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Dubbi sulla previdenza integrativa
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Articolo di Paolo Venturini
5 novembre 2004 0:00
 
Riceviamo questa lunghissima lettera di una giovane lavoratrice "cocco" che si pone dei giustissimi dubbi sulla previdenza integrativa, dubbi che il nostro esperto in materia, Paolo Venturini, ha cercato di dissipare.
Il tema della previdenza integrativa e' molto importante ed Aduc Investire Informati sta organizzando un servizio specifico per cercare di aiutare tutti coloro che si pongono il problema di come integrare la pensione che sara' in futuro certamente molto piu' magra di quelle attuale.
Come al solito, non c'e' niente di meglio che affrontare un caso concreto per comprendere le problematiche che si pongono. Vediamo quindi il caso di questa lettrice.



Salve!
Mi chiamo Ester, ho 29 anni e vivo a in provincia di Milano. Ho iniziato a lavorare nel 2001 ed ho sempre avuto contratti cococo (tranne 1 anno con un contratto di assunzione a tempo determinato) ed attualmente ho un contratto su progetto.
Purtroppo le possibilita' di avere un contratto di assunzione non sono moltissime e quindi non avro' mai una pensione "di stato". Per questo motivo vorrei sottoscrivere un fondo pensione con una banca.
Ho gia' parlato telefonicamente con un vostro consulente che mi ha indirizzata verso un Fondo Pensione Aperto. Come prima cosa ho raccolto una serie di prospetti informativi ed ho verificato quali sono le spese applicate annualmente (come suggeritomi dal vostro consulente) e le garanzie sul capitale.
La mia idea di investimento e' di scegliere la linea meno rischiosa. Secondo voi dovrei rischiare di piu' visto che si trattera' di un investimento con una durata di almeno 30 anni?
Fatta questa premessa avrei dei quesiti di carattere generale da porvi, che sono i seguenti?
1. Il mio imponibile nel 2003 e' stato di 21.000 euro e nel 2004 di 25.000 (sempre composti da collaborazioni cococo e occasionali). Considerando la possibilita' di detrarre dall'imponibile fino al 12%, con il mio imponibile puo' essere conveniente questo tipo di investimento? Oppure il risparmio sulle tasse diventa irrisorio?
2. Io pensavo di versare circa 2.000 euro all'anno, sono troppo pochi per poter percepire una rendita soddisfacente, visto che non avro' un'altra pensione? Secondo voi quanto dovrei versare?
3. Considerando che opterei per la linea di investimento meno rischiosa, alla fine dell'investimento riusciro' almeno ad avere il capitale non svalutato dall'inflazione, una volta tolte tutte le spese?
4. In tutti i prospetti informativi ho letto che la durata del fondo e' uguale alla durata della societa' di gestione del risparmio. Come posso sapere se tra 30 anni questa societa' esistera' ancora? E se dovesse fallire cosa succederebbe del mio fondo pensione?
5. E' vero che posso scegliere quanto versare ogni anno senza l'obbligo di versare un minimo e che posso addirittura sospendere i pagamenti, pur mantenendo il Fondo Pensione? L'unico vincolo mi sembra che sia che i soldi sono vincolati al Fondo fino a quando non avro' i requisiti per la pensione. E' corretto?
6. Dai prospetti ho visto che al momento della riscossione del Fondo Pensione Aperto, si puo' ritirare come capitale fino al 50%, mentre il restante diventa una rendita vitalizia? Ma e' davvero e' vitalizia la rendita?
7. In una banca mi hanno detto che al momento della riscossione della pensione si pagano molte tasse sul capitale e sulla rendita? E' corretto? Che tipo di tasse dovro' pagare? Si tratta di inserire il capitale o la rendita percepita nel 730? Ho visto sui prospetti informativi che l'imposta e' del 11% sul risultato netto maturato in ciascun periodo di imposta, cosa significa?
8. E' vero che tale regime di tassazione forse sara' cambiato con la finanziaria? In tal caso come sara' la tassazione? Sara' un provvedimento definitivo oppure con le prossime finanziarie si tornera' a tassare i Fondi Pensione?
9. Nell'eventualita' fossi assunta con un contratto a tempo indeterminato cosa succederebbe del mio fondo pensione? Se ci fosse un fondo di categoria, il mio fondo sara' travasato in quello?
10. In tutti i prospetti, tra le spese vengono citati (senza quantificarli): oneri di negoziazione, spese legali/giudiziarie (sussistono solo in caso di contenziosi?) e gli oneri fiscali (sono quelli di cui ho chiesto alle domande 7 e 8?). A quanto ammontano queste spese? Sono significative come incidenza sul capitale?
11. Ultimo GRANDE QUESITO: rispetto a dei buoni postali fruttiferi il vantaggio nel sottoscrivere un Fondo Pensione Aperto e' solo la possibilita' di detrarre 12% dall'imponibile? Perche' forse il buono postale fruttifero potrebbe essere un modo piu' semplice e meno vincolante di pensare al mio futuro. Che ne dite?

