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Argentina, la frittata e' fatta (e servita)
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16 novembre 2004 0:00
 
A fine novembre dovrebbe iniziare l'offerta globale di scambio delle obbligazioni argentine, ormai in default, con i nuovi titoli che comportano, sostanzialmente, un salasso del 70% circa del valore dell'obbligazione.
Si tratta di una mazzata sulle teste dei risparmiatori di proporzioni enormi.
L'Argentina ha un debito pubblico netto (cioe' al netto dei titoli posseduti a garanzia dei Brandy Bond) pari a 160 miliardi di dollari ovvero circa il 150% di tutto il prodotto interno lordo realizzato nel 2002 e circa il 115% di quello realizzato nel 2003.
Buona parte del problema e' legato alla svalutazione della moneta locale. Nel 2001 il debito pubblico era circa il 55% del PIL. Dopo la svalutazione e' piu' che raddoppiato.
Purtroppo circa il 60% del debito pubblico e' detenuto da investitori residenti fuori dall'Argentina e quindi e' diventato un problema del sistema finanziario mondiale.

E' bene, purtroppo, sgombrare il campo dalle false illusioni che ancora una volta sono state create sulla pelle dei risparmiatori.
L'Argentina non potra' fare un'offerta sostanzialmente diversa da quella che ha formulato. I soldi non ci sono. Lo Stato argentino e' sostanzialmente una scatola vuota. I gioielli di famiglia sono stati dimessi da tempo e adesso rimangono solo i debiti e gli (auspicabili) flussi di cassa futuri derivanti dalle tasse prelevate ad una nazione che sta iniziando a crescere a ritmi sostenuti.

Chi vuole avere un'idea approssimativa dell'offerta puo' leggere il flash pubblicato a questo indirizzo: clicca qui.
Noi comunque consigliamo di prendersi il tempo per leggere la ventina di pagine importanti pubblicate che abbiamo riportato nella sezione documenti a questo indirizzo: clicca qui

Stiamo valutando insieme ai nostri avvocati internazionalisti se l'adesione a questa offerta potrebbe pregiudicare iniziative legali che abbiano qualche speranza di recuperare una parte maggiore del credito. Entro la data di inizio dell'offerta pubblicheremo un articolo piu' dettagliato con il nostro giudizio circa l'adesione a questa offerta.
A nostro giudizio, comunque, nella maggior parte dei casi, i principali co-responsabile di questa situazione (insieme, ovviamente, al Governo argentino) sono gli intermediari finanziari che hanno venduto queste obbligazioni (spesso consigliandole per togliersele dai propri portafogli) in totale dispregio del Testo Unico della Finanza. Continuiamo a ritenere che in molti casi, le speranze di un recupero maggiore rispetto al misero 30% che offre il Governo argentino sono legate ad un'azione legale contro l'intermediario piuttosto che contro questo Governo. Adesso che la frittata purtroppo e' fatta, e sta per essere servita con il lancio dell'offerta globale, forse e' opportuno valutare se vi sono le condizioni per intentare un'azione legale contro l'intermediario che ha venduto questi titoli. Lo si puo' fare, gratuitamente, seguendo le istruzioni pubblicate a questo indirizzo: clicca qui
 
 
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