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Cryptovalute, perché anche Core Scientific finisce in bancarotta
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Articolo di Redazione
23 dicembre 2022 7:03
 
La crisi delle cryptovalute miete un’altra vittima: Core Scientific, una delle maggiori società statunitensi di mining, ha presentato istanza di bancarotta. 

Core Scientific, una delle più grandi società quotate statunitensi di mining (“estrazione”) di cryptovalute, ha annunciato mercoledì di aver presentato alle autorità un’istanza di protezione dalla bancarotta.
Non è l’unica azienda del settore a trovarsi in questa situazione: l’esempio più noto è quello di FTX, la popolare piattaforma di scambio di cryptovalute che ha dichiarato bancarotta il mese scorso ed è al centro di un grosso scandalo finanziario.

LE PERDITE DI CORE SCIENTIFIC
Core Scientific – che ha sede ad Austin, in Texas – ha dichiarato negli atti giudiziari di aver subito una perdita netta di 434,8 milioni di dollari nei tre mesi precedenti al 30 settembre scorso, e di avere attualmente solo 4 milioni di dollari di liquidità.
A ottobre la società si è rivolta a dei consulenti di ristrutturazione e sta negoziando un’eventuale dichiarazione di fallimento con i creditori.

LA CRISI DELLE CRYPTOVALUTE, E DEL MINING
Quella di Core Scientific è solo un pezzetto della più ampia crisi dell’industria delle cryptovalute: l’aumento dei tassi di interesse e i timori di recessione economica hanno provocato perdite al settore per migliaia di miliardi di dollari, spazzando via attori di peso come l’hedge fund Three Arrows Capital, la società di prestiti Celsius e la piattaforma di exchange FTX.
Quest’anno il bitcoin, la criptovaluta nettamente più popolare, ha perso oltre il 60 per cento del suo valore, mettendo sotto pressione l’industria del mining. Sia l’estrazione di nuovi token che l’elaborazione delle transazioni in cryptovalute vengono effettuate da potenti computer collegati a una rete globale – spiega Reuters – che competono l’uno contro l’altro per risolvere dei calcoli matematici.
Il mining è però diventata un’attività molto meno proficua sia per il calo del valore dei bitcoin e delle altre cryptovalute, sia per l’aumento dei prezzi dell’energia che alimenta i computer.

IL CASO CELSIUS
Celsius, che ha presentato istanza di protezione dalla bancarotta lo scorso luglio, si affidava a Core Scientific per il mining. La bancarotta della società ha però impedito a Core Scientific di riscuotere i pagamenti per le (altissime) bollette energetiche, da 900.000 dollari al mese.

LA MOSSA DEI CREDITORI
I creditori di Core Scientific hanno accettato di fornire fino a 56 milioni di dollari in debtor-in-possession financing. Se le autorità dovessero approvare la ristrutturazione della società, i possessori di obbligazioni convertibili si ritroverebbero con il 97 per cento delle azioni ordinarie.

COM’È MESSA CORE SCIENTIFIC
Nel 2022 le azioni di Core Scientific – si è quotata nel 2021 – hanno perso all’incirca il 98 per cento del loro valore: il valore di mercato dell’azienda ammonta a 78 milioni di dollari; l’anno scorso era stata valutata per 4,3 miliardi.
Nell’istanza di fallimento, la società ha dichiarato di avere attività e passività per un valore compreso tra 1 e 10 miliardi di dollari, e tra i mille e i cinquemila creditori.

(Marco Dell'Aguzzo su Start Magazine del 22/12/2022)

 
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