Dall'analisi dei diversi prospetti informativi, invece, sono nati degli altri quesiti.
1. Innanzi tutto di ognuno dei Fondi Pensione Aperti elencati sotto non so valutare se la politica di investimento per singola linea e' corretta. Potreste aiutarmi?
2. Inoltre non ho capito come fare il calcolo della rendita in base ai coefficienti di conversione da capitale a rendita vitalizia. Potreste aiutarmi?
3. Esistono dei Fondi Pensione Aperti in cui il coefficiente di conversione da capitale a rendita vitalizia e' fissato e non modificabile dalla Societa' di gestione del risparmio?
4. Nei prospetti sono descritti diversi tipi di rendite (vitalizia reversibile oppure certa e poi vitalizia). Quali sono le differenze?

I prospetti informativi dei Fondi Pensione Aperti che ho raccolto sono quelli riportati sotto. Cosa ne pensate?
Ad una prima analisi tenderei a preferire quelli con garanzia di restituzione del capitale versato e con le spese piu' basse (ad es. Arca e Banca Intesa), ma non so se il loro coefficiente di conversione da capitale a rendita vitalizia e' molto piu' penalizzante degli altri.

Arca Spa - Arca Previdenza, Fondo Pensione Aperto
Linea Garanzia (e' garantita la restituzione almeno della somma dei contributi versati al Fondo)
Spese annue: 0,72 %

Intesa Asset Management Spa - Intesa Mia Previdenza, Fondo Pensione Aperto
Piano Previdenza Capitale (e' garantita la restituzione almeno della somma dei contributi versati al Fondo)
Spese annue: 0,80% + 18 euro
All'articolo 10 del Regolamento si illustrano 4 tipi di rendite. Potreste spiegarmi quali sono le differenze? Alla fine del Regolamento di illustra il "Rendifondo Intesavita", cos'e'?

Bipiemme Gestioni SGR Spa - Arti & Mestieri, Fondo Pensione Aperto
Linea Garanzia (e' garantita la restituzione almeno della somma dei contributi versati al Fondo)
Spese annue: 0,90%
A pagina 10 delle "Caratteristiche del fondo pensione e modalita' di adesione - parte 1" si dice che al momento della riscossione della rendita sara' stipulata una polizza assicurativa con la Compagnia di Assicurazioni Bipiemme Vita Spa. Cosa significa? Cosa c'entra una compagnia assicurativa?

San Paolo Asset Management Spa - San Paolo Previdenza, Fondo Pensione Aperto
Piano Cento (non ci sono garanzie di restituzione almeno della somma dei contributi versati al Fondo)
Spese annue: 0,75% di spese + 14,94 euro
Alla fine del Regolamento del Fondo si spiega cos'e' il Fondo Vivapiu'. Ma cos'e'?

Banca Monte dei Paschi di Siena Spa - Paschi Previdenza, Fondo Pensione Aperto

Linea Moneta (non ci sono garanzie di restituzione almeno della somma dei contributi versati al Fondo) Spese: 0,80% di spese + 13 euro


La nostra risposta
Gentile Signora, innanzitutto desidero farLe i complimenti sinceri per l'acuta osservazione del problema in esame, atteggiamento oltremodo intelligente per evitare spiacevoli sorprese. In secondo luogo Le sottolineo che, trattando la questione un aspetto particolarmente delicato e di lungo periodo, sarebbe consigliabile, prima di concretizzare una qualsiasi decisione, attendere ancora un po'. Sono infatti in fase di definizione i decreti attuativi della Riforma, e solo con la possibilita' di capire come e quali soluzioni definitive essi proporranno, avremo tutti le idee piu' chiare. Gli aspetti della fiscalita' e delle garanzie sono in materia assolutamente prioritari, ed e' proprio su di essi che i decreti dovranno pronunciarsi. Lei e' ancora molto giovane, per cui aspettare ancora 5 o 6 mesi non dovrebbe essere un problema.

Fatte queste doverose premesse e visto l'impegno da Lei profuso (una domanda da 5 pagine di stampa non e' da tutti i giorni), credo indispensabile darLe qualche risposta che credo riterra' utile per chiarire ulteriormente la Sua visuale del problema previdenza integrativa, premettendo che ritengo non sbagliato l'orientamento per un FPA con una linea di investimento "meno rischiosa".

