestore possa in futuro riprendersi;
6) rassegnazione all'idea che "i fondi sono tutti gestiti male": non e' vero, ma anche se lo fosse, perche' non riscattare le quote e investire direttamente negli indici di borsa o in BOT?;
7) resistenza ad aprire un rapporto con un altro intermediario, in presenza di capitali frutto di redditi non dichiarati al fisco;
8) altre ed eventuali (come litigi tra eredi che bloccano i patrimoni familiari).

Ognuna di queste ragioni ha una sua soggettiva validita'. Il risutlato oggettivo e' che da una parte il patrimonio dei sottoscrittori si depaupera piu' che proporzionalmente quando i mercati di riferimento volgono al ribasso; dall'altra, che i gestori che hanno dato risultati insoddisfacenti non sono incentivati a migliorare. Negli USA e' diverso: c'e' stato un grande e glorioso asset manager, Lincoln Capital, che, a causa della fuga dei clienti delusi per le cattive performance, ha visto svanire il 95% del patrimonio gestito in tre anni. E ci sono stati gestori che hanno dovuto trovarsi altri lavori. A volte, riuscendo ad ottenere migliori risultati.

(Questo articolo e' stato anche pubblicato sabato 14 giugno a pag. 10 di Plus-Il Sole-24 Ore)
 
 
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