Vado ad elencarLe le risposte alle Sue principali domande:
1 e 2) Sulla base delle Sue piu' recenti dichiarazioni dei redditi credo che un investimento sull'ordine del 10/12% del totale vada bene.
3) Certezze assolute sino ad oggi per conoscere cosa otterra' al pensionamento non ce ne sono poi tantissime. Sia nella fase di accumulazione che nella fase di conversione e successiva erogazione, vi sono molti fattori che a tutt'oggi non aiutano. Una scelta prudente e abbastanza intelligente potrebbe indirizzarsi verso quei prodotti che garantiscono un minimo di rendimento e che attualmente sono davvero pochi (sono solo 9 linee di investimento sul totale di 310 attualmente presenti sul mercato dei FPA). A breve uscira' sul sito di Investire Informati dell' Aduc un mio articolo che affronta la problematica di performances, costi e garanzie dell'intero panorama vigente. Tenga anche presente che in base alle attuali Tabelle di conversione di capitale in rendita (che non e' detto siano quelle utilizzate quando Lei andra' in pensione), ci vogliono 100.000,00 Euro di capitale accumulato per ottenere una rendita vitalizia lorda mensile di circa 500/600 Euro. Puo' leggere al riguardo l'articolo alla pagina: clicca qui.
4) Almeno questi problemi non si pongono: oltretutto un FPA non puo' fallire.
5) E' vero. Ma si puo' comunque ottenere un' anticipazione anche fino al 100% della propria posizione, dopo 8 anni di partecipazione al fondo e per motivi ben precisi (prima casa, problemi di salute, etc.).
6) Certo.
7) Qui vale piu' che mai la regola di aspettare i decreti attuativi per avere delle certezze. Attualmente la regola ci dice che se al momento del pensionamento si ritira in forma capitale una somma inferiore ad 1/3 di quanto accumulato, sono esenti da tassazione sia i rendimenti ottenuti e sia gli eventuali contributi versati e non dedotti in quanto eccedenti il massimo consentito, mentre andranno in tassazione separata (aliquota media degli ultimi 5 anni) i contributi fiscalmente dedotti (con effetto di semplice posticipazione della tassazione). Peggio andrebbe se la somma ritirata sotto forma di capitale eccedesse il terzo di cui sopra (comunque mai sopra il 50% massimo di legge consentito): in questo caso rientrerebbero in tassazione separata (doppia imposizione), anche i rendimenti della propria posizione gia' tassati durante la fase di accumulo con la ritenuta annuale dell'11%.
8) Probabilmente, visto che il regime impositivo attuale in materia e' uno dei peggiori al mondo: si pensa che la tassazione dei rendimenti scenda al 6%.
9) Potra' spostare la Sua posizione a piacimento.
10) Trattasi dei cosidetti "oneri a consuntivo", non quantificabili aprioristicamente (almeno secondo i promotori ed i gestori del fondo: solo in alcuni casi secondo noi).
11) Non solo. Ci sono anche molte altre possibilita', di cui Le citero' solo un esempio : i BTP index, cioe' con cedola reale.

Per quanto riguarda l'analisi dei singoli prospetti, desidero rimarcarLe solo 2 aspetti ben precisi:
1) Arrivare a prevedere ed a calcolare una rendita non e' un aspetto semplice, ma Le faro' un esempio riguardante uno dei prodotti che Lei cita e di cui e' in possesso dei documenti informativi: prendendo le Tabelle di conversione in rendita vitalizia disponibili sul Regolamento di Arca Previdenza, potra' vedere che per il Suo caso (femmina), prevedendo un eta' pensionabile di 65 anni, Lei dovra' innanzitutto calcolare il coefficiente sulla base dell'eta' di anni 63 (in quanto - 2 anni per le tavole c.d. di "age-shifting" nati dopo il 1966). In questo modo potra' risalire al coefficiente che La riguarda (supponiamo una rateizzazione annuale), che e' di 0,05114. Moltiplicando tale coefficiente per quello che si prevede essere il capitale accumulato disponibile (supponiamo 100.000,00 Euro), si ottiene l'importo della rendita annuale lorda di 5.114,00 Euro annui. Tale rendita riguardera' la prima annualita', in quanto sara' rivalutata sulla base del rendimento attribuito dalla gestione separata assicurativa in cui sara' confluito il capitale accumulato, che in questo caso prevede un Tasso Tecnico del 2%, che possiamo in maniera semplicistica inquadrare come rendimento minimo garantito. Spiegare accuratamente il funzionamento del Tasso Tecnico richiederebbe una giornata di lavoro, e quindi Le chiedo la pazienza di aspettare un prossimo lavoro che pubblicheremo sul sito che Le ho gia' indicato in precedenza.
2) Le attuali norme consentono di modificare le Tabelle di conversione praticamente in qualsiasi momento, ed il nostro giudizio a tale riguardo e' stato gia' ampiamente trattato nella pagina internet che Le ho sopra sottolineato.
Le segnalo la "Guida alla previdenza integrativa" pubblicata dal ministero della finanza che puo' scaricare a questo indirizzo clicca qui
 
 
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